Rigassificatore, i sindacati bocciano il nuovo progetto Edison
E’ presente una delegazione delle rappresentanze sindacali del cosiddetto parco industriale. Rossella Vallini (Cgil, rsu Solvay) illustra le preoccupazioni dei lavoratori, proprio pochi giorni dopo l’uscita dallo stabilimento chimico di Rosignano di 22 dipendenti. Con lei Stefano Santini (Cgil rsu Ineos), Bruno Grossi (Femca Cisl, rsu Innovene), Giacomo Isetto (Uiltec) e Michele Reami (Filtcem Cgil, rsu Solvay). «Rosignano è minacciata da altre due realtà - spiegano i sindacalisti, Livorno e Piombino che attraversano un momento di grave crisi. Il problema, per quanto ci riguarda, è quello dell’energia e del decollo del parco industriale». Nel volantino che pubblicizza lo sciopero generale di domani, del resto, oltre al sostegno al reddito per disoccupati ed una proroga degli ammortizzatori sociali, si sollecita “un piano energetico che permetta il rilancio industriale del territorio anche a tutela dell’ambiente” e “clausole sociali nei cambi di appalto”.
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Molta attenzione è concentrata sulla questione energetica. «Qui da noi in Toscana abbiamo i costi più alti dell’energia, con un delta addirittura di 40 euro in più rispetto ad altre realtà». Solvay guarda con preoccupazione al 2017, alla data della scadenza dei Cip 6 per la turbogas di Rosen. «Non possiamo prescindere dal vapore a Rosignano - sostengono i sindacalisti di fabbrica - E Rosignano deve continuare ad avere vapore». E Grossi fa notare come fino a pochi anni fa la provincia di Livorno produceva “circa l’85% del fabbisogno energetico regionale”. Oggi, con la chiusura di alcune centrali, il ruolo di Rosen a Rosignano è diventato preponderante. Ecco perché i sindacati chiedono un’attenzione della Regione, con una “vera politica energetica” sul nostro territorio ed auspicano che si apra una nuova fase per un’energia a più basso costo.
Quanto allo sciopero di domani, la manifestazione con corteo partirà a Livorno da via Filzi (ex Ceramiche Industriali) per concludersi davanti alla Prefettura.
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