L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

sabato 25 marzo 2017

Rai - come se 240 mila euro fossero pochi, non hanno pudore in un paese che si muore di fame

Rai, trovata la legge per "salvare i vip": sì a stipendi oltre 240mila euro

A febbraio il cda di viale Mazzini, in attesa di indicazioni dell'azionista Tesoro, ha deciso in via cautelativa che da aprile anche artisti e conduttori dovranno accontentarsi di non più di 240mila euro annui. Ma spunta all'improvviso la norma salva-vip

Redazione24 marzo 2017 14:34

E' stato trovato il modo di garantire ad artisti e giornalisti vip in Rai compensi più alti.

Quella che pareva una missione impossibile è diventata possibile andando a spulciare nella Finanziaria per il 2008. La vecchia manovra, in linea teorica, può autorizzare la Rai a pagare i suoi artisti anche oltre il tetto dei 240 mila euro lordi annui

Grazie alla norma salva-presentatore si potrebbe così aggirare il limite ai compensi per dipendenti, collaboratori e consulenti della televisione di Stato.

A febbraio il cda di viale Mazzini, in attesa di indicazioni dell'azionista Tesoro, ha deciso in via cautelativa che da aprile anche artisti e conduttori dovranno accontentarsi di non più di 240mila euro annui. Immediatamente sono partiti gli allarmi sul "rischio depauperamento" in favore della concorrenza.

Il limite di 240 mila euro introdotto dalla nuova legge sull'editoria sei mesi fa - è stato esteso agli artisti, ai presentatori e ai giornalisti di grido (Annunziata, Vespa) dai consiglieri di amministrazione della Rai, poche settimane fa.

La nuova norma entra in vigore ad aprile, tra 15 giorni. Ma ecco che all'improvviso spunta la norma salva-artisti cui, secondo Repubblica, starebbero lavorando Palazzo Chigi, il ministero dello Sviluppo Economico e il Tesoro.

È davvero questa la scialuppa salva- Rai? Ne sono convinti i legali di Bruno Vespa che hanno segnalato l'esistenza della norma ad alcune figure di vertice di Viale Mazzini.

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