L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

lunedì 21 febbraio 2022

E Draghi, la testa di legno della finanza rapace internazionale, regala l'asset per l'inizio dell'attacco ai risparmi italiani di cui la casa è il fondamento. E questo vale per gli inoculati e non

Il superbonus: una trappola per collassare (anche) l’edilizia? Lo dice il Gran Reset

Fate uno sforzo e leggete il testo del presidente di Confedilizia Piemonte. Vi spiega chiarissimamente  come il Superbonus al 110 per cento abbia attratto e ingolosito proprietari , condomini  a fare lavori che mai avrebbero cominciato senza; ha “drogato” il   comparto edilizio, ha fatto accettare a tutti prezzi di materiali e imprese “fuori mercato”, perché tanto c’è “il 110 per cento”;     molti hanno cominciato i lavori a credito, indebitandosi.

Poi di colpo, con un discorso pretestuoso e inesatto, Mario Draghi ha accusato di frode un po’ a casaccio;   così ha giustificato la “revoca” delle agevolazioni fiscali, lasciando tutti, proprietari, imprese edili, geometri ed architetti,  con le braghe calate,  i lavori a metà, gli operai da pagare, i debiti che si addizionano….

revoca-superbonus

L’unica cosa che “non” dice il presidente, è se questa trappola  sia stata deliberatamente caricata  e fornita di esca succulenta per i topi, col preciso scopo di   devastare l’edilizia, il comparto che il governo aveva preventivamente drogato e che ha dato l’illusione  di un certo miglioramento economico  nel collasso generale prodotto dal lockdown.

Io vi invito ad esercitare la scienza del sospetto. A  ricordare che   nel Gran Reset  è progettato l’esproprio generale della proprietà delle case d’abitazione,

secondo quanto lamentò  un articolo cruciale dell’Economist dei Rotschild:

La proprietà della casa è il più grande errore di politica economica dell’Occidente

Ho illustrato il progetto  più di un  annoi fa, sotto il titolo:

I miliardari sferrano l’attacco alla proprietà privata (la vostra)

Il  progetto  è stato spiegato, non tenuto nascosto: ridurre la massa dei piccoli proprietari della casa d’abitazione a  tale livello d’indebitamento, che essi accetteranno la cancellazione dei debiti in cambio dalla consegna della loro proprietà al Fondo Monetario, e di un reddito di sopravvivenza.

Ricordate?  E’ quello che prevede il Forum di Davos:

 

benvenuti-1

Come già  la distruzione del turismo italiano è stata perseguita con deliberata volontà da Speranza ed ottenuta, così  Draghi perché non dovrebbe obbedire ai programmi di  Schwab, di cui è il fiduciario?  Del resto, Schwab ha Lenin come modello:

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