la polemica non è un male, è solo una forma di confronto crudo sincero, diciamo tutto quello che pensiamo fuori dai denti, e vediamo se riusciamo a far venir fuori le capacità di cui siamo portatori e spenderle per il Bene Comune. Produrre, organizzare, trovare soluzioni, impegnarci a far rete, razionalizzare e mettere in comune, attingere alle nostre risorse. CUI PRODEST? Pensa cchiu' a chi o' dicè ca' a chello ca' dice
L'albero della storia è sempre verde
L'albero della storia è sempre verde
"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"
sabato 3 dicembre 2016
“La Costituzione è NOstra”, Montanari: “Così la sovranità non appartiene...
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Mario Albanesi - "Di guasto in guasto"
Monte dei Paschi di Siena - il ricatto è in parte riuscito, potrebbe non essere sufficente, la soglia non è stata mai comunicata
LOBBY
Il Vaticano alla frutta, forse non ha capito la risoluzione dell'Unesco
Il comunicato congiunto Santa Sede-Israele critica "con forza il tentativo di negare il legame del popolo ebraico al proprio luogo più santo".
di Matteo Matzuzzi
2 Dicembre 2016 alle 13:40
Diego Fusaro perchè il No al cambiamento costituzionale
Referendum, l'ultimo appello di Fusaro: "Ecco perché è essenziale votare No"
Comune di Corsico dove la 'ndrangheta è di casa

*A cura di Mimmo Lombezzi
Alceste - il poeta - Dobbiamo avere nasi insanguinati e teste rotte, e anche darle. Perdio, il mio cavallo!
Mentre scrivo questa nota le clientele, i venduti, i parassiti e gli apparati statali sono alacremente al lavoro per ribaltare l’esito del referendum, da “No” a “Sì”.
In queste ultime settimane, intuendo di essere alla frutta, se non peggio, tali squallide falangi si son spese molto per l’ennesima, sanguinosa, battaglia di trincea.
È quella che io chiamo “guerra civile italiana”.
Una vasta e trasversale accozzaglia di individui, gruppi di pressione, mafie sindacali, imprenditori sanguisuga, eterni politicanti, magistrati-zerbino al soccorso del potente (è di oggi la notizia che la Cassazione ha annullato le condanne di Del Turco), corrotti di varia natura e citrulli assortiti (piddini e sinistrume vario) pre-sente aria di disfatta e, quindi, per puro spirito di conservazione, ha tirato fuori il mazzo truccato.
Servirà questa mobilitazione di traditori a deviare l’esito del voto?
Resto moderatamente ottimista, per il semplice fatto che il fronte del “No”, trattato come una legione di bifolchi e appestati, si nasconde ai sondaggi e alle moine governative.
E tuttavia non è detto che trucchi, brogli, propaganda e cretinaggine non abbiano la meglio.
In tal caso, nel caso di una folle vittoria del “Sì”, il progetto di eliminazione dell’Italia e degli Italiani subirà una brusca accelerazione.
Ne sarà parzialmente rinvigorito anche il progetto, parallelo e più vasto, degli Stati Uniti d’Europa, che ha per mira la distruzione, fisica e psicologica, dei popoli del Sud e delle loro già morenti democrazie.
E per quanto riguarda chi si oppone?
Per chi si oppone cadrebbe l’ultimo tabù, quello della democrazia.
Ci si troverebbe a scegliere, quindi, fra mortale inazione e rivolta.
Conviene citare una battuta dall’Enrico IV di Shakespeare. La recita un magnifico perdente, Percy Hotspur; la recita alla moglie che non lo vuol lasciar andare in guerra, la guerra civile contro il futuro Enrico V, quello di Falstaff:
“Via, via, sciocchina! Amore? Io non ti amo; non m’importa di te, Kate. Non è questo un mondo per giocare a bambole e giostrare con le labbra. Dobbiamo avere nasi insanguinati e teste rotte, e anche darle. Perdio, il mio cavallo!“
Hotspur poteva starsene in pace al castello e invece va a farsi ammazzare.
Il busillis.
Fare come Percy “Sperone di fuoco”? Saranno, allora, tempi per teste rotte e nasi insanguinati.
Oppure no. Quieta non movere et mota quietare. Tutti fermi.
In tal caso, tempo il più probabile, ci saremo meritati tutto quello che verrà. E i “No” e tutti gli strepiti e i furori di questi giorni, nel concatenarsi degli eventi storici, rileveranno solo come la flebile increspatura di un suicidio epocale.
Solo quell'accozzaglia di clan, mafie, clientele, famigli, massonerie, cordate, consorterie del Pd unite da soldi e potere vogliono il cambiamento della Costituzione
22 Nov 2016
La campagna del Si e la vocazione totalitaria del Pd.
Scritto da Aldo Giannuli.
Parlamento illegittimo non può cambiare la Costituzione
29 Nov2016
La riforma costituzionale: un atto di delinquenza politica. Ecco perchè.
Scritto da Aldo Giannuli.
La campagna elettorale del Pd basata sul terrorismo psicologico, sulle menzogne, sui soldi in cambio di voti
Il terrorismo psicologico, gli italiani all’estero e De Luca: come il Pd sta facendo campagna referendaria.
1. il voto di scambio non è tanto quello fra i galoppini di De Luca e i singoli elettori ed a base di fritture di pesce (quello sarebbe solo il momento terminale e la frittura è solo un modo elegante per parlar d’altro). Il vero voto di scambio è quello che sarebbe avvenuto fra il Presidente del Consiglio ed il governatore della Campania, attraverso l’erogazione di forti quantità di denaro per opere pubbliche in Campania, in cambio di consensi alla riforma. Nessuno nega che il governo abbia il potere di erogare somme di denaro, per il passato e per il futuro, ad una regione piuttosto che ad un’altra, ma questo non deve essere condizionato o comunque messo in relazione al voto referendario. E De Luca fa proprio questo: per motivare i sindaci a muoversi dice “abbiamo avuto un fiume di denaro ed altro ne arriverà” (sottintendendo, la vittoria del si). Il ragionamento è questo: se vince il No il governo cade e quindi perdiamo i finanziamenti assicurati da questo governo. Il punto è proprio qua: che la partita dei finanziamenti deve restare separata da quella referendaria, l’elettore deve esprimersi sul testo della costituzione a prescindere dall’eventuale vantaggio che gliene verrebbe in caso di vittoria di una delle due tesi (magari in termini di un posto di lavoro), diversamente, appunto, saremmo al voto di scambio.
No alla Costituzione voluta solo da una parte del Pd e da Verdini
30 Nov2016
Referendum: ricapitolando, perché NO!
Scritto da Aldo Giannuli.
e dunque
NO!
VIVA LA COSTITUZIONE REPUBBLICANA DEL 1948.
Il corrotto Pd vuole mantenere il potere per questo le gare non si fanno sul Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione gestito dalla Consip
SPILLO/ Se dalle siringhe si ricavano più risparmi che dalla riforma costituzionale
Sergio Luciano
sabato 3 dicembre 2016
Stati Uniti, lavori precari e salari da fame
L’US Bureau of Labor Statistics (BLS) ha comunicato che, nel mese di novembre, sono stati creati, nei settori non agricoli, 178 mila nuovi posti di lavoro, dato lievemente inferiore alle aspettative del consensus (+180k).
Il tasso di disoccupazione è sceso al 4,6% dal 4,9% (nuovi minimi dal 2007). Riviste le cifre dei mesi precedenti (-2 mila posti di lavoro rispetto alle stime precedenti). Il dato di settembre è stato rivisto al rialzo a +208k (da +191k), quello di ottobre al ribasso a +142k (da +161k).
Il tasso di disoccupazione giovanile si attesta al 15,2%, disoccupazione donne (4,2%), bianchi (4,2%), afroamericani (8,1%), asiatici (3,0%), ispanici (5,7%). Deludente è stata invece la (non) crescita dei salari. Su base mensile i salari sono scesi dello 0,1% (consensus +0,2%), su base annuale sono saliti del 2,5% (aspettative +2,8%).
Valutazione
Cifre contrastate sul mondo del lavoro. Ha deluso molto la debole crescita dei salari tuttavia compensata dal forte calo del tasso di disoccupazione.
Riteniamo che le cifre macro non possano modificare in modo particolarmente significativo le probabilità di un rialzo dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve nel prossimo meeting di dicembre. Ormai il mercato sconta con una probabilità superiore al 90% che la Yellen possa incrementare il costo del denaro di 25 punti base nelle prossime settimane.
L’amministrazione di Barack Obama si conclude con un tasso di disoccupazione ritornato ai livelli pre crisi finanziaria, confermando che la politica monetaria ha avuto un ottimo successo sulla stabilizzazione del mondo del lavoro ma non sul piano della crescita delle attività economiche. Dal 2017 toccherà alle politiche fiscali ultraspansive di Trump il compito di rilanciare la crescita economica.
Dopo il meeting dell’OPEC e i dati sul mondo del lavoro americano tutta la comunità finanziaria si concentrerà ora a seguire l’esito del referendum costituzionale italiano. Anche per il cambio eurodollaro potremmo assistere a importanti variazioni. Ci aspettiamo un forte ribasso del cambio in caso di vittoria dei NO (calo ancora più forte nel caso in cui Hofer vincesse le presidenziali austriache).
FILIPPO A. DIODOVICH
Market Strategist IG
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Il Movimento 5 Stelle a Mosca per illustrare il referendum costituzionale
Isao Hashimoto - "1945-1995"
PTV News 1 dicembre 2016 - Ucraina: provocazione nel Mar Nero
Monte dei Paschi di Siena . Nazionalizzare o regalare a Soros
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Nessuna comunità può sopravvivere solo sulla base del ciascuno per sè e dell'interesse personale
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