L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

lunedì 7 marzo 2022

e l'Iran entra in gioco nel contesto dello scacchiere geopolitico

Russia chiede garanzie agli USA affinché le sanzioni non interferiscano su collaborazione con Iran

© AP Photo / Hasan Sarbakhshian

Mosca chiede garanzie scritte agli Stati Uniti che le sanzioni contro la Russia non interferiranno nella collaborazione con l'Iran in materia di economia e di cooperazione tecnico-militare.
Mosca ha chiesto garanzie scritte agli Stati Uniti che le sanzioni contro la Russia non interferiranno con la sua cooperazione con l'Iran in materia di economia e nella cooperazione tecnico-militare, dopo il ripristino del JCPOA, ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov.

"Vogliamo avere una risposta molto chiara, abbiamo bisogno di garanzie che le sanzioni non influiscano sul regime delle relazioni commerciali, economiche e di investimento previste dal JCPOA sul programma nucleare iraniano. Abbiamo chiesto ai nostri colleghi americani, per quanto conducono lo 'spettacolo' qui, di darci garanzie scritte, almeno a livello di Segretario di Stato, che l'attuale processo avviato dagli Stati Uniti non violerà in alcun modo i nostri diritti di compiere a tutti gli effetti il ​​commercio, l'economia, gli investimenti, l'interazione tecnico-militare con la Repubblica islamica dell'Iran", ha affermato Lavrov in una conferenza stampa, dopo un incontro con il ministro degli Esteri del Kirghizistan, Ruslan Kazakbaev.

I negoziati sul ritorno all'accordo nucleare iraniano, noto come Piano d'azione congiunto globale (JCPOA), e sulla revoca delle sanzioni statunitensi nei confronti di Teheran sono ripresi a febbraio 2021, dopo che gli Stati Uniti hanno accettato una proposta in merito da parte dell'Unione Europea. A Vienna, in Austria, dallo scorso 27 dicembre è stato avviato l'ottava giornata di colloqui. Alla settima le parti avevano raggiunto un accordo su due bozze di documento, in cui la parte europea ha incluso anche le posizioni dell'Iran.

Il rappresentante permanente della Russia presso le Organizzazioni Internazionali a Vienna, Mikhail Ulyanov, aveva affermato che i partecipanti ai negoziati sul ripristino dell'accordo nucleare con l'Iran stanno decisamente andando avanti nel raggiungimento del loro obiettivo.

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