L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

sabato 12 novembre 2016

Autovelox - dovunque la sicurezza è un falso ideologico, le operazioni hanno tutti i presupposti per fare cassa. I limiti di velocità sono non reali

SAVONA

Se i sindaci sono contro l’autovelox
«La Provincia vuole fare solo cassa»


La rivolta dei primi cittadini dei piccoli Comuni della Val Bormida. La replica: «Non è vero». In arrivo 56 mila verbali. «C’è chi ha preso 8 multe in un giorno»
di Erika Dellacasa

Uno dei due autovelox contestati

La brutta notizia è che negli uffici della Provincia di Savona sono pronti per essere spediti 56 mila verbali per altrettante multe di cui 40 mila nell’entroterra di Albenga: questa è la bomba che sta per scoppiare nella guerra degli autovelox che vede contrapposta la Provincia e i piccoli Comuni della Val Bormida.

«Operazione in malafede»

Il 3 di agosto la Provincia ha installato due autovelox remoti a distanza di pochi chilometri su una strada appena fuori dal centro abitato che collega Albenga con una serie di piccoli Comuni con una popolazione complessiva di circa 3000 abitanti, la gran parte pendolari. È su questi malcapitati che sta per arrivare la pioggia di multe e non è la prima: c’è già stata infatti pochi giorni fa una raffica di verbali che ha seminato il panico nella vallata. «Ci sono famiglie che hanno ricevuto decine di multe per migliaia di euro — dice Michael Volpati, il sindaco di Casanova Lerone, 700 abitanti — soprattutto pendolari che percorrendo quella strada quattro volte al giorno sono riusciti a prendere otto multe in una giornata. La malafede di questa operazione è dimostrata dal fatto che le multe sono arrivate all’ottantanovesimo giorno in modo che le persone sono state prese di sorpresa. Se l’obiettivo era la sicurezza bisognava fermare comportamenti ritenuti pericolosi subito, non lasciarli andare avanti fino all’ultimo giorno utile per riscuotere: la verità è che non ci sono comportamenti pericolosi perché le velocità contestate sono tutte, o con poche eccezioni, intorno ai 60 all’ora. La verità è che la Provincia voleva fare cassa per salvare il bilancio e lo fa ammazzando i cittadini con questo sistema di autovelox. Nel mio Comune ho persone che hanno minacciato di darsi fuoco, famiglie distrutte dall’ansia».

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