la polemica non è un male, è solo una forma di confronto crudo sincero, diciamo tutto quello che pensiamo fuori dai denti, e vediamo se riusciamo a far venir fuori le capacità di cui siamo portatori e spenderle per il Bene Comune.
Produrre, organizzare, trovare soluzioni,
impegnarci a far rete, razionalizzare e mettere in comune, attingere alle nostre risorse. CUI PRODEST?
Pensa cchiu' a chi o' dicè ca' a chello ca' dice
L'albero della storia è sempre verde
L'albero della storia è sempre verde
"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"
sabato 28 maggio 2016
Brasile - anche le cronache italiani sulla radio italiane, lette nelle righe, facevano suppore del Colpo di Stato
Noam Chomsky: La
Presidente del Brasile Dilma Rousseff "incriminata da una banda di
ladri"
(Foto di Democracy
Now!)
Una fuga di notizie illustra come l’élite abbia orchestrato la deposizione in Brasile
Le rivelazioni descrivono il ‘patto nazionale’ tra governo, militari e dirigenti di aziende petrolifere
Di McCauley, redattore per Common Dreams
Confermando i sospetti che la cacciata della presidente del Brasile
Dilma Rousseff sia, in effetti, un colpo di stato progettato per
sradicare una vasta indagine sulla corruzione, il più grande quotidiano
del Brasile ha pubblicato lunedì prove schiaccianti di un “patto
nazionale” tra alti funzionari del governo e dirigenti di aziende
petrolifere.
Non è chiaro come Folha di San Paolo abbia ottenuto le trascrizioni
della conversazione telefonica di 75 minuti tra il neo-installato
Ministro per la Pianificazione Romero Jucá, al tempo senatore, e l’ex
dirigente petrolifero Sergio Machado. A quanto si dice la discussione ha
avuto luogo in marzo, poche settimane prima che la Camera bassa
brasiliana votasse per incriminare la presidente democratica eletta,
Rousseff.
Sia Jucá che Machado erano obiettivi di un’investigazione interna in
corso, conosciuta come Operazione Car Wash, che cercava di svelare il
riciclaggio di denaro e la corruzione presso la Petrobras, società
petrolifera controllata dallo stato che sembra accettasse tangenti in
cambio di contratti.
Le trascrizioni, in accordo alla relazione di Intercept, rivelano un
“esplicito complotto” tra i due, che “concordano sul fatto che la
rimozione di Dilma sia l’unico modo per porre fine all’indagine sulla
corruzione”, così come la collusione con alcune delle “più potenti
istituzioni nazionali” del Brasile, inclusi funzionari dell’esercito e
della Corte suprema.
Riassumento il rapporto, i giornalisti di Intercept Glenn Greenwald, Andrew Fishman e David Miranda, scrivono:
Il punto cruciale di questo complotto è quello che Jucá chiama un
“patto nazionale” – che coinvolge tutte le più potenti istituzioni
brasiliane – per lasciare Michel Temer nel ruolo di Presidente (malgrado
i suoi molteplici scandali sulla corruzione) e sopprimere l’indagine
sulla corruzione una volta rimossa Dilma. Secondo quando detto su Folha,
Jucá ha chiarito che l’incriminazione “porrà fine alla pressione dei
media e di altri settori al fine di proseguire l’indagine Car Wash”.
Miranda, tra gli altri, aveva sospettato che dietro la cacciata ci
fosse una tale motivazione. Lunedì lui e i suoi colleghi hanno
dichiarato che le trascrizioni erano “la prova che questo non aveva
niente a che vedere con la salvaguardia della democrazia brasiliana e
tutto a che vedere con la sua distruzione”.
Mentre la crisi politica brasiliana è stata ampiamente riportata
sulla stampa mainstream come “impeachment”, Greenwald, Fishman e Miranda
sostengono che il reportage dia ampio credito alle agenzie di stampa
per riferirsi ad esso come a un “colpo di stato”. Indicando alcuni degli
aspetti più incriminanti delle trascrizioni, scrivono:
Le trascrizioni contengono due straordinarie rivelazioni che
dovrebbero condurre tutte le agenzie di stampa a considerare seriamente
se chiamare ciò che ha avuto luogo in Brasile un “colpo di stato”: un
termine che Dilma e i suoi sostenitori hanno usato per mesi. Discutendo
del piano per rimuovere Dilma come mezzo per porre fine
all’investigazione Car Wash, Jucá ha affermato che l’esercito brasiliano
appoggiava il complotto: “Sto parlando con I generali, con i comandanti
militari. A loro questo sta bene, dicono che lo sosterranno”. Ha detto
inoltre che i militari stanno “monitorando il Movimento dei Lavoratori
senza terra (MST, Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra)”. Il
movimento sociale dei lavoratori rurali che sostengono gli sforzi del PT
sulla riforma della terra e la riduzione dell’ineguaglianza, e che ha
guidato le proteste contro l’incriminazione.
La seconda rivelazione-bomba – forse ancora più significativa – è
l’affermazione di Jucá per cui avrebbe parlato con, e si sarebbe
assicurato il coinvolgimento di, numerosi giudici della Corte suprema,
l’istituzione cui i difensori dell’incriminazione hanno ripetutamente
fatto riferimento per conferire legittimazione e negare che la rimozione
di Dilma fosse un colpo di stato.
Lunedì Jucá ha confermato l’autenticità delle trascrizioni ma ha detto che le sue osservazioni sono state decontestualizzate.
Nel frattempo, manifestanti si sono accampati fuori dalla casa del
Presidente ad interim Temer dopo una protesta organizzata domenica dal
Frente Povo Sem Medo, una coalizione di movimenti brasiliani di
sinistra.
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