L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

lunedì 23 dicembre 2019

I servizi segreti stiano attenti non ci sarà un altro Falcone/Borsellino, vi staremo addosso


22 dicembre 2019

Operazione Rinascita Scott. Confartigianato Imprese: «Grazie ai magistrati e alle forze dell’ordine, tocca a noi alzare la testa e dare spazio all’imprenditoria sana»

L’imponente operazione condotta nei giorni scorsi dalla DDA di Catanzaro, che ha liberato il territorio Vibonese dall’oppressione criminale della cosca Mancuso di Limbadi, è un risultato storico, condotto dal procuratore Nicola Gratteri e dall’Arma dei Carabinieri.

Confartigianato rivolge un sincero ringraziamento a tutti gli uomini delle forze dell’ordine e della Procura per la dedizione, la professionalità e soprattutto il coraggio che dimostrano quotidianamente nell’andare avanti senza perdere l’obiettivo di restituire ai calabresi la libertà di vivere dignitosamente e democraticamente in una regione dove il lavoro e l’onestà devono essere la normalità, e non un eccezione da pagare cara.

“La Calabria si è svegliata ancora una volta stordita e ferita nell’imbattersi davanti all’evidenza di quanto pervasiva e pericolosa sia la prepotenza mafiosa che dalla nostra regione estende i propri tentacoli anche nel resto del Paese. Quello che più’ ci rattrista è l’avere avuto l’ennesima certezza del fatto che a trattare con i criminali che ci hanno condannato al degrado e all’immobilismo siano rappresentanti della Pubblica amministrazione, della classe politica e imprenditoriale, i professionisti che dovrebbero essere il pilastro di una società civile che si muove nell’alveo della legalità e della trasparenza. Davanti a tutto questo, però, dobbiamo alzare la testa, tutti.

E soprattutto quegli imprenditori, e sono tanti, che sono espressione di quella parte di comunità onesta che ha deciso di stare dalla parte dello Stato e della legalità e che con il proprio lavoro contribuisce quotidianamente alla crescita sociale ed economica del proprio territorio. Pensiamo ai tanti operatori commerciali, agli artigiani, agli esercenti che operano nel Vibonese nell’ambito di un settore trainante per la provincia e la regione qual è il turismo – affermano ancora i vertici di Confartigianato -. A quei pezzi della società civile che invece di asservirsi alle cosche hanno scelto di essere parte attiva e laboriosa della propria comunità il compito di riempire con il proprio limpido operato quegli spazi lasciati vuoti dallo sradicamento della occupazione criminale, spazzato via con l’operazione “Rinascita Scott”. La Confartigianato c’è ed è al fianco delle istituzioni e di questi imprenditori perché da sempre crediamo che solo il lavoro, il rispetto delle regole, il sostegno allo Stato potranno rendere la Calabria una terra migliore, e soprattutto libera. E’ importante che tutti ne prendano coscienza perché solo l’affermazione della legalità ci consentirà di raggiungere quel grado di sviluppo e di crescita di cui la Calabria ha sete”.

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