la polemica non è un male, è solo una forma di confronto crudo sincero, diciamo tutto quello che pensiamo fuori dai denti, e vediamo se riusciamo a far venir fuori le capacità di cui siamo portatori e spenderle per il Bene Comune. Produrre, organizzare, trovare soluzioni, impegnarci a far rete, razionalizzare e mettere in comune, attingere alle nostre risorse. CUI PRODEST? Pensa cchiu' a chi o' dicè ca' a chello ca' dice
L'albero della storia è sempre verde
L'albero della storia è sempre verde
"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"
sabato 28 gennaio 2017
Noi Italiani dobbiamo puntare alla Piena Occupazione Dignitosa e dobbiamo mandare via il corrotto Pd i suoi Voucher e il suo buonismo che fa ingrassare le sue clientele
quando usciremo dall'Euro non vi inventate niente, l'obiettivo primario sarà la Piena Occupazione Dignitosa la vera ricchezza di ogni Nazione
L'ex ministro ed economista: "Dire che non si può fare retromarcia aggrava la situazione"
Uscire dall'Euro significa che Noi Italiani decidiamo se pagare, quando e quanto pagare a meno che non si accettano pagamenti con la Nuova Lira, decideremo secondo l'Interesse Pubblico
Dopo lo scoop del Giornale l'economia è in subbuglio. E Grillo insiste a chiedere un impossibile referendum
Cinzia Meoni - Sab, 28/01/2017 - 14:35
Genocidio palestinese - gli ebrei perdurano nel loro obiettivo
(di Massimo Lomonaco)
27 GENNAIO, 10:06
la 'Ndrangheta forse ha perso il suo santuario
Don Pino Strangio guidava il luogo simbolo dell'Aspromonte attorno al quale avvenivano i summit delle cosche. Ora è accusato di associazione mafiosa e violazione della legge Anselmi. Il vescovo di Locri scrive al successore: "Vangelo rifiuta il compromesso con l'arroganza criminale"
La Consorteria Guerrafondaia Ebraica e ben rappresentata in Francia. In Italia il Partito dei Giudici si muove sempre a comando
Regione Lazio - come scompaiono soldi a fronte di niente
Corsi formazione fantasma, 8 indagati
Fatti risalgono al 2012, sequestro beni di 700 mila euro
SEcondo l'accusa gli indagati avrebbero illecitamente ottenuto finanziamenti pubblici per la realizzazione di corsi di formazione mai svolti. I fatti in questioni risalgono al 2012. Le indagini hanno fatto emergere un complesso sistema fraudolento realizzato da varie società che, con la compiacenza di alcuni funzionari della Regione Lazio, attraverso la presentazione di progetti fittizi, sono riusciti ad incamerare fondi provenienti dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e gestiti dalla Regione Lazio.
PTV news 27 Gennaio 2017 - Trump - Putin incontro alle porte
Pesce-Bellocco 'ndranghetisti intraprendono rapporti duraturi con la Juventus
Cos’è questa storia della Juventus e la ‘ndrangheta
Il Fatto e la procura della FIGC dicono che alcuni dirigenti hanno tenuto contatti con esponenti del tifo organizzato legati alla 'ndrangheta
Secondo quanto scritto dal Fatto Quotidiano, il documento inviato ai dirigenti della Juventus direbbe:
“Con il dichiarato intento di mantenere l’ordine pubblico nei settori dello stadio occupati dai tifosi ‘ultras’, [Agnelli] non impediva ai tesserati, dirigenti e dipendenti della Juventus di intrattenere rapporti costanti e duraturi con i cosiddetti ‘gruppi ultras’, anche per il tramite e con il contributo fattivo di esponenti della malavita organizzata, autorizzando la fornitura agli stessi di dotazione di biglietti e abbonamenti in numero superiore al consentito, anche a credito e senza presentazione dei documenti di identità dei presunti titolari, così violando disposizione di norme di pubblica sicurezza sulla cessione dei tagliandi per assistere a manifestazioni sportive e favorendo, consapevolmente, il fenomeno del bagarinaggio”.Alla fine dell’articolo, Giambartolomei e Tecce scrivono:
“Ha partecipato personalmente, inoltre, in alcune occasioni, a incontri con esponenti della malavita organizzata e della tifoseria ‘ultras’”.
Il caso Juventus interessa anche la commissione parlamentare Antimafia, che martedì prossimo ascolterà i magistrati torinesi che conducono l’inchiesta.Di che indagini si parla
Lo scorso novembre la procura di Torino ha dichiarato conclusa l’inchiesta “Alto Piemonte”, che ha riguardato le attività di una cellula della cosca ndranghetista Pesce-Bellocco di Rosarno particolarmente presente nella zona settentrionale del Piemonte. Le persone coinvolte nelle indagini sono state accusate formalmente di 84 diversi reati, tra i quali associazione mafiosa e tentato omicidio. Alcuni di questi reati, secondo la procura, sono stati commessi da gruppi ndranghetisti che negli ultimi anni si sarebbero inseriti nel tifo organizzato della Juventus per poter arrivare a stabilire contatti con dirigenti e altre figure della società, con l’intento di ottenere biglietti da rivendere a prezzo maggiorato e di creare le basi per altre attività illecite.
Nessun dirigente della Juventus citato dagli accusati è stato indagato al termine dell’inchiesta a Torino, e non risulta nemmeno che la Juventus sia parte offesa. I documenti della Procura di Torino tuttavia sono stati inviati alla Procura Federale della FIGC, che nelle settimane successive ha avviato delle proprie indagini, condotte dall’ex prefetto Giuseppe Pecoraro, circa la possibile violazione del codice della giustizia sportiva. Quello che è emerso da quest’ultima indagine – quella sportiva – secondo il Fatto Quotidiano sarebbe stato inviato in questi giorni ai dirigenti della Juventus, fra cui il presidente Andrea Agnelli.
Venuta a conoscenza nei mesi scorsi dell’esistenza di un’indagine della FIGC, la Juventus ha indicato come persona informata l’amministratore delegato Beppe Marotta, ascoltato dalla Procura di Torino già lo scorso luglio, data d’inizio delle indagini.
La nota della Juventus
La Juventus, dopo la pubblicazione dell’articolo contenuto nel Fatto Quotidiano, ieri ha pubblicato una nota nel proprio sito ufficiale:
Juventus Football Club e il Presidente Andrea Agnelli, alla luce di alcuni articoli pubblicati in questi giorni, comunicano di aver affidato ai legali la tutela della propria onorabilità e rispettabilità.L’udienza in commissione Antimafia
Si precisa che la Procura della Repubblica di Torino ha avviato, e recentemente concluso, un’indagine su alcune famiglie ritenute appartenenti alla ‘ndrangheta alle quali si contestano oltre a reati contro persone e patrimonio, anche il tentativo di infiltrazione in alcune attività di Juventus Football Club. Si ricorda inoltre che nessun dipendente o tesserato è stato indagato in sede penale. Si precisa altresì che, nel pieno rispetto delle indagini e degli inquirenti, la società ha sempre collaborato mantenendo uno stretto riserbo a tutela del segreto istruttorio.
Per quanto attiene alla giustizia sportiva, la società ha già dimostrato fattivamente la propria disponibilità a collaborare.
Secondo il Fatto Quotidiano, la settimana prossima i magistrati che hanno condotto l’inchiesta saranno ascoltati in udienza dalla commissione parlamentare Antimafia. Già lo scorso luglio, quando l’inchiesta “Alto Piemonte” iniziò e 18 degli accusati vennero arrestati, l’allora deputato del Partito Democratico e membro della commissione Antimafia Marco di Lello aveva presentato un’interrogazione a risposta scritta alla Camera dei Deputati, richiedendo un’audizione in commissione Antimafia “del Procuratore di Torino e dei vertici della Juventus FC”, che poi non avvenne.
La Gazzetta dello Sport di oggi conferma che l’udienza dei magistrati piemontesi alla commissione Antimafia avverrà il prossimo 7 febbraio, ma la Juventus risulta implicata solo perché citata negli atti e quindi non coinvolta. Sempre nell’edizione di oggi della Gazzetta dello Sport si legge che, su proposta del deputato della Lega Nord Angelo Attaguile, nelle prossime settimane la commissione Antimafia terrà delle udienze con i dirigenti di FIGC, AIC, Lega A, Lega B e Lega Pro per tutelare gli interessi del calcio italiano. Non è ancora confermato, ma dopo i dirigenti della leghe potrebbero essere sentiti anche i dirigenti delle squadre il cui nome è stato associato, senza essere direttamente coinvolte nelle indagini, a dei casi riguardanti l’attività di associazioni mafiose.
http://www.ilpost.it/2017/01/27/inchiesta-juventus/
Piromalli 'ndranghetista si è appropriato del commercio a Milano e a Padova con la partecipazione di tutta la famiglia donne comprese
Il clan Piromalli su supermercati, centri commerciali e agroalimentare: due sequestri in città e 33 arresti in tutta Italia di Enrico Ferro
27 gennaio 2017
PADOVA. Le mani della ’ndrangheta sui banchi di frutta e verdura dei nostri supermercati, sui negozi di abbigliamento dei nostri centri commerciali, sulle forniture d’olio made in Italy nel mercato americano ma anche sugli appalti per le pulizie nei villaggi turistici.
Il blitz dei carabinieri del Ros e i 33 arresti fatti ieri mattina all’alba confermano la paura di molti. Cioè che ormai è tardi. L’indagine della Dda di Reggio Calabria ha dimostrato che la cosca Piromalli di Gioia Tauro comanda l’Ortomercato di Milano e mira a espandersi a Nordest.
La malavita organizzata ora si cela dietro intraprendenti agenti di commercio in grado di stringere relazioni con i gruppi della grande distribuzione come Alì, Lando, Bennet. Ma quanto marcio c’è dietro quelle clementine calabresi.
Il blitz Al vertice della piramide della cosca c’era Antonio Piromalli, 45 anni, originario di Polistena, a Reggio Calabria, ma residente in centro a Milano. Antonio, figlio dello storico boss Giuseppe Piromalli, 72 anni, “facciazza”, detenuto in regime di massima sicurezza a L’Aquila, è accusato di “avere il controllo del mercato ortofrutticolo di Milano attraverso la creazione di una complessa rete di imprese”. Nell’ordinanza gli investigatori parlano di “affiliati” e “fiancheggiatori”, di predominio esercitato grazie a “metodi mafiosi”.
Piromalli è considerato il “socio occulto” delle società OrtoPiazzolla e Polignanese, attraverso cui curava la distribuzione di agrumi anche in Veneto e Friuli. Così riusciva a gestire le attività di riciclaggio dei proventi della cosca.
Le perquisizioni a Padova. Il Veneto si sveglia e scopre che le infiltrazioni sono ormai una solida realtà. Padova scopre che il magazzino 46 di Interporto è concesso in affitto a una ditta della ’ndrangheta e che un’impresa governata dalle cosche aveva la sede nello studio di un commercialista di Vigonza.
OrtoPiazzolla, ditta milanese sequestrata, aveva messo le basi anche ai magazzini generali di corso Stati Uniti 18. Da lì partivano le forniture per supermercati, ristoranti, alberghi.
Era la base d’appoggio che Alessandro Pronesti, ambasciatore del capo-cosca tra Milano e Gioia Tauro, presentava con orgoglio durante le trattative con i responsabili delle grandi catene.
Sua moglie, la milanese Cinzia Ferro, era riuscita invece a entrare in una società padovana che opera nel campo dell’abbigliamento. Si tratta della Original Trade Srl, impresa nata per aprire un negozio con il marchio francese Jennifer al Pradamano Shopping Center, in provincia di Udine (catena Bennet).
Due giovani imprenditrici padovane, Valentina Carraro e Caterina Fortunato, si sono fidate di un rappresentante che le ha messe in contatto con la Ferro. Ora si ritrovano con una società sequestrata dal Ros e un mare di guai giudiziari.
L’operazione in tutta Italia. Sette le persone arrestate a Milano, dove secondo gli investigatori tra i capannoni di via Lombroso la ’ndrangheta aveva una delle basi più importanti d’Italia. A Peschiera Borromeo è stato sequestrato un negozio di abbigliamento e a Lecco un altro punto vendita della catena francese in franchising Jennifer. Piromalli era capace di controllare i settori immobiliare e agroalimentare.
La sua egemonia parte dalla Calabria, grazie al legame con le famiglie della Piana di Gioia Tauro, si estende in Puglia, arriva in Lombardia e Veneto, varca l’oceano raggiungendo gli Stati Uniti d’America. Con i carabinieri del Ros hanno collaborato anche gli uomini dell’Fbi.
Ancora i pizzini. La ’ndrangheta al Nord, secondo quanto ricostruito dal Ros, predilige comunicazioni dirette, affidate ai famosi “pizzini” e sempre in spazi aperti, mai mediate da chat o social network. Contatti epistolari, visite notturne, affari gestiti a voce camminando sui marciapiedi della città. Il tutto per evitare di essere intercettati.
Determinante all’interno della cosca Piromalli il ruolo delle donne, fondamentali per le comunicazioni tra affiliati. Compito che le portava a viaggiare tra Milano, Roma, Reggio Calabria e Padova.
http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2017/01/27/news/le-mani-della-ndrangheta-su-padova-1.14775738
L'Italia deve sganciarsi dall'Euro, una moneta straniera, e imparare dall'Ungheria di Orban
Orban chiede a Ue più rispetto per Trump
Per Ungheria contano relazioni bilaterali con Russia, Cina e Usa
http://www.lasicilia.it/news/mondo/58320/orban-chiede-a-ue-piu-rispetto-per-trump.html
L'Ungheria punta al gas della Russia e non solo
L’arrivo di Putin a Budapest sdogana l’Armata Rossa
Inaugurato in un cimitero militare alla presenza dell’ambasciatore del Cremlino un monumento ai caduti di Mosca: «Tassello della nostra grande cooperazione» di Stefano Giantin
27 gennaio 2017
Il monumento ai caduti russi di entrambe le guerre mondiali inaugurato in Ungheria
BELGRADO. I tempi cambiano. E il fronte dei Paesi europei dell’ex blocco sovietico, insorti nel corso degli ultimi decenni contro i monumenti che rievocano il giogo di Mosca, sembra sfilacciarsi, un po’ a sorpresa. Sorpresa perché a rompere le fila è oggi l’Ungheria, sottoposta fino al 1989 a uno dei regimi comunisti più oppressivi e dolorosamente segnata dalla sanguinosa repressione della rivoluzione del 1956. Ma mentre in altre nazioni dell’Europa orientale si continua con la rimozione delle vecchie statue sovietiche, proprio in Ungheria, a Esztergom, cittadina poco distante da Budapest e teatro di alcune fra le più aspre battaglie tra tedeschi e Armata Rossa nell’ultima guerra, è apparso nei giorni scorsi un nuovo monumento. È dedicato proprio ai caduti russi di entrambe le guerre mondiali, inclusi quelli della sempre invisa, almeno in Ungheria, Armata Rossa.
Putin in visita a Budapest il 2 febbraio
Il leader russo incontrerà il premier magiaro Orbán: sarà la terza volta in tre anni
Il monumento è stato svelato in un cimitero militare che conserva le spoglie sia di prigionieri russi morti in campi di concentramento durante la Grande Guerra, sia di militari dell’Armata rossa uccisi durante la durissima campagna per la liberazione dell’Ungheria dalle forze di occupazione naziste. L’«Angelo della pace», con iscrizioni in russo e ungherese, è stato scoperto alla presenza dell’ambasciatore russo a Budapest, Vladimir Sergeev, visibilmente soddisfatto per l’iniziativa - sostenuta dalle autorità locali - alla quale ha dato un autorevole imprimatur la presenza del segretario di Stato magiaro alla Giustizia, Pal Volner. Sergeev non ha lesinato lodi all’iniziativa, definendola esempio e «tassello importante della grande cooperazione» che, oggi, lega Mosca a Budapest.
Il monumento del resto ha un forte valore, almeno per la Russia che l’ha interpretato come una mano tesa verso il Cremlino. «È altamente simbolico che il monumento sia stato inaugurato alla vigilia della visita del presidente russo in Ungheria», ha sottolineato la feluca ricordando la visita di Vladimir Putin nella capitale magiara, in programma il 2 febbraio. Visita assai importante, soprattutto perché si discuterà del tema energia intorno al quale si intrecciano gli interessi di Ungheria e Russia. Sul tavolo, l’affare miliardario dell’espansione della centrale nucleare magiara di Paks con investimenti russi e la questione vitale degli approvvigionamenti di gas russo all'Ungheria dopo il 2021. Confronto, quello tra il premier ungherese Viktor Orbán e Putin, che potrebbe essere in qualche modo ammorbidito dal monumento ai soldati russi. Una statua e una visita, quella di Putin, che «confermano ancora una volta l’alto livello e la dinamica della nostra cooperazione», ha confermato l’ambasciatore Sergeev.
Il quale, nell’occasione, ha suggerito ad altri Paesi che un tempo furono nell’orbita di Mosca di calcare le orme di Budapest. Lo ha fatto citando le parole del ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, che ha stigmatizzato la «disonorevole guerra» mossa contro i «memoriali ai soldati sovietici in vari Paesi Ue, dove i monumenti dedicati a chi diede la vita per liberare prigionieri dai lager e salvare l’Europa dalla piaga» nazista vengono abbattuti, rimossi o dimenticati. Un riferimento in particolare alla Polonia, dove rimangono in piedi alcune centinaia delle migliaia di monumenti un tempo intitolati all’Armata Rossa. Alla Bulgaria, dove a intervalli regolari viene deturpato il monumento ai soldati Urss eretto a Sofia. E ai Paesi baltici, Lettonia in testa, dove l’anno scorso sono state raccolte diecimila firme per demolire il “Monumento ai liberatori”, nel centro di Riga.
L’Ungheria, invece, sembra aver segnato un «cambio di rotta» e il nuovo monumento «è un passo avanti per archiviare i giorni delle relazioni negative» e gettare le basi «per un futuro migliore», il commento dello storico Martin McCauley, citato da RussiaToday, voce del Cremlino che ha dato ampio spazio alla notizia del memoriale. E a un monumento che segna un ulteriore avvicinamento tra due nazioni fino a pochi anni fa distanti e sospettose l’una dell’altra.
http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2017/01/27/news/l-arrivo-di-putin-a-budapest-sdogana-l-armata-rossa-1.14779705
L'attacco all'informazione libera e indipendente: forse l'ultimo video d...
Diego Fusaro - l'intellettuale, oggi, aspira a essere parte integrante della classe dominante e allora la serve pedessiquamente a prescindere, è ideologicamente funzionale
Gli intellettuali oggi sono quasi sempre lontani dal popolo e dai suoi sentimenti. Così si ha una negazione del monito con cui, nei "Quaderni del carcere", Gramsci ci ricordava l’importanza di “intellettuali che si sentono legati organicamente ad una massa nazionale-popolare”.
Antonio Gramsci
CULTURAIL FILOSOFO DISSIDENTE
14 GENNAIO 2017 22:00 di Diego Fusaro
Da parecchio tempo ormai si discute, peraltro con buone ragioni, sul tradimento degli intellettuali come ceto sociale: ossia sul loro abbandono – palese e conclamato – delle classi più deboli e sul loro convergente passaggio alla difesa incondizionata dei dominanti, ai quali forniscono dietro compenso il proprio “capitale culturale”. Quest’ultimo legittima sovrastrutturalmente l’ordine vigente, presentandolo ora come il migliore, ora come il solo possibile.
Questa patologia – peraltro messa in luce anche dal compianto Bauman nel suo “La decadenza degli intellettuali” – si manifesta in due maniere principali: anzitutto, come palese difesa ideologica, da parte del ceto intellettuale, della classe dominante, in questo caso dell’oligarchia finanziaria post-borghese, post-proletaria e ultra-capitalistica che ha in odio i diritti sociali, le sovranità nazionali e tutto ciò che non sia allineato con il nuovo ordine liberal-libertario.
Il secondo modo in cui la patologia del tradimento degli intellettuali si estrinseca concerne la distanza abissale che ormai separa costoro dal popolo concretamente esistente, coincidente con la nuova massa sfruttata, precarizzata e priva di rappresentanza politica e intellettuale.
L’intellettuale, oggi, si sente tanto più riuscito nella sua funzione quanto più si sa lontano dal popolo e dai suoi sentimenti, passioni, interessi e modi di vedere. L’intellettuale finisce, così, per diventare non il rappresentante del popolo, ma la sua antitesi. Si ha, dunque, una negazione – nella lettera e nello spirito – del grande monito con cui, nei "Quaderni del carcere", Gramsci ci ricordava l’importanza di “intellettuali che si sentono legati organicamente ad una massa nazionale-popolare”.
Una simile concezione, oltre a non essere attuata, sarebbe oggi senza dubbio demonizzata come “populista” dagli intellettuali stessi, sempre pronti a usare questa categoria mediante la quale giustificano il proprio impegno per l’aristocrazia finanziaria (ossia, appunto, per il polo opposto rispetto a quello della “massa nazionale-popolare” di gramsciana memoria). È di qui, credo, che occorre oggi serenamente ripartire: dalla saldatura tra l’umanità pensante e l’umanità sofferente, tra gli intellettuali e il popolo, nel tentativo di ristabilire la “connessione sentimentale” – secondo un’altra splendida formula di Gramsci – tra pensiero e azione, tra teste e corpi, tra chi pensa il mondo e chi quotidianamente lo vive, tra chi comprende e chi sente. È questo uno dei non pochi compiti per il futuro.
continua su: http://www.fanpage.it/agli-intellettuali-di-oggi-manca-la-connessione-sentimentale-con-il-popolo/
http://www.fanpage.it/
venerdì 27 gennaio 2017
Il corrotto Pd ci aiuta nella discesa
Corruzione. Italia primeggia ancora sul mondo
http://www.maurizioblondet.it/corruzione-italia-primeggia-ancora-sul-mondo/
EccoVi la graduatoria, dal più al meno virtuoso. Più gli score sono alti meno c’è corruzione, e viceversa.
1 | Denmark | 90 | 91 | 92 | 91 | 90 | ||||||
1 | New Zealand | 90 | 88 | 91 | 91 | 90 | ||||||
3 | Finland | 89 | 90 | 89 | 89 | 90 | ||||||
4 | Sweden | 88 | 89 | 87 | 89 | 88 | ||||||
5 | Switzerland | 86 | 86 | 86 | 85 | 86 | ||||||
6 | Norway | 85 | 87 | 86 | 86 | 85 | ||||||
7 | Singapore | 84 | 85 | 84 | 86 | 87 | ||||||
8 | Netherlands | 83 | 87 | 83 | 83 | 84 | ||||||
9 | Canada | 82 | 83 | 81 | 81 | 84 | ||||||
10 | Germany | 81 | 81 | 79 | 78 | 79 | ||||||
10 | Luxembourg | 81 | 81 | 82 | 80 | 80 | ||||||
10 | United Kingdom | 81 | 81 | 78 | 76 | 74 | ||||||
13 | Australia | 79 | 79 | 80 | 81 | 85 | ||||||
14 | Iceland | 78 | 79 | 79 | 78 | 82 | ||||||
15 | Belgium | 77 | 77 | 76 | 75 | 75 | ||||||
15 | Hong Kong | 77 | 75 | 74 | 75 | 77 | ||||||
17 | Austria | 75 | 76 | 72 | 69 | 69 | ||||||
18 | United States | 74 | 76 | 74 | 73 | 73 | ||||||
19 | Ireland | 73 | 75 | 74 | 72 | 69 | ||||||
20 | Japan | 72 | 75 | 76 | 74 | 74 | ||||||
21 | Uruguay | 71 | 74 | 73 | 73 | 72 | ||||||
22 | Estonia | 70 | 70 | 69 | 68 | 64 | ||||||
23 | France | 69 | 70 | 69 | 71 | 71 | ||||||
24 | Bahamas | 66 | N/A | 71 | 71 | 71 | ||||||
24 | Chile | 66 | 70 | 73 | 71 | 72 | ||||||
24 | United Arab Emirates | 66 | 70 | 70 | 69 | 68 | ||||||
27 | Bhutan | 65 | 65 | 65 | 63 | 63 | ||||||
28 | Israel | 64 | 61 | 60 | 61 | 60 | ||||||
29 | Poland | 62 | 62 | 61 | 60 | 58 | ||||||
29 | Portugal | 62 | 63 | 63 | 62 | 63 | ||||||
31 | Barbados | 61 | N/A | 74 | 75 | 76 | ||||||
31 | Qatar | 61 | 71 | 69 | 68 | 68 | ||||||
31 | Slovenia | 61 | 60 | 58 | 57 | 61 | ||||||
31 | Taiwan | 61 | 62 | 61 | 61 | 61 | ||||||
35 | Botswana | 60 | 63 | 63 | 64 | 65 | ||||||
35 | Saint Lucia | 60 | N/A | N/A | 71 | 71 | ||||||
35 | Saint Vincent and the Grenadines | 60 | N/A | 67 | 62 | 62 | ||||||
38 | Cape Verde | 59 | 55 | 57 | 58 | 60 | ||||||
38 | Dominica | 59 | N/A | 58 | 58 | 58 | ||||||
38 | Lithuania | 59 | 61 | 58 | 57 | 54 | ||||||
41 | Brunei | 58 | N/A | N/A | 60 | 55 | ||||||
41 | Costa Rica | 58 | 55 | 54 | 53 | 54 | ||||||
41 | Spain | 58 | 58 | 60 | 59 | 65 | ||||||
44 | Georgia | 57 | 52 | 52 | 49 | 52 | ||||||
44 | Latvia | 57 | 55 | 55 | 53 | 49 | ||||||
46 | Grenada | 56 | N/A | N/A | N/A | N/A | ||||||
47 | Cyprus | 55 | 61 | 63 | 63 | 66 | ||||||
47 | Czech Republic | 55 | 56 | 51 | 48 | 49 | ||||||
47 | Malta | 55 | 56 | 55 | 56 | 57 | ||||||
50 | Mauritius | 54 | 53 | 54 | 52 | 57 | ||||||
50 | Rwanda | 54 | 54 | 49 | 53 | 53 | ||||||
52 | Korea (South) | 53 | 56 | 55 | 55 | 56 | ||||||
53 | Namibia | 52 | 53 | 49 | 48 | 48 | ||||||
54 | Slovakia | 51 | 51 | 50 | 47 | 46 | ||||||
55 | Croatia | 49 | 51 | 48 | 48 | 46 | ||||||
55 | Malaysia | 49 | 50 | 52 | 50 | 49 | ||||||
57 | Hungary | 48 | 51 | 54 | 54 | 55 | ||||||
57 | Jordan | 48 | 53 | 49 | 45 | 48 | ||||||
57 | Romania | 48 | 46 | 43 | 43 | 44 | ||||||
60 | Cuba | 47 | 47 | 46 | 46 | 48 | ||||||
60 | Italy | 47 | 44 | 43 | 43 | 42 | ||||||
62 | Sao Tome and Principe | 46 | 42 | 42 | 42 | 42 | ||||||
62 | Saudi Arabia | 46 | 52 | 49 | 46 | 44 | ||||||
64 | Montenegro | 45 | 44 | 42 | 44 | 41 | ||||||
64 | Oman | 45 | 45 | 45 | 47 | 47 | ||||||
64 | Senegal | 45 | 44 | 43 | 41 | 36 | ||||||
64 | South Africa | 45 | 44 | 44 | 42 | 43 | ||||||
64 | Suriname | 45 | 36 | 36 | 36 | 37 | ||||||
69 | Greece | 44 | 46 | 43 | 40 | 36 | ||||||
70 | Bahrain | 43 | 51 | 49 | 48 | 51 | ||||||
70 | Ghana | 43 | 47 | 48 | 46 | 45 | ||||||
72 | Burkina Faso | 42 | 38 | 38 | 38 | 38 | ||||||
72 | Serbia | 42 | 40 | 41 | 42 | 39 | ||||||
72 | Solomon Islands | 42 | N/A | N/A | N/A | N/A | ||||||
75 | Bulgaria | 41 | 41 | 43 | 41 | 41 | ||||||
75 | Kuwait | 41 | 49 | 44 | 43 | 44 | ||||||
75 | Tunisia | 41 | 38 | 40 | 41 | 41 | ||||||
75 | Turkey | 41 | 42 | 45 | 50 | 49 | ||||||
79 | Belarus | 40 | 32 | 31 | 29 | 31 | ||||||
79 | Brazil | 40 | 38 | 43 | 42 | 43 | ||||||
79 | China | 40 | 37 | 36 | 40 | 39 | ||||||
79 | India | 40 | 38 | 38 | 36 | 36 | ||||||
83 | Albania | 39 | 36 | 33 | 31 | 33 | ||||||
83 | Bosnia and Herzegovina | 39 | 38 | 39 | 42 | 42 | ||||||
83 | Jamaica | 39 | 41 | 38 | 38 | 38 | ||||||
83 | Lesotho | 39 | 44 | 49 | 49 | 45 | ||||||
87 | Mongolia | 38 | 39 | 39 | 38 | 36 | ||||||
87 | Panama | 38 | 39 | 37 | 35 | 38 | ||||||
87 | Zambia | 38 | 38 | 38 | 38 | 37 | ||||||
90 | Colombia | 37 | 37 | 37 | 36 | 36 | ||||||
90 | Indonesia | 37 | 36 | 34 | 32 | 32 | ||||||
90 | Liberia | 37 | 37 | 37 | 38 | 41 | ||||||
90 | Morocco | 37 | 36 | 39 | 37 | 37 | ||||||
90 | The FYR of Macedonia | 37 | 42 | 45 | 44 | 43 | ||||||
95 | Argentina | 36 | 32 | 34 | 34 | 35 | ||||||
95 | Benin | 36 | 37 | 39 | 36 | 36 | ||||||
95 | El Salvador | 36 | 39 | 39 | 38 | 38 | ||||||
95 | Kosovo | 36 | 33 | 33 | 33 | 34 | ||||||
95 | Maldives | 36 | N/A | N/A | N/A | N/A | ||||||
95 | Sri Lanka | 36 | 37 | 38 | 37 | 40 | ||||||
101 | Gabon | 35 | 34 | 37 | 34 | 35 | ||||||
101 | Niger | 35 | 34 | 35 | 34 | 33 | ||||||
101 | Peru | 35 | 36 | 38 | 38 | 38 | ||||||
101 | Philippines | 35 | 35 | 38 | 36 | 34 | ||||||
101 | Thailand | 35 | 38 | 38 | 35 | 37 | ||||||
101 | Timor-Leste | 35 | 28 | 28 | 30 | 33 | ||||||
101 | Trinidad and Tobago | 35 | 39 | 38 | 38 | 39 | ||||||
108 | Algeria | 34 | 36 | 36 | 36 | 34 | ||||||
108 | Côte d´Ivoire | 34 | 32 | 32 | 27 | 29 | ||||||
108 | Egypt | 34 | 36 | 37 | 32 | 32 | ||||||
108 | Ethiopia | 34 | 33 | 33 | 33 | 33 | ||||||
108 | Guyana | 34 | 29 | 30 | 27 | 28 | ||||||
113 | Armenia | 33 | 35 | 37 | 36 | 34 | ||||||
113 | Bolivia | 33 | 34 | 35 | 34 | 34 | ||||||
113 | Vietnam | 33 | 31 | 31 | 31 | 31 | ||||||
116 | Mali | 32 | 35 | 32 | 28 | 34 | ||||||
116 | Pakistan | 32 | 30 | 29 | 28 | 27 | ||||||
116 | Tanzania | 32 | 30 | 31 | 33 | 35 | ||||||
116 | Togo | 32 | 32 | 29 | 29 | 30 | ||||||
120 | Dominican Republic | 31 | 33 | 32 | 29 | 32 | ||||||
120 | Ecuador | 31 | 32 | 33 | 35 | 32 | ||||||
120 | Malawi | 31 | 31 | 33 | 37 | 37 | ||||||
123 | Azerbaijan | 30 | 29 | 29 | 28 | 27 | ||||||
123 | Djibouti | 30 | 34 | 34 | 36 | 36 | ||||||
123 | Honduras | 30 | 31 | 29 | 26 | 28 | ||||||
123 | Laos | 30 | 25 | 25 | 26 | 21 | ||||||
123 | Mexico | 30 | 35 | 35 | 34 | 34 | ||||||
123 | Moldova | 30 | 33 | 35 | 35 | 36 | ||||||
123 | Paraguay | 30 | 27 | 24 | 24 | 25 | ||||||
123 | Sierra Leone | 30 | 29 | 31 | 30 | 31 | ||||||
131 | Iran | 29 | 27 | 27 | 25 | 28 | ||||||
131 | Kazakhstan | 29 | 28 | 29 | 26 | 28 | ||||||
131 | Nepal | 29 | 27 | 29 | 31 | 27 | ||||||
131 | Russia | 29 | 29 | 27 | 28 | 28 | ||||||
131 | Ukraine | 29 | 27 | 26 | 25 | 26 | ||||||
136 | Guatemala | 28 | 28 | 32 | 29 | 33 | ||||||
136 | Kyrgyzstan | 28 | 28 | 27 | 24 | 24 | ||||||
136 | Lebanon | 28 | 28 | 27 | 28 | 30 | ||||||
136 | Myanmar | 28 | 22 | 21 | 21 | 15 | ||||||
136 | Nigeria | 28 | 26 | 27 | 25 | 27 | ||||||
136 | Papua New Guinea | 28 | 25 | 25 | 25 | 25 | ||||||
142 | Guinea | 27 | 25 | 25 | 24 | 24 | ||||||
142 | Mauritania | 27 | 31 | 30 | 30 | 31 | ||||||
142 | Mozambique | 27 | 31 | 31 | 30 | 31 | ||||||
145 | Bangladesh | 26 | 25 | 25 | 27 | 26 | ||||||
145 | Cameroon | 26 | 27 | 27 | 25 | 26 | ||||||
145 | Gambia | 26 | 28 | 29 | 28 | 34 | ||||||
145 | Kenya | 26 | 25 | 25 | 27 | 27 | ||||||
145 | Madagascar | 26 | 28 | 28 | 28 | 32 | ||||||
145 | Nicaragua | 26 | 27 | 28 | 28 | 29 | ||||||
151 | Tajikistan | 25 | 26 | 23 | 22 | 22 | ||||||
151 | Uganda | 25 | 25 | 26 | 26 | 29 | Sub Saharan Africa | |||||
153 | Comoros | 24 | 26 | 26 | 28 | 28 | Sub Saharan Africa | |||||
154 | Turkmenistan | 22 | 18 | 17 | 17 | 17 | Europe and Central Asia | |||||
154 | Zimbabwe | 22 | 21 | 21 | 21 | 20 | Sub Saharan Africa | |||||
156 | Cambodia | 21 | 21 | 21 | 20 | 22 | Asia Pacific | |||||
156 | Democratic Republic of Congo | 21 | 22 | 22 | 22 | 21 | Sub Saharan Africa | |||||
156 | Uzbekistan | 21 | 19 | 18 | 17 | 17 | Europe and Central Asia | |||||
159 | Burundi | 20 | 21 | 20 | 21 | 19 | Sub Saharan Africa | |||||
159 | Central African Republic | 20 | 24 | 24 | 25 | 26 | Sub Saharan Africa | |||||
159 | Chad | 20 | 22 | 22 | 19 | 19 | Sub Saharan Africa | |||||
159 | Haiti | 20 | 17 | 19 | 19 | 19 | Americas | |||||
159 | Republic of Congo | 20 | 23 | 23 | 22 | 26 | Sub Saharan Africa | |||||
164 | Angola | 18 | 15 | 19 | 23 | 22 | Sub Saharan Africa | |||||
164 | Eritrea | 18 | 18 | 18 | 20 | 25 | Sub Saharan Africa | |||||
166 | Iraq | 17 | 16 | 16 | 16 | 18 | Middle East and North Africa | |||||
166 | Venezuela | 17 | 17 | 19 | 20 | 19 | Americas | |||||
168 | Guinea-Bissau | 16 | 17 | 19 | 19 | 25 | Sub Saharan Africa | |||||
169 | Afghanistan | 15 | 11 | 12 | 8 | 8 | Asia Pacific | |||||
170 | Libya | 14 | 16 | 18 | 15 | 21 | Middle East and North Africa | |||||
170 | Sudan | 14 | 12 | 11 | 11 | 13 | Middle East and North Africa | |||||
170 | Yemen | 14 | 18 | 19 | 18 | 23 | Middle East and North Africa | |||||
173 | Syria | 13 | 18 | 20 | 17 | 26 | Middle East and North Africa | |||||
174 | Korea (North) | 12 | 8 | 8 | 8 | 8 | Asia Pacific | |||||
175 | South Sudan | 11 | 15 | 15 | 14 | N/A | Sub Saharan Africa | |||||
176 | Somalia | 10 | 8 | 8 | 8 | 8 | Sub Saharan Africa |