L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

sabato 25 dicembre 2021

Io non sono #CharlieHebdo e ne sono orgoglioso

Putin “Insulti a Maometto? Non è libertà d’espressione”/ “Si provocano rappresaglie”
Pubblicazione: 24.12.2021 - Silvana Palazzo
Vladimir Putin prende posizione sull’Islam: “Insulti a Maometto? Non è libertà d’espressione, così si provocano rappresaglie”. La reazione del premier pakistano Imran Khan

Russia, Vladimir Putin (LaPresse, 2021)

Insultare il profeta Maometto non è espressione della propria libertà di espressione, ma violazione della libertà religiosa. A tornare sul caso Charlie Hebdo è Vladimir Putin. Lo ha fatto in occasione della conferenza stampa annuale in cui ha spiegato che la libertà artistica in generale ha i suoi limiti e non dovrebbe infrangere le altre libertà. A proposito degli insulti a Maometto, il presidente russo ha detto chiaramente, come riportato dall’agenzia russa Tass, che la considera una «violazione della libertà religiosa e la violazione dei sentimenti sacri delle persone che professano l’Islam».

Ma Vladimir Putin ha anche criticato altri episodi che possono dare luogo a rappresaglie estremiste, citando come esempio l’attacco alla redazione della rivista Charlie Hebdo a Parigi dopo la pubblicazione delle vignette su Maometto. Il presidente della Russia ha evidenziato che il suo Paese si è evoluto: è multietnico e multi-confessionale, quindi la popolazione russa è abituata a rispettare la tradizione altrui.

PUTIN “RISPETTO PER RELIGIONI ALTROVE SCARSEGGIA”

«In altri paesi, questo rispetto scarseggia», ha osservato Vladimir Putin nel corso del suo intervento. Imran Khan, primo ministro del Pakistan, ha apprezzato molto le parole del presidente russo, tanto da riportarle in un tweet e cogliendo l’occasione per esortare il mondo occidentale a rispettare i sentimenti delle comunità musulmane quando si avvalgono della propria libertà di espressione. In una recente intervista ad Al Jazeera il premier pakistano ha fatto notare che i leader musulmani non hanno mai mostrato il vero Islam all’Occidente, soprattutto dopo l’11 settembre.

Quindi, questo ha fatto sì che i musulmani si siano ritrovati ad affrontare l’islamofobia, nonostante il fatto che il terrorismo non abbia alcuna relazione con l’Islam, ha aggiunto. «Imran Khan da solo non può fare alcun cambiamento», ma ritiene che l’intero mondo musulmano debba prendere una posizione comune, ad esempio, alle Nazioni Unite per fare davvero la differenza.




Nessun commento:

Posta un commento