L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

sabato 11 gennaio 2020

Gli ebrei-palestinesi un cancro da estirpare -frammentare il territorio e isolare decine di comunità palestinesi

Israele costituisce un comitato per promuovere le attività coloniali in Cisgiordania

News - 11/1/2020


Imemc. Il ministro della Difesa israeliano, Neftali Bennet, ha formato un comitato speciale il cui compito è promuovere e rafforzare le attività coloniali nelle terre palestinesi nella Cisgiordania occupata, inclusa Gerusalemme Est.

Il quotidiano israeliano Haaretz ha riferito che la “task force” di Neftali punta a legalizzare gli avamposti coloniali, costruiti nelle terre palestinesi senza l’approvazione di Israele.

Haaretz ha anche riportato che la task force permette ad Israele di comprare terreni nell’Area C in Cisgiordania, che costituisce circa il 60% del territorio palestinese.

È stato riferito che i piani fanno parte di una “serie di proposte controverse secondo cui le fonti legali siano effettivamente equivalenti all’annessione”.

Il piano è volto ad assicurare ai coloni il permesso di “comprare terreni” in Cisgiordania, oltre che a creare una connessione geografica fra gli avamposti illegali e rifornirli di acqua corrente ed elettricità ed altre infrastrutture.

È volto anche a vietare l’evacuazione e lo smantellamento “casuale” (avamposti illegali, non approvati da Israele) così da sostenere le colonie in vista delle nuove elezioni generali in Israele.

Il processo porterebbe alla “legalizzazione” di circa trenta avamposti coloniali sottoposti in precedenza ad ordinanze di demolizione ed evacuazione da parte di Israele stesso.

Haaretz ha aggiunto che Bennet, a capo del nuovo partito di destra, ha dichiarato che la campagna è iniziata un mese fa e ha l’obiettivo di attuare la politica di Israele, che rivendica che “l’Area C della Cisgiordania appartiene a Israele”.

Secondo Itay Hershkowitz, capo di gabinetto dell’ufficio di Bennet, ha invitato, durante le scorse settimane, numerosi leader dei movimenti coloniali israeliani, che secondo quanto riportato da Haaretz hanno discusso su numerose questioni che potrebbero presentarsi nei prossimi mesi, nonostante l’attuale limitazione del governo provvisorio, con ancora a capo Netanyahu, fino al giorno delle elezioni al Knesset, programmato per il 2 marzo di quest’anno.

Netanyahu ha recentemente dichiarato che non permetterà mai la rimozione e lo sfratto di nessun insediamento dettati da un possibile accordo politico.

“Sotto il mio comando non avverranno sfratti a nessuna colonia in tutti i territori ad ovest del fiume Giordano”, ha dichiarato Netanyahu, “il controllo militare, politico e della sicurezza sarà sempre nelle mani di Israele; nessuna colonia verrà mai rimossa e Gerusalemme non sarà mai divisa”.

Tutte le colonie israeliane in Cisgiordania, incluse quelle situate a e intorno Gerusalemme Est sono illegali secondo il Diritto Internazionale, la Quarta Convenzione di Ginevra e tutte le risoluzioni inerenti delle Nazioni Unite e del Consiglio di Sicurezza.

Le colonie non solo violano il Diritto Umanitario Internazionale ma violano anche lo Statuto delle Nazioni Unite, che proibisce l’acquisizione di terre attraverso la forza, oltre all’Articolo 49(6) della Quarta Convenzione di Ginevra, che vieta ad un potere occupante di spostare la propria popolazione in territori occupati indipendentemente se il trasferimento è stato volontario o forzato.

Questi, insieme al muro di Annessione, hanno lo scopo di frammentare il territorio palestinese e isolare decine di comunità palestinesi, oltre che provocare ulteriori annessioni illegali dei propri territori.

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