L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

domenica 20 marzo 2022

Con basi Nato e statunitensi in un numero esorbitante si ha una Sovranità limitata, bisogna esserne consapevoli. Sono pezzi di territorio che non si dispongono sono in mano a militari stranieri e rispondono ai loro paesi non all'Italia

Basi Nato: l'Italia ne ha 120, più una ventina "segrete". Dove sono e quali hanno testate nucleari. In Sicilia i droni-killer


Venerdì 18 Marzo 2022, 11:00 - Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 14:55

Sono 120 le basi Nato ufficialmente dichiarate in Italia. Si sospetta, però, che siano in totale 140, 20 sarebbero coperte da segreto. Il nostro Paese ospita 13.000 soldati americani. La più importante base dell'Alleanza Atlantica è a Sigonella, nella piana di Catania, dove vi è l’aeroporto della Us Navy nel Mediterraneo, ma in tutta l’isola ci sono altre postazioni della Nato.

I droni in Sicilia

Nel complesso la Sicilia ha un ruolo fondamentale come "stazione" per il decollo dei droni spia, si tratta dei Global Hawk. Questi mezzi vengono impiegati per pattugliare il confine russo-ucraino. Da qui la Nato monitora il movimento dell'armata russa. Sempre Sigonella è la base di un'altra tipologia di droni, i droni killer: i “Triton” e i “Reaper”. Inoltre, Sigonella funge da base di trasmissione dei dati necessari ai piani di volo e di attacco dei droni. Omologhe di Sigonella sono: la base di Ramstein, in Germania, e quella di Creech, in Nevada.

Le principali basi Nato

Oltre a Sigonella vi sono: Camp Darby (situato tra Pisa e Livorno) vi è un deposito di munizioni e bombe. Gaeta (provincia di Latina) il porto ospita la nave ammiraglia e il comando della VI flotta; Ghedi (provincia di Brescia), vi è un deposito di bombe nucleari; Aviano (provincia di Pordenone), la più grande base aerea americana del Mediterraneo, quella dove sono state riunite quasi tutte le testate nucleari (le stime indicano dai 40 ai 70 ordigni) che possono essere portate in volo anche dai cacciabombardieri italiani, le altre sono a Ghedi, prima ce ne erano anche a Rimini. E poi Vicenza: dove si trova il comando US Army per l’Europa del sud; Il Deployable air command and control centre della Nato si trova nella base aerea dell’aeronautica militare italiana di Poggio Renatico, in provincia di Ferrara. A Motta di Livenza, in provincia di Treviso, nella caserma Mario Fiore, è di stanza il Multinational Cimic group, reparto multinazionale interforze. Camp Ederle, a Vicenza, è invece proprio una base militare degli Stati Uniti dove sono di stanza migliaia di militari americani. Il Corpo d’armata italiano di reazione rapida della Nato, che può essere inviato velocemente ovunque in scenari di crisi, è nella caserma Ugo Mara a Solbiate Olona, in provincia di Varese. A Napoli ha sede uno dei due comandi operativi della Nato, l’Allied joint force command. Sempre a Napoli si trovano anche il comando del Security force dei Marines americani, la base dei sommergibili statunitensi e il Comando delle forze aeree statunitensi per il Mediterraneo. A Mondragone, in provincia di Caserta, c’è invece il sotterraneo antiatomico per il comando americano e Nato da utilizzare in caso di guerra.

Le testate nucleari

In totale in Italia sono custodite 70 testate nucleari, che sono dislocate in due basi: Aviano e Ghedi. Ad Aviano sono ospitate alcune bombe atomiche B61-4. Altre bombe nucleari di tipo B61-3, B61-4 e B61-7 sono all’aeroporto militare di Ghedi.

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