M5S, l’europarlamentare Marco Zanni: “Con Lega e l’Enf condivido battaglia contro euro e per nuova Europa”
Politica
L'eurodeputato, confluito
nell'eurogruppo di cui fanno parte partiti di estrema destra, sogna di
unificare "un fronte antieuro da sinistra a destra e, con l'economista
Claudio Borghi, presentarlo alle politiche". E sulla penale di 250mila è
netto: "Non è un problema se intendono chiederla, agirò di conseguenza.
La mia è una svolta di coscienza"
di
F. Q. | 12 gennaio 2017
“Con la Lega e l’Enf condivido in pieno la battaglia contro l’euro e per una nuova Europa“. A parlare è Marco Zanni, europarlamentare pentastellato che da ieri è passato all’Enf, l’eurogruppo di cui fanno parte i partiti di Matteo Salvini e Marine Le Pen, intervistato dal Corriere della Sera. Un passaggio molto gradito proprio al leader del Carroccio che, parlando questa mattina a Radio Cusano Campus,
si è detto “assolutamente felice” del fatto che l’europarlamentare
abbia “ritenuto di poter proseguire la sua battaglia con coerenza nel
gruppo di cui fa parte la Lega”. Poi, Salvini ha attaccato i M5S: “Da
parte loro vedo e sento molto disorientamento, pensavo fossero nostri
alleati nella battaglia contro questa Europa e contro questo Euro, poi
hanno provato a entrare nel gruppo più europeista che ci sia, ma li hanno cacciati fuori prima ancora che entrassero”.
Zanni, trentanni, laurea alla Bocconi in gestione aziendale e una breve esperienza alla banca Banca Imi,
spiega di aver lasciato il Movimento perché “non è più credibile nel
portare avanti le battaglie contro euro e l’Unione Europea”. Dopo la Brexit
i Cinque stelle hanno avuto un cambio di rotta, spiega Zanni, “volevano
darsi un vestito più moderato per rimanere in Europa e l’Euro”. Il
passaggio in Alde, poi, è stato “portato avanti da David Borrelli“.
Se fosse andata in porto – continua parlando al quotidiano di via
Solferino – “avrebbe controllato il M5S in Unione Europea”. Questa è
stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso perché già dopo il voto
in Gran Bretagna l’europarlamentare lombardo era stato invitato a
commentare la Brexit in tv ma fu “sostituito da Borrelli proprio per
attenuare le mie posizioni anti euro. Già allora avevo pensato di
lasciare”.
Per Zanni “c’è una mancanza di fiducia nei confronti di noi
deputati”. Infatti, spiega, il passaggio in Alde “ha mostrato ancora una
volta la mancanza di democrazia interna” questo perché i vertici hanno
mantenuto una “struttura feudale” attraverso un “blog che indirizza le
scelte”. Ma questo non è compatibile con il loro bacino di voti: “non
possono scegliere in 40mila se hai milioni di elettori”.
L’europarlamentare, poi, ha raccontato sempre al Corsera che per il futuro sogna di unificare “un fronte antieuro da sinistra a destra e, con l’economista Claudio Borghi, presentarlo alle politiche”. E sulla penale di 250mila Zanni è netto: “Non è un problema se intendono dare il la alla cosa, agirò di conseguenza. La mia è una svolta di coscienza”.
di
F. Q. | 12 gennaio 2017
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