L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

domenica 27 febbraio 2022

Principio dell'indivisibilità della sicurezza. La Russia sta lottando per la sua sopravvivenza. La Nato ha esagerato con la pressione nei confronti della Russia, spingendosi troppo vicino a loro. La profondità strategica di ogni paese va rispettata, è quella che ci consente di mantenere le nostre relazioni, che possano rimanere pacifiche nel tempo

Controcorrente, l'ex ministro Trenta non fa sconti alla Nato: “Si è spinta troppo verso la Russia, esagerazione”


26 febbraio 2022

Elisabetta Trenta critica pesantemente la Nato. L’ex ministro della Difesa del governo Conte, fuoriuscita dal Movimento e attualmente rappresentante di Nuovi Orizzonti per l’Italia, è ospite in collegamento nella puntata del 26 febbraio di Controcorrente, talk show di Rete4 condotto da Veronica Gentili, e analizza così l’escalation tra Russia e Ucraina: “Bisogna ragionare bene su quali siano le vere intenzioni di Putin. In realtà si dovrebbe dosare la nostra risposta su quelle che sono le sue intenzioni. Che cosa vuole fare Putin? Vuole riconquistare un ruolo globale? Vuole conquistare l’Ucraina? Vuole evitare che l’Ucraina entri nella Nato perché la Nato gli si avvicinerebbe troppo? Ma entrando lui in Ucraina è lui che si avvicina alla Nato spontaneamente perdendo lo stato cuscinetto. Ritengo - sottolinea la Trenta - che la Nato abbia esagerato con la pressione nei confronti della Russia, spingendosi troppo vicino a loro. La profondità strategica di ogni paese va rispettata, è quella che ci consente di mantenere le nostre relazioni, che possano rimanere pacifiche nel tempo.

Aver escluso l'intervento militare della Nato è la scelta più giusta? La Trenta risponde al quesito della Gentili: “È la decisione più saggia e l’unica decisione che poteva essere presa per evitare il rischio della terza guerra mondiale, di cui ha parlato inopportunamente Joe Biden. La situazione è seria, ogni errore da parte della Nato potrebbe portare a conseguenze imprevedibili. Dobbiamo essere tutti insieme d’accordo sulle sanzioni, è la decisione giusta, non dobbiamo mostrare nessun tipo di cedimento. Quelle della democrazia sono state armi spuntate, noi già da subito abbiamo escluso la possibilità di una guerra, non avremmo mai voluto una guerra in Europa. Questo - conclude l’ex ministro - ha reso più forte Putin e l’ha convinto a fare quello che ha fatto, ma ora non possiamo assolutamente sbagliare, la nostra arma sono le sanzioni”.

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