L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

mercoledì 13 giugno 2018

Immigrazione di Rimpiazzo - La Francia di Macron si scontra con il governo Conte. E'/sarà perdente non ha di fronte il corrotto euroimbecille del Pd


Salvini “massacra” Soros e infiamma il Senato: sostegno da La Russa e Gasparri

di Lucio Meo
mercoledì 13 giugno 2018 - 15:52

«Non è un derby Italia-Francia. Non è neppure il mondiale a cui per altro non parteciperemo… Il problema è che la nostra storia di generosità e volontariato non merita di essere apostrofata in quel modo da un rappresentante del governo e spero che la Francia dia le scuse ufficiali nel più breve tempo possibile», è stato uno dei passaggi più delicati dell’informativa del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sul caso della nave Acquarius. «Se l’Europa c’è, batta un colpo adesso o taccia per sempre…», ha aggiunto il ministro, che poi s’è scagliato anche contro gli interessi oscuri delle Ong: «Non è possibile che siano associazioni private, finanziate chissà chi, a imporre tempi e modi dell’immigrazione. L’oggetto della prossima informativa sarà da dove vengono queste sovvenzioni, perchè io amo il volontariato ma quando leggo che dietro c’è Soros qualche dubbio inizia a venirmi su quanto sia spontanea questa generosità», ha aggiunto il vice premier.

E proprio sul passaggio relativo al finanziere ungherese amico della sinistra, George Soros, è arrivato l’appaluso più lungo e intenso del Senato per il ministro dell’Interno, da un fronte che va da M5S-Lega lungo un arco che comprendeva anche Forza Italia e Fdi. Quando il vice premier ha attaccato la Open Society Foundation di George Soros, al termine dell’informativa sui migranti, durata circa 25 minuti, c’è stata la standing ovation dei senatori della Lega a cui si sono uniti molti senatori azzurri.


Anche il vicepresidente del Senato ed esponente di Fdi, Ignazio La Russa, commentando in aula la relazione di Salvini, ha dichiarato di condividerla: «’Dobbiamo sequestrare le navi di Soros e denunciare per tratta di uomini, donne e bambini coloro che si prestano a trasportarli, magari in accordo con gli scafisti. L’allarme non l’abbiamo lanciato noi, ma una delle persone più stimate” nell’ambito della giustizia, ovvero, il ”procurato capo di Catania Zuccaro». Sostegno a Salvini anche dagli azzurri: «Forza Italia condivide l’intervento di Salvini dalla prima all’ultima parola… Il nostro è un atteggiamento propositivo. Non accettiamo lezioni da nessuno: dalla Spagna, dalla Francia, nemmeno da Malta. Non ho tempo per parlare di tutte le cose oscure che capitano a Malta, ne parleremo la prossima volta. Non prendiamo lezioni nemmeno dalla sinistra…», ha detto il senatore di Fi,Maurizio Gasparri.



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