L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

sabato 28 dicembre 2019

Lupacchini è stato indicato dal Sistema mafioso massonico politico di tentare un abbozzo di replica ad un'inchiesta così corposa che il nostro neanche sa di che parla. Mediaset ha offerto la copertura mediatica, lo zombi Berlusconi-Dell'Utri non potevano smentirsi

27/12/2019 10:18 

"Inchieste evanescenti": il procuratore generale di Catanzaro, Lupacchini, attacca Gratteri

Il magistrato antimafia non replica. Il pg del capoluogo calabrese: "Non mi ha informato". I togati di Area al Csm chiedono di aprire una pratica nei suoi confronti

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MEDIASET (TGCOM24) - ANSAOtello Lupacchini, procuratore generale di Catanzaro - Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro

È passata una settimana dal maxi blitz della dda di Catanzaro che ha portato all’arresto di 330 persone in Calabria, ma anche nel resto d’Italia e all’estero. Quell’operazione, definita la seconda numericamente più importante dopo il maxi processo di Palermo, costa oggi a Nicola Gratteri arriva un attacco molto forte. Da un altro esponente della magistratura.

Il procuratore generale di Catanzaro, Otello Lupacchini, durante una trasmissione di Tgcom 24, ha lanciato parole d’accusa, facendo notare che della vicenda sapeva solo quanto riportato dalla stampa, perché Gratteri non l’aveva informato. In sostanza il pg del capoluogo calabrese lamenta il mancato coordinamento tra i due uffici.

Il Fatto Quotidiano riporta le sue parole, alle quali Gratteri ha scelto di non replicare:

I nomi degli arrestati e le ragioni degli arresti li abbiamo conosciuti soltanto a seguito della pubblicazione sulla stampa che evidentemente è molto più importante della procura generale contattare e informare. Al di là di quelle che sono poi, invece, le attività della procura generale, che quindi può rispondere soltanto sulla base di ciò che normalmente accade e cioè l’evanescenza di molte operazioni della procura distrettuale di Catanzaro stessa.

Non è la prima volta che si accende lo scontro a distanza tra i due magistrati, anche se Lupacchini nega che si tratti di una ‘guerra’ tra toghe. L’estate scorsa, spiega il quotidiano diretto da Travaglio, per una vicenda simile Gratteri si è rivolto al Csm. Una scelta, questa, compiuta dopo che Lupacchini aveva lamentato il mancato coordinamento delle due procure nel caso del trasferimento al tribunale di Salerno degli atti relativi al pm di Castrovillari Eugenio Facciolla. In quel caso il dissidio è rientrato.

A distanza di pochi mesi, la polemica però è ripartita e la questione potrebbe tornare sul tavolo del Consiglio superiore della magistratura: i togati del gruppo di Area - l’associazione dei magistrati progressisti - hanno chiesto alla prima commissione di aprire una pratica nei confronti di Otello Lupacchini. “Si tratta di dichiarazioni particolarmente allarmanti in ragione del ruolo rivestito dall’intervistato ed in quanto riferite ad un provvedimento emesso dal giudice per le indagini preliminari di Catanzaro, sul quale dovrà pronunciarsi nei prossimi giorni il tribunale per il riesame di Catanzaro”, hanno sostenuto i cinque consiglieri di Area. Da qui la richiesta dell’apertura di una procedura “per l’adozione di urgenti provvedimenti a tutela della credibilità della Autorità giudiziaria di Catanzaro e dell’esercizio sereno, imparziale ed indipendente della funzione giudiziaria in quella sede”. La prima commissione ha competenza, tra l’altro, sul trasferimento d’ufficio dei magistrati per incompatibilità ambientale e funzionale.

Poi, da parte di Area, la proposta: un “piano straordinario” per gli uffici giudiziari del capoluogo calabrese. “L’imponente iniziativa giudiziaria intrapresa dalla Dda di Catanzaro impone una riflessione sullo stato degli uffici giudicanti di quella sede - si legge in una nota - Il noto sottodimensionamento della pianta organica, le croniche scoperture, l’accentuato turn over rischiano di impedire un veloce ed efficace accertamento delle ipotesi accusatorie (nella diverse fasi prima cautelari e poi dibattimentali), frustrando sia le legittime aspettative di palingenesi che l’operazione Rinascita ha indotto nella popolazione onesta, sia le altrettanto legittime aspettative degli indagati di vedere esaminate in contraddittorio le accuse a loro mosse”.

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