L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

sabato 13 agosto 2016

Expo - c'era la mafia tutti noi lo sapevamo ma lo zombi al governo ha costretto anche la procura di Milano a far finta di niente

Expo 2015: gli appalti di Cosa Nostra

Undici persone arrestate, tra loro anche un avvocato siciliano. Ilda Boccassini: "Questa volta è coinvolta la magia, non la 'ndrangheta"
Expo 2015 a Milano, Cosa Nostra. Sì, la mafia aveva messo più di una mano sull’esposizione universale dell’anno passato. Undici persone sono state arrestate. Tutto come da copione consolidato, insomma: grande manifestazione, appalti milionari, la malavita che ci entra di forza. Se non fosse che, a lungo, Milano è passata per la “capitale morale” d’Italia, contrapposta a Roma e a Mafia Capitale.
Le accuse vanno dall’associazione a delinquere finalizzata a favorire gli interessi della famiglia Pietrapersa di Enna, a riciclaggio e frode fiscale. La Guardia di Finanza ha sequestrato diversi milioni di euro, pochi in confronto ai 20 dati in tre anni dall’Ente Fiera al consorzio ‘Dominus’, controllato dalla società ‘Nolostand’. Tra le persone arrestate pure un avvocato, Danilo Tipo di Caltanissetta, ex presidente della Camera penale nissena.
Nel mirino degli investigatori, in particolare, i lavori sul Decumano per i padiglioni di Francia, Qatar e Guinea. Ma pure per la costruzione degli stand di ‘Birra Poretti’, del Palazzo Congressi e dell’Auditorium. Nessun indagato nell’Ente Fiera o nella società di gestione Expo 2015, ma i magistrati parlano di “censurabile sottovalutazione” e di “nessuna riflessione su alcune evidenti anomalie” nella gestione degli appalti.
Francesco Greco, procuratore della Repubblica di Milano, aggiunge: “Abbiamo dimostrato la stretta interconnessione tra organizzazioni criminali mafiose e criminalità economica”. Ilda Boccassini, procuratore aggiunto e coordinatore della Dda milanese, spiega: “Questa volta, in Lombardia, non c’è la mano della ‘ndrangheta, ma di Cosa Nostra”.Quelli che, parlando di Expo nelle intercettazioni, dicevano: “Abbiamo fatto Bingo”.

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