L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

giovedì 21 aprile 2022

Chiariamo il nazismo poggiava sulla superiorità della razza Arianna, il NUOVO NAZISMO poggia sulla russofobia coltivata e alimentata almeno dal 2014 in Ucraina, da dove ha trasbordato e ha invaso tutto l'Occidente ne è un esempio il Presidente degli Stati Uniti che un giorno si e altro pure non fa altro che dare epiteti ignobili al Presidente della Federazione Russa

I nuovi mostri



Sembra impossibile che dietro il rosario delle buone intenzioni l’Europa abbia potuto incubare dei veri e proprio mostri i quali ormai non si rendono nemmeno più conto di essere tali, di cibarsi di merda americana e dicono cose orribili senza avere la minima percezione di essere diventati scarafaggi. Ecco per esempio cosa ha detto una tale Florence Gaub che sembra uscita dagli archivi del personale della Gestapo e che invece è vicedirettore presso l’Istituto dell’Unione Europea per gli studi sulla sicurezza di Parigi: “i russi, anche se sembrano così, ma “non sono europei” e sono in qualche modo crudeli e disumani perché “ hanno una connessione diversa con la violenza, hanno una connessione diversa con la morte“. Notevole il tentativo di ritornare ai tempi del nazismo e degli slavi subumani con qualche semplicismo pseudo intellettualistico che sa di imparaticcio lontano un miglio: sono il frutto della miseria culturale di un continente che servire l’America si è sbarazzato della propria intelligenza e accoglie nel migliore dei casi solo fenomeni di vergognoso opportunismo. Visto che il 90 per cento della letteratura occidentale narra di assassini violenze, killeraggi seriali abbiamo acquisito la mentalità del delinquente che trasferisce sempre sugli altri le proprie colpe.

In realtà tutto questo era solo silente, cercava soltanto l’occasione per sprigionare i suoi fumi tossici: l’autonomia prevista dagli accordi di Minsk, non poteva essere concessa alle “repubbliche popolari” del Donbass perché avrebbero avuto a disposizione le proprie risorse naturali. Tali “nazionalizzazioni” sono tradizionalmente viste come un atto ostile dall’impero anglo-americano oltre che una ragione per un intervento militare, quindi Kiev è stata armata per otto anni per riconquistare le regioni cadute. Da allora – e non solo dall’invasione russa – la guerra infuria lì, ma non è apparsa sugli schermi occidentali. Ecco perché nessuno ha pensato di condannare il regime di Kiev per i suoi attacchi omicidi ai propri cittadini, o addirittura di sanzionarlo a causa delle migliaia di vittime civili. La guerra in Ucraina è stata in gran parte invisibile, così come la promozione del “settore destro” e il riarmo delle brigate Azov come assaltatori (“terroristi moderati”) della Nato. Il conflitto è diventato un evento mediatico solo quando i russi hanno invaso non potendo più fare altro per difendere la loro gente.

Ora basta fare un salto in Germania per vedere che le manifestazioni più vergognose dell’odio antirusso provengono principalmente dei Verdi, al governo dopo le ultime elezioni nelle quali hanno avuto un discreto successo, guadagnando quasi il 6 per cento: era questo uno degli obiettivi dell’operazione Greta Thunberg, di casa in Germania nei giorni di grande spolvero climatico, accolta come una figlioccia della Merkel un giorno sì e l’altro pure, ovvero quello di depistare i voti di protesta contro i due maggiori partiti istituzionali su un contenitore adattato per l’occasione e impedire che la Germania fosse attraversata da un sussulto di autonomia. Come si conviene all’ecologismo, hanno raccolto cani e porci che sotto la parola green, anzi grune, si potevano prestare a giurare fedeltà agli Usa e alle loro manovre. La prova sta nel fatto che sono proprio loro i più entusiasti del gas di scisto americano che se costa il 50% in più di quello russo è dal punto ambientale 10 volte più oneroso in fatto di Co2 e di inquinamento. Tuttavia sono proprio costoro i primi a fregarsene delle loro parole d’ordine, spesso assolutamente vuote. Come si vede la condizione di sottomissione del continente è tale che si possono fare operazioni politiche di lungo cabotaggio senza che nemmeno i cittadini se ne accorgano,

Anzi nemmeno si sono accorti di stare allevando regimi dittatoriali capaci di mettere sotto i piedi le costituzioni e costringere i cittadini a iniettarsi sieri genici e a costruire attraverso il green pass campi di concentramento immateriali per chi non ci sta. E adesso odiano i russi e amano i nazisti. E sarebbe ora di tirare l’acqua su tutto questo.

Nessun commento:

Posta un commento