Essere di sinistra oggi non ha più il
senso che aveva alcuni decenni fa, dato che la dicotomia Destra/Sinistra
ha esaurito la sua funzione storica.
Essere di sinistra, di questi tempi, è
semplicemente un brand – un marchio, una firma, soprattutto un modo di
accreditarsi nei confronti del potere – riguardante innumerevoli
soggetti ed entità subpolitche, che infestano l’occidente sguazzando
nella melma assolutista liberaldemocratica. Un brand relativamente
nuovo, in uso da due o tre decenni, giacché la “old left” è morta sia in
America sia in Europa, i socialdemocratici sono diventati integralmente
neoliberali e i comunisti si sono quasi estinti. Non c’è sinistra
all’infuori di quella che vedete nei telegiornali e nelle (disgustose)
campagne elettorali occidentali, da Hillary Clinton, che si contrapporrà
nelle presidenziali statunitensi al cattivo “fascista” Trump, a Matteo
Renzi, che sta devastando l’Italia per conto terzi (i soliti poteri
esterni …), da Nicola Vendola, che compra neonati prima della nascita
con soldi pubblici, ad Alexis Tsipras, agente della troika e del Kaos,
mascherato da paladino (naturalmente di sinistra) del popolo greco.
In pratica, sintetizzando al massimo,
quelli di sinistra sono i servi più devoti dei potenti Mercati &
Investitori, al culmine del neoliberismo, nonché liberali e libertari di
ferro, per servilismo e convenienza personale. Infatti, liberismo,
liberalismo e libertarismo, con il suffisso neo, sono le tre teste del
Cerbero nuovo capitalista: mercati finanziari dominanti,
liberaldemocrazia assolutista, libertarismo contro gli stati sovrani
(viva il sopranazionale!) per l’affermazione di “libertà individuali”
imbarazzanti o degeneri, a costo zero per le élite (essere gay, essere
trans, fumare spinelli e drogarsi in generale, eccetera).
Viste le masse di poveri creati ad hoc
per il trionfo del libero mercato globale, le guerre indotte e le
fiumane di profughi, l’instabilità sociale provocata, essere di
sinistra, oggi, dovrebbe risultare piuttosto imbarazzante, al punto di
non potersi più guardare allo specchio, se esistessero ancora ideali e
ci fosse un’etica, non solo politica.
Ovviamente, ci sono quelli “più di
sinistra” e quelli “un po’ meno di sinistra”, poiché non tutti i figli
di buonadonna lo sono allo stesso modo: c’è chi lo è fino in fondo,
senza sconti, e chi incontra ancora (ma sempre meno) qualche limite.
Se così stanno le cose, possiamo
chiederci, con amara ironia, chi è più di sinistra oggi, ossia chi è il
più figlio di puttana. A tale proposito, presenterò di seguito una sorta
di test buttato giù alla buona, lasciando a voi le risposte …
DOMANDE:
1) E’ più di sinistra chi vuole
fortissimamente il bail-in piuttosto che il bail-out per “soccorrere” e
risanare le banche in dissesto (i soldi d’incolpevoli
obbligazionisti/correntisti piuttosto che quelli pubblici), oppure chi
s’inventa contratti alla “jobs act” per diffondere fra i lavoratori la
precarietà mascherata da tempo indeterminato?
2) E’ più di sinistra chi commissiona e
paga per avere figli da donne povere (maternità surrogata, utero in
affitto, eccetera), oppure chi vorrebbe la liberalizzazione completa e
definitiva della Cannabis (droga, leggera ma pur sempre droga),
vendendola come un toccasana per il Pil?
3) E’ più di sinistra chi vorrebbe
tagliare o ridurre le pensioni di reversibilità alle future vedove,
oppure chi preme per l’adozione del figliastro da parte di membri delle
coppie omosessuali?
4) E’ più di sinistra chi strepita
contro i cattivi Putin e Assad che in Siria bombarderebbero senza posa
scuole elementari e ospedali (di Médecins Sans Frontières!), oppure chi
spera nella vittoria della Clinton (guerrafondaia e russofobica,
rappresentate ideale della grande finanza) contro Donald Trump alle
presidenziali americane?
5) E’ più di sinistra chi vorrebbe
agevolare l’esproprio defiscalizzato, da parte delle banche, delle case
degli italiani soggette a mutuo (dopo sette rate non pagate, poi
aumentate a diciotto!), oppure chi ritiene l’ora lavorata, sulla base
della quale si pagano i lavoratori (a loro garanzia, per non farli
lavorare dodici ore il giorno con la stessa paga), un “attrezzo vecchio”
da buttare e un freno per l’innovazione?
6) E’ più di sinistra chi ritiene
giusto, esattamente come la Fornero e Monti, legare gli aumenti della
vita lavorativa alla “speranza di vita” (senza tener conto delle
limitazioni genetiche alla vita massima), oppure chi vorrebbe vendere a
cinesi, fondi sovrani e capitali finanziari vari anche le spiagge
demaniali?
7) E’ più di sinistra chi vorrebbe
imporci di mangiare schifezze e perdere altri posti di lavoro, siglando
entro l’anno il trattato transatlantico per il commercio (che conviene
solo agli Usa e alle élite), oppure chi vuole mantenere per l’eternità
le sanzioni contro la Russia di Putin (che danneggiano in primo luogo
noi italiani ed europei)?
8) E’ più di sinistra ritenere che
l’accoglienza nei confronti degli immigrati debba essere illimitata, a
costo di tagliare ancora le risorse per i poveri autoctoni (che ormai
sono legioni) e di disarticolare completamente la società, oppure
partecipare alla fondazione di partitini, di sinistra ovviamente (i cui
esponenti premono per rientrare nei parlamenti, nelle commissioni
parlamentari, negli esecutivi in posizione di sottogoverno), che
miracolosamente ci daranno rappresentanza e “cambieranno l’Europa”?
A voi le risposte a queste otto domande,
cari lettori. Io mi fermo qui, non certo perché ci dovrebbe esser un
limite anche all’infamia e alla menzogna (la stessa sinistra ci sta
dimostrando che non c’è), ma perché, altrimenti, dovrei continuare fino
alla centesima domanda, appesantendo un po’ troppo il test (e chi cazzo
lo leggerebbe fino alla fine?!?).
Se in passato qualcuno implorava il
dinosauro (non del Cretacico ma della sinistra) Massimo D’Alema di dire
almeno una cosa di sinistra, oggi sarebbe bene che nessun esponente
politico, o presunto tale, la dicesse … per il nostro bene e la nostra
stessa salvezza!
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