la polemica non è un male, è solo una forma di confronto crudo sincero, diciamo tutto quello che pensiamo fuori dai denti, e vediamo se riusciamo a far venir fuori le capacità di cui siamo portatori e spenderle per il Bene Comune. Produrre, organizzare, trovare soluzioni, impegnarci a far rete, razionalizzare e mettere in comune, attingere alle nostre risorse. CUI PRODEST? Pensa cchiu' a chi o' dicè ca' a chello ca' dice
L'albero della storia è sempre verde
L'albero della storia è sempre verde
"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"
sabato 13 febbraio 2016
2016 crisi economica, toh il protezionismo è uno strumento che si usa nell'economia, pss pss globale
Questo uomo è proprio un'imbecille
"L'Europa in tutto questo tempo ha pensato un po' troppo alle banche e poco alle famiglie, io vorrei un'Europa un po' più sociale". A dirlo è Matteo Renzi durante un'intervista al programma Radio Anch'io. "Noi soffriamo - aggiunge -, ma non siamo più l'epicentro della crisi come negli anni precedenti". Il premier risponde anche al presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, che aveva detto all'Italia di non poter più fare richieste sulla flessibilità: "Non ci facciamo dettare la linea da Bruxelles".
"Ue ha sbagliato politica". L'Europa, secondo il presidente del Consiglio, in questi anni ha sbagliato politica economica. "Guardiamo cosa hanno fatto gli Stati Uniti - dice il premier -. Il mio obiettivo non è avere più flessibilità per l'Italia: oggi serve qualcosa di più delle regole di Bruxelles e tutti dobbiamo farcene carico". Pe Renzi "una parte dei commentatori italiani pensa che dobbiamo andare in Europa a prendere la linea, questo atteggiamento è sbagliato, è subalterno. In questi anni l'Italia è stata remissiva, noi non lo siamo".
"Juncker non è d'accordo con la flessibilità? Decide la Commissione".Riguardo alla questione della flessibilità, il premier spiega: "Juncker non è d'accordo?Le politiche di flessibilità sono un dato di fatto oggettivo della Commissione europea, è stata questa commissione a rilanciare sulla flessibilità". Il presidente aggiunge: "L'austerità non è solo risparmio ma è pensare che si possa fare a meno della crescita e degli investimenti e che l'unico modello è rigore e budget. Bisogna far ripartire la crescita".
"Io - continua Renzi - sto chiedendo un servizio civile europeo, una politica dell'immigrazione dove non si faccia come lo struzzo che mette la testa sotto la sabbia... Cos'è lo zero virgola di fronte a una cultura europea? Lo 0,2 è un prefisso per chiamare Milano". E aggiunge: "Certo che la flessibilità è un valore, ma lo è perché riesco a rilanciare la crescita"
"Italia non è nell'occhio del ciclone". Renzi, a proposito dei problemi dell'economia e della crisi delle banche, afferma: "Noi dobbiamo stare molto attenti a come spendiamo i soldi perché non sono i soldi di un politico ma degli italiani". Per il premier l'Italia nel 2015 ha messo a posto la casa "e non piove più dal tetto". "Il 2015 - spiega Renzi - è stato l'anno record del recupero dell'evasione fiscale". Il premier continua: "Noi in Italia non siamo gli sfasciacarrozze, l'Italia non è più il malato d'europa. Non c'è più il problema dell'Italia in Ue, ma c'è una tensione generale per cui tutti dobbiamo lavorare a ridurre il debito".
"Sono contrario all'utero in affitto". "Io credo sia sacrosanto fare una legge sulle unioni civili e ci stiamo arrivando - dice Renzi -. Mentre sull'utero in affitto sono contrario". Sulla richiesta del presidente della Cei, il cardinal Angelo Bagnasco, di procedere al voto segreto in Senato, il premier commenta: "Decide il Parlamento".
2016 crisi economica, euroimbecilli con una Unione Bancaria cretina e una confusione tra i Salvataggi Interni ed Esterni
Salvataggio Interno, una delle boiate del Capitalismo, incapace di dividere le banche commerciali da quelle d'investimento e creare posti di lavori dignitosi
Banca di Etruria, lo stato di insolvenza apre automaticamente l'inchiesta di bancarotta fraudolenta anche nei confronti del Boschi e Rossi non ha titolo per indagare omette coscientemente, mente, i suoi rapporti con la famiglia Boschi
Giulio Regeni e i Fratelli Musulmani, la più grossa minaccia esistente per gli europei e il Nord Africa, ma gli euroimbecilli fanno finta di niente anzi quelli italiani di Firenze e Torino ci fanno gli accordi
Luttwak choc: “Regeni? Magari l’ha ucciso un’amante. Se uno fa cose pericolose, se ne assuma i rischi”
2016 crisi economica, questo sistema economico e finanziario globalizzato è fallimentare, pensa solo ai profitti, e non alla Piena Occupazione Dignitosa
Libia, gli imbecilli pompano sempre di più il governo fantoccio ma nonostante ciò ancora a carissimo amico
Siria&Parigi, gli Stati Uniti difendono i tagliagola, la Turchia e l'Arabia Saudita li foraggiano
SIRIA: COSA C'È DIETRO L'ACCORDO DI MONACO
venerdì 12 febbraio 2016
2016 crisi economica, la Deutsche Bank è la miccia sistemica che farà scoppiare l'economia, le banche centrali nulla potranno
Arexpo-Expo, niente idee, una classe dirigente inutile, un governo di bamboccioni
Il tetris del post Expo è appena iniziato.
Sistema Bancario un'altro passo verso la privatizzazione
In cambio però deve versare un'imposta straordinaria del 20% su questo patrimonio.
Una quota certo non da poco.
Al momento sarebbero soltanto una decina le banche sopra questa soglia.
Questo consentirebbe agli istituti, nonostante la sovrattassa, di mantenere la loro autonomia.
UNA BANCA IN PARTICOLARE... E tra queste ce n'è una che desta qualche malizia. Mauro Benigni, direttore generale della Banca di Pisa e Fornacetta, gruppo Cabel, ha spiegato infatti all’Ansa che «l'unica banca del nostro gruppo che potrebbe farlo e che ha oltre 200 milioni di patrimonio e riserve è quella di Cambiano».
Non si tratta di una Bcc qualunque, ma di una delle più vicine al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al sottosegretario di Palazzo Chigi Luca Lotti, che diventando una Spa potrebbe mantenere a questo punto la sua autonomia sul territorio.
Banca Etruria, l'indagini sul Rossi non sono finite, troppe indagini sul Boschi, che dice di non conoscere, che ha fatto chiudere
Banca Etruria, bancarotta e ora il Rossi non ha titolo per indagare, omette e le sue omissioni equivalgono a menzogne
Siria&Parigi, la verità avanza implacabile
PERCHÉ DIFESA ONLINE SI TROVA IN SIRIA?
Abbiamo assistito prima inermi e poi complici.
Quel che ci ha colpito in quei mesi era l'incoerenza tra le informazioni che giungevano ai/dai media - da una celebre emittente del Qatar in particolare - e ciò che fonti (in loco!) ci riportavano telefonicamente.
È andata come tutti sappiamo: non è ancora finita.
Dopo quell'esperienza abbiamo deciso di faretabula rasa, niente più giudizi preconfezionati da fonti "autorevoli".
Con riguardo alla Siria, abbiamo iniziato ad ascoltare e raccogliere esperienze di connazionali che in Siria ci avevano vissuto. Il quadro è apparso subito diverso...
Ora che vediamo con i nostri occhi il Paese, crediamo che le testimonianze fossero (sostanzialmente) corrette e che qualcosa non torni nella nostra informazione libera, democratica ed indipendente...
Francesco Palenzona&Roberto Marcuri, quando le banche sono gestite in maniera mafiosa
© ANSA
Redazione ANSABARI
11 febbraio 2016
(ANSA) - BARI, 11 FEB - Con la richiesta di costituzione delle parti civili è iniziata l'udienza preliminare per il rinvio a giudizio dei vertici Unicredit accusati di concorso in bancarotta fraudolenta. Hanno chiesto di costituirsi il sindacato Filca Cisl, in rappresentanza dei 430 ex lavoratori dello stabilimento Divania di Modugno, il titolare dell'azienda, Francesco Saverio Parisi, e la curatela fallimentare. Il giudice, Francesco Pellecchia, scioglierà la riserva sulle parti civili nell'udienza del prossimo 10 marzo. In occasione dell'udienza una delegazione di ex dipendenti dello stabilimento ha manifestato all'esterno del Palazzo di Giustizia. Rischiano il processo 16 persone, tra cui l'ex ad di Unicredit Banca, Alessandro Profumo, e l'attuale Federico Ghizzoni. A loro e ad altri 14, tra manager e funzionari della banca, il pm contesta di aver ingannato il titolare dell'azienda barese, inducendolo a sottoscrivere 203 contratti derivati che, in pochi anni, avrebbero portato la società al dissesto e al fallimento.