Da Massimo Turci14 ottobre 2016
la polemica non è un male, è solo una forma di confronto crudo sincero, diciamo tutto quello che pensiamo fuori dai denti, e vediamo se riusciamo a far venir fuori le capacità di cui siamo portatori e spenderle per il Bene Comune. Produrre, organizzare, trovare soluzioni, impegnarci a far rete, razionalizzare e mettere in comune, attingere alle nostre risorse. CUI PRODEST? Pensa cchiu' a chi o' dicè ca' a chello ca' dice
L'albero della storia è sempre verde
L'albero della storia è sempre verde
"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"
sabato 15 ottobre 2016
Un gruppo dirigente che caccia via un sindaco innocente e consegna Roma ai cinque stelle non è particolarmente geniale. Ed è quello che ha fatto i cambiamenti costituzionali. Gli asini volano
Da Massimo Turci14 ottobre 2016
Trump contro il globalismo e questo i capitalisti ebrei che hanno nome e cognome non lo possono sopportare
“TRUMP E’ (anche) ANTISEMITA!”. GIUDICATE VOI…
Maurizio Blondet 15 ottobre 2016
“Donald Trump ha appena fatto un discorso antisemita. Che sgocciola odio. Internet è orripilata!”. Così titola Raw Story, un sito tenuto da tale Ed Schultz, ovviamente J.
Raw Story riporta le frasi “stillanti odio”. Per esempio, “Trump ha tratteggiato il voto dell’8 novembre come una scelta apocalittica”.
Trump ha detto: “Questa elezione non è una delle solite che avvengono ogni quattro anni. E’ un bivio della storia della nostra civiltà che deciderà se noi, il popolo, riprenderemo o no il controllo sul nostro Stato. L’Establishment politico che cerca di fermarci è lo stesso gruppo che è responsabile dei nostri trattati commerciali disastrosi, della enorme immigrazione illegale, e della politica estera che ha dissanguato il nostro paese”.
“Questa elezione – ha proseguito – deciderà se restiamo un paese libero nel più vero senso della parola o se diventeremo una repubblica delle banane corrotta, controllata da grossi donatori e governi esteri: l’elezione di Hillary Clinton porterebbe la distruzione del nostro paese”.
Seguono gli strilli apparsi su Internet: “Mussolini in pieno!”, strilla David Galiel; “Perché nessuno lo accusa di antisemitismo?” domanda Ken Borsuk. “L’antisemitismo di Trump non ha suscitato abbastanza allarme!”, si indigna Elliott Lusztig. “E poi venitemi adire che Trump e la sua campagna non sono antisemiti..”, ironizza Sherri. “Ha detto davvero questo? Perché chi non si accorge che la sua frase ha dei toni antisemitici, non pensa chiaro”, dice Josh Hammer. Lasciamo al lettore di leggere le alte strida di indignazione per “l’antisemita”.
https://www.rawstory.com/2016/10/trump-just-gave-an-anti-semitic-speech-dripping-with-hatred-and-the-internet-is-horrified/
Il punto è: chi non è ebreo come Josh, Galiel o Lusztig, non trova nulla di antisemita nelle frasi, nulla che sia stillante odio. L’allusione a una politica “controllata da grossi donatori e governi esteri” si riferisce al fatto, noto, che quando Hillary era ministra degli esteri, la Fondazione Clinton ha ricevuto donazioni da 5 milioni di dollari dagli Emirati, 25 milioni dai Sauditi, milioni dal Qatar, e milioni persino dal governo australiano. Il governo tedesco ha dato 250 mila. Né Berlino né il governo di Australia hanno mai fatto simili doni prima a Hillary: è, diciamo, fondato il sospetto che abbiano “unto le ruote” a un ministro venalissimo – scandalo che sarebbe la morte politica per chiunque non si chiamasse Clinton. Ma dov’è l’antisemitismo?
Chi lo sa. Forse quelli che “sentono un tono antisemita” in Trump stanno sulle spine per il fatto che “il 50% delle donazioni per la campagna di Hillary vengono da ebrei”, come ha scritto non un foglio antisemita ma l’israeliano Arutz Sheva?
http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/218408
A cominciare dal maggiore, il miliardario israeliano con doppio passaporto Haim Saban, grande produttore televisivo e ras dei media? O sul nome di Soros che risulta fra i massimi? O gli 8 milioni di dollari versati dall’oligarca “ucraino” Victor Pinchuk, uno dei promotori e finanziatori del golpe di Kiev? O i milioni versati dall’oligarca “russo” Victor Vekslberg, che in cambio ha ottenuto investimenti americani a certe sue imprese?
http://thewhistleblowers.info/jerome-r-corsi-partners-in-crime-bill-hillary-clinton-the-clinton-foundation/
Chissà perché ci dovrebbe esseredell’antisemitismo nella parole di Trump. Magari lo indovinano orecchie estremamente acute a questo genere di sottotoni? Magari in quel cenno “alla politica estera che ha dissanguato il nostro paese” quelle orecchie molto attente vedono additato il gruppo neocon che ha portato 15 anni di guerre e distruzioni in tutti i paesi islamici, con immani spese per l’America? Forse vi leggono una velenosa allusione alla signora Nuland in Kagan, che gestisce il golpe e dopo-golpe ucraino dal ministero degli esteri?
L’Establishment politico che cerca di fermarci è lo stesso gruppo che è responsabile dei nostri trattati commerciali disastrosi, della enorme immigrazione illegale, e della politica estera che ha dissanguato il nostro paese”.
Magari una mente più ingenua vede nel discorso di Trump un’accusa del sistema, della globalizzazione. Questa opposizione è chiara e costante nelle affermazioni di Trump.
“Non abbandoneremo più questo paese e la sua gente alla falsa sirena del globalismo. Lo stato nazionale resta il vero fondamento della armonia”, disse il 27 aprile.
“Oggi – disse il 28 giugno – noi importiamo in merci 800 milioni di dollari più di quanto esportiamo. Ciò non è un disastro naturale: e’ un disastro fatto dai politici. E’ la conseguenza di una leadership che idolatra il globalismo invece dell’americanismo”. Ha certo minacciato di mettere dazi sulla importazioni cinesi in dumping: ma si deve preoccupare la Cina. Perché vi sentono una ostilità gli ebrei? Trump, è noto, si scaglia contro l’ideologia della globalizzazione…
“Globalisti è una parola in codice razzista per ‘ebrei’”, ha spiegato Louis Mensh, uno dei sostenitori attivisti di Hillary. AQ loro non gliela si fa.
Per esempio: tra il 2012 e il 2015, Hillary Clinton ha tenuto 12 conferenze pagate alle dirigenze di Goldman Sachs, Deutsche Bank, vari fondi d’investimenti: conferenze che le sono state pagate, e le hanno fruttato 2,3 milioni di dollari. Essa si è sempre rifiutata di rendere pubblici i testi dei suoi discorsi in quelle sedi prestigiose. Dalle email del suo consigliori John Podesta, spifferate da Wikileaks, sappiamo che ha promesso la libertà alla finanza, nessuna regolazione, e ha chiesto apertamente soldi per la campagna elettorale. Da “Wall Street” nel suo complesso ha ricevuto, dice un sito Politifact, 64 milioni, contro i 2 ricevuti da Trump.
http://www.politifact.com/wisconsin/statements/2016/oct/06/donald-trump/how-much-money-have-Wall-street-and-hedge-funds-gi/
Trump si prova a criticare? “Anche “banche internazionali”, “Wall Street”, sono espressioni in codice dietro cui i razzisti nascondono il loro odio per gli ebrei, spiegano i suddetti ebrei. Auspicare la messa in riga del capitalismo globale è fascismo. Puro Musssolini
E palpa pure le donne. Non ha rispetto per le donne. Trovano vecchie ragazze pronte a testimoniare: 35 anni fa mi ha palpato (35 anni fa, io ero un baldo quarantenne in carriera – e confesso che anch’io…). Naturalmente dall’altra parte le risposte non mancano. Jennifer Flower, vecchia amante di Bill Clinton: “Bill mi diede 200 dollari perché abortissi il suo bambino”. Salta fuori (dalla tomba?) anche Yoko Ono: “Ho avuto una relazione con Hillary”. Un ingenuo dirà: ma valeva la pena attaccare Trump sul sesso? Con le performance sessuali di Bill, che rischiò l’impeachment per essersi fatto fare lavoretti sotto la scrivania dalla Levinski?
Invece sì, val la pena. Così si impedisce alla gente di mettere a fuoco il discorso politico serio, fondamentale, che Trump sta facendo, la sovranità da recuperare, la fine delle guerre per Israele che dissanguano l’economia, la smobilitazione del capitalismo selvaggio globale, anti-umano. Perché più la gente capisce, più decide di votare per lui. Con grande, frenetico, paranoico terrore degli – ehm – globalisti.
http://www.maurizioblondet.it/trump-anche-antisemita-giudicate/
La Russia aiuta l'Egitto contro i mercenari tagliagola reclutati nelle carceri occidentali
EGITTO, REPARTI SPECIALI OPERATIVI: MOSCA INVIA L'UNITÀ KSSO FORMATA ESCLUSIVAMENTE DA SPECNAZ ED ALFA
Banca Etruria - la procura aretina è palesemente in malafede, quest'ultimo fatto si aggiunge la lentezza delle indagini. E questo l'ennesimo giro del'aquilone nelle terre toscane dove impera il Sistema massonico-mafioso-politico del Pd
La procura di Arezzo nomina Grazzini (ex cda della banca cittadina) curatore fallimentare. Era stato multato dalla Banca d'Italia come papà Boschi
Fabrizio Boschi - Ven, 14/10/2016 - 13:00
Monte dei Paschi di Siena - derivati, morti. Onorabilità e professionalità sono una tantum
La banca ha patteggiato una sanzione pecuniaria di 600 mila euro e una confisca di 10 milioni di euro per uscire dal procedimento sulla serie di presunte operazioni finanziarie irregolari con cui sarebbero state occultate le perdite dopo l'acquisto da parte della banca senese di Antonveneta. Dal cda ok a Morelli
14 ottobre 2016

Monte dei Paschi di Siena e Deutsche Bank legati insieme da derivati e dalla morte di due banchieri
MPS/ Deutsche Bank e le notizie "ignorate" in Italia
Paolo Annoni
sabato 15 ottobre 2016
Il Capitalismo ha un cognome, Rothschild
Una mostra e un libro per celebrare i 140 anni nello yachting della famiglia
La baronessa Ariane de Rothschild con lo skipper Sebastien Josse: nasce Gitana 16 (il Mono60 Edmond de Rothschild) Foto: Yvan Zedda / Gitana SA
15/10/2016
FABIO POZZO
GINEVRA
Una passione lunga 140 anni che inizia da una donna controcorrente e melomane, Julie de Rothschild. Amante del bel canto, la baronessa non mancava mai una “prima” a Parigi, Roma, Napoli: era al Teatro Apollo della Capitale il 19 gennaio 1853 per il debutto de Il Trovatore di Verdi; era il 3 marzo 1875 alla Salle Favart di Parigi per la Carmen di Bizet... La gitana Azucena, la zingara di Córdoba... Donne fascinose.
Gitana, entrez dans la légende
Probabilmente nasce da qui la saga di Gitana, la grande avventura dei Rothschild nello yachting. Una lunga rotta alla quale Ariane e Benjamin de Rothschild (rappresentanti del ramo franco-svizzero della famiglia che ha nel leone, nell’aquila imperiale austriaca e nelle cinque frecce unite i suoi simboli) dedicano una mostra, “Gitana, entrez dans la légende”, che ne ripercorre gli scali. Inaugurata a Ginevra, la rassegna apre oggi a Les Sables d’Olonne, nella Vandea francese, porto di partenza della Vandée Globe (il giro del mondo a vela in solitaria non stop) per spostarsi poi dal 3 all’11 dicembre al Boat show di Parigi. La mostra e anche un libro, “Gitana: 140 ans de Sillages Rothschild” (Ed.La Martinièr).
Benjamin e Ariane de Rothschild in un’immagine della mostra
Proprio la baronessa Julie de Rothschild, nel 1876, si fece costruire uno schooner a vapore di 24 metri battezzato Gitana con il quale tre anni dopo stabilirà il record mondiale di velocità sul lago di Ginevra toccando i 20,5 nodi, circa 38 km/h. E sempre lei, nel 1898, al timone di Gitana II, migliorerà il primato con 26,034 nodi.
Nasce il team
Nel nuovo secolo, Edmond de Rothschild vira la leggenda alla vela. Arrivano Gitana III, Gitana IV, che vince la sfida del Fastnet (oggi Rolex Fastnet Race) e Gitana VIII, espressione della nuova classe dei maxi lanciata dal barone, che nel 1984 s’impone nella Nioulargue di Saint-Tropez. Col nuovo millennio, il figlio Benjamin de Rothschild continua la navigazione fondando il Gitana Team, innovatore con i suoi multiscafi. «Alla base della nostra passione c’è il gusto per la competizione e per la ricerca dell’eccellenza. Nasce sul lago, ma si trasferisce presto sugli Oceani. Eh sì, il mare occupa un posto molto speciale nella nostra famiglia: rappresenta per noi la libertà e la creatività» dice la baronessa Ariane de Rothschild.
Gitana 16 (Mono60 Edmond de Rothschild)
Il giro del mondo
Allo start della Vendée Globe il 6 novembre ci sarà anche Gitana 16, un monoscafo “volante” (con derive), il cui pozzetto è ricostruito nella mostra in scala 1:1 (grazie alla realtà virtuale, la rassegna consente al visitatore di navigare sulle ultime imbarcazioni del team). Appunto, 140 anni dopo il primo Gitana.«Non si può navigare nel futuro senza guardare al passato», dice lo skipper Sébastien Josse, che nel 2017 timonerà anche l’avveniristico GitanaMaxi, un trimarano “volante” di 33 metri. «Rompere i codici - dice Ariane de Rothschild - è molto stimolante e guida tante nostre azioni: credo sia essenziale per spingersi avanti».
La saga Gitana
Nicola Gratteri - altra grande questione che è quella dell’istruzione, dello studio e dell’apprendimento della lingua italiana, della storia, delle geografia e della filosofia
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Per approfondire http://www.strettoweb.com/2016/10/a-locri-rc-per-ricordare-fortugno-gratteri-ai-giovani-combattete-le-mafie-studiando-foto/469420/#m0dd8L5es5OgsGTo.99
Diego Fusaro - strategia della paura, immigrazione di rimpiazzo, Putin potrebbe salvarci dal pensiero unico, Jp Morgan Chase ci detta il cambiamento costituzionale, dobbiamo continuare a tessere il filo rosso perchè l'albero della storia è sempre verde
Montenegro - Intervista a Andrija Mandic: “In Europa sì, ma al primo posto l’interess...
PTV news 14 Ottobre 2016 - Le bugie dei media occidentali preparano lo s...
con le amministrative abbiamo dato una sberla al bugiardo seriale di governo con il NO al referendum lo manderemo via
REFERENDUM 4 DICEMBRE 2016/ Cazzullo: se vince il No Mattarella scende in campo
INT.Aldo Cazzullo
sabato 15 ottobre 2016
In che senso?
Il discorso politico di Renzi rischia di ridursi troppo a narrazione, finendo per scontrarsi con i fatti?
Perché?
Perché invece Sergio Mattarella sembra restare seduto a bordo campo?
La sinistra Pd andrà alla scissione?
Che cosa ha in mente intanto Silvio Berlusconi?
Veniamo al suo ultimo libro dedicato alle donne. Oggi nei paesi più avanzati sono al potere, perché in Italia non è ancora così?
Laura Boldrini, Virginia Raggi e Maria Elena Boschi rappresentano tre stili diversi. Lei quale preferisce?
Fronte Unico per uscire dall'Euro - bravo Salvini, l'Euro sta distruggendo la nostra industria
Ansa
Pubblicato: 13/10/2016 11:15 CEST Aggiornato: 13/10/2016 11:16 CEST
140 soldati in Lettonia - hanno deciso a Varsavia peccato che il governo ha taciuto e c'è l'ha comunicato ieri la Nato. E il Pd
140 soldati in Lettonia - la Russia non serva degli Stati Uniti ma una difesa della sua indipendenza ed autonomia diventa aggressiva per gli esperti euroimbecilli italiani
Con la Nato nel 2017 ne partiranno 140 Gentiloni minimizza, ma Mosca protesta
Centoquaranta militari italiani saranno schierati in Lettonia a partire dalla prossima primavera e faranno parte di un contingente di quattromila soldati della Nato.