L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

mercoledì 26 ottobre 2016

Come si fa a mettere in Costituzione che cediamo la Sovranità Nazionale agli stranieri è veramente da bambini

L’ articolo 117 della riforma costituzionale che smaschera Matteo Renzi

Redazione Trento | ottobre 24, 2016



Una riforma scritta male, lacunosa e soprattutto interpretabile a seconda dei casi con degli articoli che annullano i precedenti.

Uno di questi è l’articolo numero 117che Matteo Renzi si è guardato bene dal nominare durante le comparsate nei programmi televisivi e negli incontri sul territorio.

Superamento del bicameralismo perfetto, dimezzamento dei Senatori e taglio dei costi della politica: sono questi i cavalli di battaglia portati avanti dagli esponenti del governo in televisione per convincere gli elettori a votare SI al referendum sulla riforma costituzionale. Qualcosa, però, non quadra.

Infatti, all’interno del testo della riforma c’è un articolo che i renziani tendono a tenere nascosto, ad ignorare, a far finta che non esista: è il numero 117. Dalle parti del PD si tende a minimizzare l’importanza di questo passaggio della riforma, perché ciò che c’è scritto potrebbe significare la definitiva perdita della nostra sovranità nazionale: “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione Europea e dagli obblighi internazionali.”. – cita l’articolo in questione, in pratica, se passano i SI al referendum, all’indomani del voto dentro la nostra Costituzione ci sarà scritto che l’Italia dovrà eseguire gli ordini di Bruxelles e sottostare a qualsiasi decisione dell’Europa.

Questo particolare, che non emerge quasi mai in tv o sui giornali, è stato denunciato proprio l’11 Ottobre scorso, nel corso del confronto con la Boschi a Otto e mezzo dove la ministra ha abilmente glissato.

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