L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

martedì 12 aprile 2022

Canadesi, statunitensi, svedesi e forse anche italiani, ma soprattutto francesi nei sotterranei delle acciaierie di Mariupol insieme ai nazisti a difendere uno dei biolaboratori di Biden. Certo se i russi espugnano questi bunker prima del secondo turno delle elezioni francesi e pubblicano quello che trovano, per Macron, gli Occidentali tutti, si mette male molto male

Macron, il prigioniero di Mariupol




Attorno a Mariupol che è stata la roccaforte dei nazisti ucraini o comunque della sua formazione simbolo , si sta svolgendo una piccola guerra mondiale tra le forze russe e quelle di Kiev e della Nato. Infatti tra i circa tremila nazisti asserragliati adesso nei misteriosi sotterranei delle fabbriche Azovstal che ospitano anche – e non certo solo da febbraio – una sede di comando dell’alleanza atlantica e un biolaboratorio finanziato da Hunter Biden attraverso Metabiota, ci sono ancora molti ufficiali della Nato che le forze di Kiev non sono riuscite a far fuggire, nonostante uno sforzo enorme in questo senso tanto da aver dato fondo a tutti gli elicotteri ancora disponibili nel tentativo di porta via il personale Nato. Tra gli “ospiti” della falange nazista c’era anche il generale americano Roger Cloutier, catturato probabilmente dalle truppe del Donbass mentre cercava di filarsela, ma è certo, come si evince dalle intercettazioni radio, che ci sono anche molti ufficiali di altri Paesi, canadesi, americani, svedesi e forse anche italiani, ma soprattutto francesi. Due di loro appartenenti ai servizi segreti sono morti in un tentativo di fuga, ma altri sono dentro i sotterranei e probabilmente sono diventati loro stessi scudi umani per i nazisti, dopo aver collaborato con i reparti del reggimento Azov nel farsi scudo della popolazione civile della città. Un contrappasso che meritano pienamente. E che spiega anche la concentrazione di forze russe e delle repubbliche indipendenti nell’assedio di Mariupol: lì sotto i loro piedi si trova uno dei nidi del diavolo occidentale, come direbbero i cinesi. qualcosa da sbattere in faccia al mondo.

Purtroppo per Macron tutto questo accade nel pieno della campagna per il ballottaggio presidenziale in Francia e la scoperta di un ruolo attivo di Parigi nella preparazione e nello scatenamento della guerra, la presenza di ufficiali francesi insieme ai nazisti potrebbe fare un pessimo scherzo a Macron che si troverebbe da una parte alleato e forse anche al comando dei reparti con la croce uncinata e al contempo protagonista di un’umiliazione militare e orale senza precedenti e che segue le sconfitte in Africa, insomma implicato in qualcosa che disgusterebbe tutto lo spettro della società francese e probabilmente cambierebbe gli equilibri elettorali . L’inquilino dell’Eliseo ha ha persino licenziato il capo dei servizi segreti e ha più volte tentato invano di chiedere a Putin una sorta di salvacondotto sotto forma di corridoi umanitari che comunque i russi avevano già istituito il che già deve essere stato penoso. Poi ha cercato di mettere di mezzo Erdogan perché mettesse una buona parola e anche sembrerebbe a mettere a disposizione una propria nave mercantile che è poi andata fuoco senza riuscire a portare via gli uomini della Nato. Ma in realtà si trattava di goffi tentativi perché sostanzialmente a Macron mancava qualsiasi possibilità di contrattazione, visto che doveva attenersi agli ordini della Nato e non poteva offrire nulla in cambio. Ora tutto questo rischia di abbattersi contro di lui, mentre la sua stupida leggerezza da banchiere mannaro rischia di mettere in gravi difficoltà la Francia, non diversamente dal suo collega italiano che pare l’idiozia fatta partita doppia e che probabilmente trascinerà nel baratro ciò che resta dello stivale.

Ma se la scoperta dei misteri di Mariupol che sono una specie di condensato di schifezze Nato, arrivassero in tempo per negare la vittoria all’uomo dei Rothschild, si toccherebbe con mano che l’avventurismo europeo può rivolgersi proprio contro un ceto politico che si sente rassicurato nel suo potere dal dire signorsì a qualunque volere della Nato o del complesso produttivo statunitense, sia esso quello del gas come quello dei farmaci. Sarebbe una battaglia vinta non tanto da Putin e dai russi, quanto dai cittadini europei

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