L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

lunedì 21 marzo 2022

Bisogna aver paura della Polonia e dei polacchi - 3 - L'incontro sul set cinematografico hollywoodiano di Zelensky con Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia è stato un film venduto solo a chi crede che gli asini volano e, purtroppo vero, che molti uomini ragliano

Zelensky, la sceneggiata del martire firmata Cia



La pace e la guerra, dire guerra e pace sarebbe una citazione vietata nei Paesi Nato, sono un teatro, anzi un set televisivo e dunque niente di serio, di vero e di onesto può svolgersi su questo palcoscenico e dunque tanto meno può riguardare un personaggio come Zelensky. E non tanto per l’abilità dei regista che anzi è davvero pessima, quanto per la disposizione degli spettatori che non sanno più discernere la commedia dalla realtà. Giorni fa il mondo è stato inondato dalla notizia che una delegazione dei primi ministri di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia si sarebbe recata ostentatamente a Kiev in treno per mostrare solidarietà al paese in pericolo di guerra e al suo governo, sfidando così coraggiosamente la Russia: “Qui, nella Kiev dilaniata dalla guerra, si fa la storia”.

Tutto molto eroico e molto patetico , ma anche molto falso. Palesemente falso perché se Kiev fosse davvero dilaniata dalla guerra come avrebbero potuto questi tre personaggi recarsi in treno dal prode Zelensky per portare il messaggio del totale appoggio dell’Unione europea? Elementare Watson, eppure molti ci sono cascati, come sono cascati anche dentro la leggenda dell’arrivo di Zelensky a Roma per incontrare i colleghi burattini del governo e del parlamento italiani. Ma in questi casi non si lascia quasi nulla al caso e l’impossibilità logica di certi eventi viene superata attraverso una ricostruzione scenica: i servizi segreti di Varsavia hanno organizzato una sorta di servizio fotografico alla stazione polacca di Przymys per la fantomatica visita in treno dei tre primi ministri slavi come hanno scoperto John Helmer e Stanislas Balcerac: “Gli approfondimenti raccolti da fonti di Varsavia e dall’analisi dei video e delle foto rilasciati sull’incontro dimostrano che non c’è stato alcun ‘lungo viaggio’, nessun incontro a Kiev o a Leopoli , capitale della regione della Galizia, sede operativa del governo ucraino. Dalle prove presentate dai polacchi e anche dallo staff di pubbliche relazioni di Zelensky, sembra che solo una piccola parte dell’Ucraina occidentale sia ancora in mano ucraina. Lo stesso Zelensky è ora in mani polacche.
Secondo fonti di Varsavia, l’idea del vertice sarebbe stata lanciata dal vicepremier polacco Jaroslaw Kaczynski. Dalla morte di suo fratello gemello in un incidente aereo a Smolensk, in Russia, nel 2010, Kaczynski è stato uno dei politici più influenti della Polonia; è responsabile dei ministeri della difesa, della sicurezza, dell’interno e della giustizia. Ed è un convinto antirusso.” Per farla breve Zelensky si nasconde fuori dell’Ucraina e di fatto non è più in grado di fare e di ordinare assolutamente nulla, può solo impersonare un personaggio, come del resto ha sempre fatto. .

Ma perché Kaczynski e i suoi consiglieri della CIA hanno inventato una tale trovata pubblicitaria, cosi come hanno costretto anche il governo italiano a mettere in piedi la sceneggiata degli onori al combattente? Probabilmente per dare una credibilità alla favola propagandistica sui successi bellici degli ucraini e sull’imminente sconfitta dei russi, che sono poi la chiave grazie alla quale gli Usa chiedono agli europei di sacrificarsi e a molti ucraini di morire. I falsi sono assolutamente necessari per portare avanti una guerra già perduta e portare a morte certa migliaia di persone. E in questo senso quanti criminali di guerra lavorano effettivamente per agenzie di stampa come Associated Press che diffondono queste menzogne attraverso foto che sanno frutto di un set? È sconcertante che delle persone si prestino ad operazioni infantili e infami assieme, per esempio accusando la Russia di attacchi pianificati con armi biologiche subito dopo la scoperta dei biolaboratori statunitensi in Ucraina e lamentando la perfidia dei russi non appena la sceneggiata di un falso “incontro al vertice” tra Zelensky e colleghi europei a Kiev viene smascherato come narrazione dei servizi segreti. Sono in realtà proprio questi servi del grande potere grigio che stanno trascinando la gente verso la guerra e un olocausto che del resto è tutto grasso che cola per chi ha come obiettivo la riduzione della popolazione mondiale. In realtà non stanno facendo altro che trasformare le persone in comparse del set che hanno allestito. Solo che non esistono proiettili falsi.

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