- la penetrazione islamista nella fascia subsahariana, dall’Atlantico al Corno d’Africa è un dato incontestabile. Molti Paesi fino a ieri immuni da tensioni politiche fomentate da “questioni religiose”, sono oggi in pieno marasma. Le armi che circolano nel continente, una volta utili ad alimentare guerre e guerriglie nella logica della Guerra fredda, oggi dove finiscono? Al rischio connesso alla corsa al riarmo, c’è l’interrogativo dell’affidabilità degli interlocutori. Ieri abbiamo sottovalutato l’insorgenza islamica nella fascia tra Senegal e Somalia, trasformando il Sahara in uno dei luoghi meno sicuri del pianeta; cosa accadrà domani?
- i fornitissimi arsenali della disciolta Jamahiriya di Gheddafi hanno inondato l’Africa di una quantità spaventosa di sistemi d’arma. Le crisi in Mali, Ciad, Repubblica Centrafricana, Niger e Costa D’Avorio sono strettamente legate a questo afflusso;
- istituzioni africane stabili cercasi. Mezzo secolo dopo l’inizio del processo d’indipendenza della maggioranza degli Stati africani, ancora oggi risulta difficile trovare esempi di democrazie consolidate e sistemi organici capace di proiettarsi oltre le durate illimitate dei mandati presidenziali.
la polemica non è un male, è solo una forma di confronto crudo sincero, diciamo tutto quello che pensiamo fuori dai denti, e vediamo se riusciamo a far venir fuori le capacità di cui siamo portatori e spenderle per il Bene Comune. Produrre, organizzare, trovare soluzioni, impegnarci a far rete, razionalizzare e mettere in comune, attingere alle nostre risorse. CUI PRODEST? Pensa cchiu' a chi o' dicè ca' a chello ca' dice
L'albero della storia è sempre verde
L'albero della storia è sempre verde
"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"
sabato 8 ottobre 2016
PTV news 7 Ottobre 2016 - Quale sarebbe la risposta russa in caso di att...
Renzi, il capo del governo incontra privatamente il Presidente di una banca d'affari estera per farsi dettare il comportamento da tenere nei confronti di uno dei principali istituti di credito nazionali
Sinistra Italiana chiede chiarimenti a Consob e Bankitalia sul ruolo di Jp Morgan in Monte Paschi. La lettera
http://www.huffingtonpost.it/2016/10/07/lettera-jp-morgan-monte-paschi_n_12387962.htmlIL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA
L'articolo di Ferruccio de Bortoli sul Corriere della Sera del 3 ottobre avrebbe portato il Parlamento di qualsiasi paese occidentale a chiedere un immediato chiarimento al Presidente del Consiglio e al ministro dell'economia. La replica del ministro Padoan non ha infatti risposto a nessuna delle questioni sollevate da De Bortoli.In assenza di serie smentite, non può essere ritenuto normale che il capo del governo si incontri privatamente con il Presidente di una banca d'affari estera per farsi dettare il comportamento da tenere nei confronti di uno dei principali istituti di credito nazionali. Né si può accettare che il ministro dell'Economia alzi la cornetta per dettare le dimissioni di un amministratore delegato di una società quotata, anche se partecipata dal Tesoro, e imporre di fatto un sostituto gradito ad un soggetto terzo.Cosa ne pensano, ad esempio, gli istituti di vigilanza, Consob e Bankitalia?Il piano di JP Morgan su Montepaschi è sempre stato contraddistinto da opacità estrema. Lo denunciammo già in agosto, quando Padoan venne alla Camera a raccontare favole a deputati di maggioranza desiderosi di ascoltarle.
Non sono chiari gli impegni, i costi, l'esito. La sola certezza ad oggi sono il conflitto di interessi del prof. Grilli e le commissioni che incasserà JP Morgan, nell'ordine delle centinaia di milioni, con cui il Governo ha comprato tempo, per non essere costretto a scelte difficili in piena campagna referendaria. Un atteggiamento irresponsabile, perché come dimostra il caso delle quattro banche il tempo aggrava i problemi, rendendo più costoso e problematico risolverli.
Lucrezia Reichlin si stupiva dell'assenza di un grande dibattito pubblico sulle banche, in un momento di straordinaria evoluzione che rischia di compromettere la stabilità finanziaria del paese e il suo ruolo nell'economia globale. Aveva perfettamente ragione.I casi Montepaschi e Deutsche Bank dimostrano quanto siano "stupide" le regole europee che impediscono interventi pubblici a sostegno della fiducia dei risparmiatori e della continuità degli istituti. Avremmo bisogno di discuterne, di restituire alla politica il suo ruolo di regolatore e di garante dell'interesse generale. Assistiamo invece ad un susseguirsi di indiscrezioni e a decisioni improvvisate prese a tavola, fuori da qualsiasi regola e responsabilità istituzionale.Siamo solo noi a pensarla così o è possibile sperare che il Parlamento abbia un sussulto di dignità e chieda al premier di essere presto in Aula per chiarire?
Questa è la domanda che facciamo ormai da giorni, ricevendo il silenzio come esauriente risposta, la stessa che ha ricevuto una nostra interrogazione sull'argomento al ministro Padoan del 14 settembre.on. Giovanni Paglia, on. Stefano Fassina, on. Nicola Fratoianni, on. Arturo Scotto, on. Giulio Marcon Marcon deputati di Sinistra Italiana
Africa più armi circolano e più immigrati avremo
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George Soros - un individuo molto pericoloso, senza scrupoli ne remore morali
SOROS: Con “La Migrazione forzata” farà una Strage di Europei
Israele ha paura di non poter coprire più i suoi accoliti nelle file dei tagliagola
Israele teme la capacità dei nuovi Antey-2500, in grado di rilevare qualsiasi piattaforma di quarta generazione avanzata occidentale. Secondo i russi, l’S-300VM sarebbe in grado di ingaggiare anche le piattaforma a bassa osservabilità. Per Mosca, 'l'invisibilità' è un'illusione occidentale.
Secondo fonti diplomatiche “le misure di sicurezza supplementari sono ritenute imperative per stilare nuovi protocolli e regole di ingaggio da integrare nei meccanismi esistenti”. Il Ministero della Difesa russo starebbe già stilando le nuove procedure. Mosca conferma il rischieramento del sistema S-300VM/SA-23 nel porto di Tartus (non capendo il clamore occidentale), ma non sarebbero ancora entrati in funzione. E’ la prima volta che i russi schierano i sistemi SA-23 fuori da loro confini. Nelle settimane scorse, diverse agenzie di intelligence paventavano l’imminente schieramento dei sistemi S-300 VM in Siria. Il raggio di scoperta dell’Antey-2500 è in grado di coprire l’intero lato settentrionale di Israele. Battaglioni S-400 sono operativi presso la base di Hmeymim da quasi un anno.
Israele - Russia: un anno fa il primo canale di coordinamento tattico
Un anno fa, poche ore dopo il dispiegamento russo in Siria, i due paesi crearono un canale di coordinamento per evitare incidenti. Più volte, così come confermato dal Ministro della Difesa Moshe Ya'alon, i velivoli russi hanno violato lo spazio aereo di Israele. Mosca, dallo scorso ottobre, ha istituto una no-fly zone che comprende la maggior parte della Siria e parte di Israele, Golan compreso. Lo schermo difensivo copre anche la zona meridionale della Turchia e le basi utilizzate dagli USA per i raid in Siria. Il consenso russo per ogni tipo di volo nelle zone controllate è implicito. Nonostante il coordinamento, in almeno due occasioni le forze terrestri russe avrebbero aperto il fuoco contro i caccia israeliani.
Le specifiche del sistema SA-23
L’S-300VM Antey-2500, denominazione Nato SA-23 Gladiator \ Giant, è un sistema mobile di difesa aerea multicanale a medio-lungo raggio della Almaz – Antey. E’ progettato per contrastare minace stratificate come missili balistici e piattaforme strategiche a bassa osservabilità. Può rilevare bersagli fino a 250 km ad un altitudine compresa dai 250 metri ai 30 chilometri. L’Antey può contemporaneamente impegnare 24 piattaforme, comprese quelle a bassa osservabilità o 16 missili balistici con una RCS, sezione equivalente radar, di 0,02 metri. La velocità massima di intercettazione è di 4500 metri al secondo. L’Antey-2500 può proteggere efficacemente una superficie massima di 2.500 mq. L’SA-23 lancia due tipi di missili altamente manovrabili: il 9M82M ed il 9M83M. Il primo è progettato per intercettare missili balistici a medio raggio ad una distanza massima di 200 km. Il missile 9M83M è ritenuto in grado di contrastare le minacce a corto raggio. Le due varianti possono essere configurate nella medesima batteria. Un battaglione SA-23 in configurazione standard include sei missili 9M82M (Giant) e 24 9M83M (Gladiator). I radar conferiscono una diversa copertura in azimuth ed emisferica in elevazione: la differenza dipende dal tipo di schermatura primaria e secondaria. Secondo i dati ufficiali, l’S-300VM Antey-2500 ha una probabilità di intercettare un obiettivo balistico pari al 98%.
Gli ebrei o ci fanno o ci sono, invece di finire di occupare terre dei palestinesi con i loro insediamenti, colonie, accusano quest'ultimi di non sedersi ad un tavolo per trattare, ci si chiede con i rapporti di forza esistenti cosa c'è da discutere?
Forse venerdì, voluta da palestinesi
© ANSA/EPA
Redazione ANSAROMA
08 ottobre 201614:57NEWS
All’helicopter money noi preferiamo che lo stato investa, la Banca Centrale batta moneta tanta quanto serve per un piano per la Piena Occupazione Dignitosa in maniera che i nostri giovani restino in Italia
Rosso e Nero – Cosa c’è dietro l’inversione di rotta delle banche centrali?
Giulietto Chiesa - Elezioni parlamentari in Montenegro. Si annuncia la f...
i Renzi, il Pd, questa classe politica, sono traditori hanno venduto l'industria italiana agli stranieri ma non avevano calcolato la forza di esistere delle medie piccole piccolissime industrie
Dobbiamo incarognirci e mandare via Renzi che vuole distruggere le nostre tradizioni, identità, cultura, NO al referendum
Maurizio Blondet 7 ottobre 2016
di Roberto PECCHIOLI