L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

lunedì 25 gennaio 2016

Facebook, i dati degli europei devono rimanere in Europa

Facebook: secondo data center green europeo in Irlanda

Facebook pronta ad aprire il secondo data center europeo. A renderlo noto Mark Zuckerberg attraverso il proprio profilo FB, annunciando inoltre che il Paese destinato a ospitare il nuovo complesso sarà l’Irlanda. Come accaduto nel precedente caso (Lulea, in Svezia), si tratterà di alimentazione 100% da energie rinnovabili anche per la struttura che verrà realizzata a Clonee, poco fuori Dublino.

A orientare la scelta del colosso statunitense di un nuovo data center green inEuropa possono aver giocato un ruolo importante due fattori. Il primo risulterebbe essere la richiesta di conservare entro i confini del Vecchio Continente i dati dei cittadini europei, espresso tramite la sentenza della Corte di Giustizia UE che ha invalidato l’accordo “Safe Harbour” (che all’opposto prevedeva l’invio di tali informazioni oltreoceano).

Il secondo sarebbe invece connesso, secondo quanto sostiene lo stesso Zuckerberg, all’enorme potenziale UE nell’orientamento culturale del futuro:

L’Europa è leader culturale nel determinare se il mondo diventerà più aperto e connesso o più chiuso e isolato. La sua cultura forgia il mondo.

Zuckerberg annuncia anche la sua presenza in Europa per il prossimo mese: sarà a Barcellona in occasione del Mobile World Congress e poi si recherà a Berlino. Nella sua apparizione spagnola il numero uno di Facebook parlerà di Internet.org, il suo progetto di connessione globale, oltre a presentare piani per l’utilizzo di velivoli a energia solare.

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