L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

mercoledì 30 marzo 2016

Strategia della paura - la stupidità ripetitiva diventa sospetto...

Giulietto Chiesa avverte: “Se la Clinton va al potere è a rischio la pace globale”. E "sui servizi deviati"...
29 marzo 2016  Marco Guerra


“Se la Clinton va al potere è rischio la pace globale”. Il giornalista e scrittoreGiulietto Chiesa analizza per Intelligonews la crisi terroristica in Europa e la situazione americana. “I servizi dei Paesi europei non sono impreparati – sostiene Chiesa – piuttosto mi vien da dire in parte complici del terrorismo sunnita”. 



Dalle indagini sugli attacchi di Bruxelles sta emergendo un quadro di impunità e libertà in cui si sono mossi i terroristi belgi, a cui è stato concesso di muoversi da una Paese all’atro nonostante precedenti condanne e i sospetti che pendevano su di loro. Sotto accusa è l’impreparazione dei servizi di mezza Europa. Lei che idea si è fatto? 


“Io non parlerei di impreparazione dei servizi, ci sono delle complicità europee in tutta questa storia. Questa è la mia versione: ci sono delle complicità esplicite. Le indagini non vengono fatte nella direzione giusta perché cè una sorta di complicità dei servizi segreti europei nei confronti del terrorismo sunnita. È molto semplice. In tutti gli attacchi, da Charlie Hebdo a Bruxelles, si potrebbero notare prove di complicità di settori di servizi deviati di Paesi europei nei confronti del terrorismo di matrice sunnita”. 


Quindi quando questi personaggi passano da un Paese all’altro indisturbati è perché godono di alcune protezioni? 


“Ribadisco, non tutti i servizi sono inquinati, ma ci sono alcuni settori deviati che potrebbero collaborare col terrorismo come avvenne esattamente nel caso della strategia della tensione in Italia”.


Intanto anche negli Usa si dice che l’Europa è impreparata. Trump lo ha ripetuto più volte sollevando molte polemiche…


“Per quanto mi riguarda tra i due candidati la più pericolosa ai fini della pace internazionale è la signora Hillary Clinton. Lei ha svolto suo ruolo di segretario di Stato nel modo peggiore possibile; ha favorito la guerra di Libia e ha sostenuto apertamente la guerra in Siria. Insomma se questa signora va al potere per me si mette a repentaglio la pace mondiale”. 


Quindi Trump è solo un macchietta messa lì per favorire l’ascesa della Clinton? Della serie è talmente impresentabile che il candidato democratico non potrà non vincere…


“Il problema non è Trump ma la politica americana che fa pena. Il partito repubblicano non ha saputo presentare nulla di meglio, gli altri due candidati sono peggio del miliardario americano. Trump è una catastrofe di livello nazionale per gli Usa, ma non si può scaricare la responsabilità su una sola persona. È che la politica americana sta precipitando nel nulla. Quando tre candidati del Partito Repubblicano sono uno più impresentabile dell’altro, beh che uno di questi tre diventi comunque il candidato alla presidenza è purtroppo una certezza. Anzi è il risultato del crollo dei valori della democrazia in quel Paese”. 


Intanto l’Europa a livello di opinione pubblica è divisa tra chi disegna con i gessetti il simbolo della pace e chi vorrebbe gridare in piazza con gli ultras. Siamo messi davvero così?


“Non mi sembra una descrizione molto attendibile. Certo c’è molta paura, molto distacco tra l’elites politiche e il popolo. Quello che si vede guardando in maniera più ampia la situazione, i dirigenti europei sono scollegati dal popolo e questo produce un grave disagio generale. Che poi la gente vada un po’ a sinistra e un po’ a destra - prevalentemente a destra questo periodo – è una conseguenza del fatto che non sa dove andare, ed è solo colpa dei gruppi dirigenti”.

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