L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

lunedì 29 luglio 2019

La 'ndrangheta dilaga in Italia - Genova

Cocaina, 368 kg sequestrati e 3 arresti a Genova: legami con 'ndrine reggine

Uno degli accusati è un affiliato alla cosca Alvaro di Sinopoli. L'organizzazione importava droga dal Sudamerica

di Redazione 
lunedì 29 luglio 2019 09:41

Panetti di cocaina

Le indagini condotte dalla guardia di finanza di Genova, in collaborazione con diverse autorità internazionali, e che hanno portato al sequestro di oltre 368 kg di cocaina purissima proveniente dalla Colombia nel porto del capoluogo ligure, sono partite nella primavera scorsa, seguendo l’operato di un 29enne affiliato alla cosca 'Alvaro' di Sinopoli. L’uomo, sul quale si sono concentrate da subito le attenzioni degli investigatori, è considerato l’organizzatore e finanziatore del maxitraffico: vanta un excursus criminale di assoluto rilievo, secondo quanto spiegato dalle forze dell’ordine.

In particolare, a suo carico risultano condanne, fin dall'età adolescenziale, per rapina, furto, danneggiamento, tentato omicidio, detenzione illegale di armi e munizioni, furto, falsa dichiarazione sulla identità propria, associazione per traffico di stupefacenti, ricettazione, estorsione (perpetrata anche attraverso atti intimidatori e dinamitardi), crollo di costruzioni.

Arrestato ad Ancona nel 2003, condannato nel 2006, dopo un periodo di detenzione il giovane era stato scarcerato nel 2017. L'indagato è il minore di cinque fratelli, tutti appartenenti alla storica cosca malavitosa del mandamento tirrenico e pluripregiudicati per associazione per traffico di stupefacenti.

Le attività di polizia giudiziaria eseguite nella provincia reggina sono state eseguite con la collaborazione del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Reggio Calabria, del gruppo Locri e della compagnia Palmi. Sono in corso ulteriori investigazioni per identificare e rintracciare gli ulteriori responsabili del trasporto dello stupefacente dalla Colombia a Genova.

Gli arrestati sono Antonio Alvaro, 29 anni, affiliato all'omonima cosca di Sinopoli. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato lui a organizzare il maxi traffico tra Colombia e Genova.
Filippo Irenò, anche lui finito in manette, sarebbe l'uomo di fiducia di Alvaro: era incaricato della consegna di 150 mila euro come anticipo delle spese per la spedizione di cocaina dal Sudamerica all'Italia. Incaricato del ritiro dei 340 panetti di droga Rodolfo Militano. Uomo di fiducia di Alvaro, risulta incensurato: è stato arrestato in flagranza di reato. Resta, invece, latitante Domenico Romeo, anche lui uomo di fiducia di Alvaro e presunto 'contabile' dell'omonima 'ndrina.

Nessun commento:

Posta un commento