Una riforma scritta male, lacunosa e soprattutto interpretabile a seconda dei casi con degli articoli che annullano i precedenti.
Uno di questi è l’articolo numero 117che Matteo Renzi si è guardato bene dal nominare durante le comparsate nei programmi televisivi e negli incontri sul territorio.
Superamento del bicameralismo perfetto, dimezzamento dei Senatori e taglio dei costi della politica: sono questi i cavalli di battaglia portati avanti dagli esponenti del governo in televisione per convincere gli elettori a votare SI al referendum sulla riforma costituzionale. Qualcosa, però, non quadra.
Infatti, all’interno del testo della riforma c’è un articolo che i renziani tendono a tenere nascosto, ad ignorare, a far finta che non esista: è il numero 117. Dalle parti del PD si tende a minimizzare l’importanza di questo passaggio della riforma, perché ciò che c’è scritto potrebbe significare la definitiva perdita della nostra sovranità nazionale: “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione Europea e dagli obblighi internazionali.”. – cita l’articolo in questione, in pratica, se passano i SI al referendum, all’indomani del voto dentro la nostra Costituzione ci sarà scritto che l’Italia dovrà eseguire gli ordini di Bruxelles e sottostare a qualsiasi decisione dell’Europa.
Questo particolare, che non emerge quasi mai in tv o sui giornali, è stato denunciato proprio l’11 Ottobre scorso, nel corso del confronto con la Boschi a Otto e mezzo dove la ministra ha abilmente glissato.
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