EURASIA
Eurasia: lo "storico" summit di Astana dell'Organizzazione di Shangai per la cooperazione segna l'adesione di India e Pakistan
Astana, 08 giu 16:45 - (Agenzia Nova) - Un evento storico: sono queste le parole del presidente del Kazakhstan, Nursultan Nazarbayev, per descrivere la due giorni del summit dell’Organizzazione di Shangai per la cooperazione (Sco) che sancirà la definitiva adesione di India e Pakistan. L'Sco è un'alleanza politica, militare ed economica che oggi comprende Russia, Cina, Kazakhstan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan come membri permanenti. Afghanistan, Bielorussia, Iran e Mongolia hanno lo status di osservatore, mentre Armenia, Azerbaigian, Cambogia, Nepal, Turchia e Sri Lanka hanno lo status di partner di dialogo. Come sottolineato dallo stesso Nazarbayev, grazie a questa espansione l'Sco rappresenterà il 40 per cento della popolazione mondiale. La riunione di Astana, oltre a segnare l’ingresso di India e Pakistan, servirà anche come “passaggio del testimone” della presidenza di turno dal Kazakhstan alla Cina, e avrà come temi principali la sicurezza regionale; il commercio e la cooperazione economica; un focus sui rapporti umanitari fra i paesi membri; e infine uno scambio di opinioni sui principali temi dell’agenda internazionale.
Il significato dell'adesione dell'India e del Pakistan non deve essere sottovalutato, a prescindere dalla cosiddetta “forza dei numeri” citata da Nazarbayev. Se è infatti vero che l’Sco con l’ingresso dei due paesi coprirà un’ampia fetta della popolazione mondiale, ancora più significativo è il fatto che ciò rafforzerà le capacità di sicurezza, oltre a rafforzare l'aspetto politico ed economico dell'organizzazione. Ovviamente i benefici potrebbero essere reciproci: India e Pakistan sono paesi con diverse problematiche bilaterali, e l’Sco potrebbe rappresentare quella piattaforma di dialogo bilaterale che potrebbe contribuire a migliorare i rapporti complessi e, spesso tesi, fra Nuova Delhi e Islamabad. Ovviamente non è da escludere il contributo che un forum di dialogo come l’Sco potrebbe garantire alla lotta al terrorismo internazionale, uno dei temi centrali nell’agenda internazionale.
Sul piano militare, lo Stato islamico (Is) sta perdendo terreno in Siria e in Iraq, e ciò rende le organizzazioni terroristiche e i cosiddetti “lupi solitari” un pericolo ancora maggiore a livello globale, come dimostrato dai recenti attacchi a Manchester e Teheran. Il terrorismo globale è in parte emerso dalla diffusione dell'estremismo radicale e per sconfiggere questo fenomeno le organizzazioni internazionali dovranno compiere dei passi concreti per eliminare l'estremismo. Questo è quindi uno dei temi centrali per i capi degli Stati membri dell’Sco durante l’incontro di Astana. Altro tema di interesse sono i traffici illeciti, in particolare quelli di stupefacenti: oltre ai problemi noti, è diventato evidente il legame tra il terrorismo e il traffico di droga, un collegamento riconosciuto dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il traffico di droga, infatti, ha fornito i finanziamenti a tutte le organizzazioni terroristiche globali. In particolare l’Afghanistan, paese osservatore, è pesantemente condizionato dal problema del narcotraffico, e ciò è fonte di particolare preoccupazione per gli Stati membri dell’Sco, i cui territori vengono utilizzati da gruppi criminali per la raffinazione e il contrabbando di eroina. L'Sco avrà bisogno di una discussione approfondita e di compiere dei passi concreti per affrontare questo problema.
Non è da sottovalutare, quindi, il fatto che il vertice dovrebbe produrre una dichiarazione congiunta dei capi di Stato sul contrasto congiunto al terrorismo internazionale e sulla Convenzione sulla lotta contro l'estremismo. Per garantire questi obiettivi, si sono svolte numerose riunioni ministeriali di alto livello per identificare le aree chiave di collaborazione e cooperazione tra paesi membri che rappresentano diversi punti di vista ed esperienze. Tuttavia, come hanno ribadito spesso le autorità del Kazakhstan, per eliminare il traffico di droga dalla regione e per sconfiggere il terrorismo, è necessario uno sforzo importante per sviluppare le economie dei paesi membri dell’organizzazione e integrarle a livello regionale e nell'economia globale. Il Kazakhstan sta fornendo un importante supporto per garantire la pace e la stabilità in Afghanistan e dovrebbe continuare a lavorare in stretta collaborazione con gli altri membri dell'Sco per aiutare il paese a ripartire. Il Kazakhstan, inoltre, è diventato un attore importante per la crisi siriana, ospitando i colloqui che coinvolgono le parti in conflitto e le potenze garanti: a conferma dell’impegno di Astana nel contrasto al terrorismo e per garantire la stabilità internazionale.
Tutti gli stati membri dell’Sco potrebbero godere dei benefici di una più stretta cooperazione economica, soprattutto tenendo conto del grande potenziale dei mercati emergenti, compreso il Kazakhstan, che costituiscono l'Sco. Fin dall'inizio, gli obiettivi principali dell’organizzazione sono stati quello di mantenere la pace, la stabilità e la sicurezza nella regione, nonché sviluppare la cooperazione economica e umanitaria. In questo senso la Cina è il paese che ha più da proporre. La recente presentazione ufficiale a Pechino dell’iniziativa Belt and Road, la cosiddetta “nuova Via della Seta”, apre infatti importanti scenari di cooperazione per i paesi coinvolti nell’organizzazione e lo stesso Xi Jinping, da ieri ad Astana, non ha mancato di sottolineare che il megaprogetto infrastrutturale era stato lanciato nel 2013 proprio nella capitale kazaka in un editoriale a sua firma che è stato pubblicato ieri sul giornale locale “Aikyn Gazeti”. Non è casuale che, con la sola eccezione del Tagikistan, tutti i leader dei paesi membri dell’Sco abbiano partecipato alla recente riunione di Pechino dove la Cina ha promesso risorse aggiuntive per la connettività eurasiatica. In questo senso, l’organizzazione potrebbe dare una grande spinta allo sviluppo dell’Iniziativa Belt and Road. Interessante, in questo contesto, sarà la risposta dell’India che non aveva partecipato alla riunione di Pechino.
L'attesa di adesione dell'India e del Pakistan innalza indubbiamente il prestigio dell’Sco ma, punto ancora più importante, potrà aiutare a facilitarne il raggiungimento degli obiettivi. È chiaro che trovare delle soluzioni ad alcuni dei principali problemi regionali non sarà un compito facile e sinora l’attuazione degli accordi raggiunti nel formato di dialogo restano a “macchia di leopardo”, mentre altri sono ancora in corso. Con la presenza di giganti regionali come Cina e Russia e l’ingresso di altri due attori di rilievo dell'Asia meridionale come India e il Pakistan – mentre proseguono le attività per l’adesione dell’Iran – l'importanza e la legittimità dell’Sco potrà solo crescere ulteriormente. Per questo motivo il significato storico della riunione dovrebbe fornire l'incentivo necessario agli Stati membri per concordare delle misure concrete che contribuiscano alla sicurezza e allo sviluppo della regione.
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