GUERRA SOLO GUERRA!
Per quello che vale proviamo a raccontare i dati in arrivo dall’inflazione americana, meglio del peggio previsto, ma sembra non ci sia mai fine al peggio supposto.
Cosa meglio della guerra per nascondere le proprie responsabilità, la becera speculazione alimentata dalle banche centrali, cosa meglio della guerra.
8,5 % il più grande aumento in 12 mesi dal dicembre 1981. 6,5% la componente core.
Ovviamente, tutto colpa della guerra!
thanks to Zero Hedge
Il sospetto che gli americani stiano facendo di tutto perchè continui il più a lungo possibile, magari sino alle elezioni americane di medio termine, ci sta.
L’inflazione in America sta danneggiando soprattutto, la classe media, distruggendo i poveri, elettricità, gas, generi alimentari e soprattutto l’affitto!
I salari reali ovvero depurati dall’inflazione, crollano mese dopo mese e qualche giullare scommette sulla ripresa dei consumi e intanto il debito, aumenta, aumenta, aumenta.
thanks to Zero Hedge
10 mesi su 12 negativi!
E ma sai Bellezza, ci sono gli utili delle aziende! Sognateveli e preparatevi alle prossime trimestrali, quando sento un’azienda che mi dice che non conviene più produrre, incomincio a incrociare le dita.
L’indice energetico è aumentato del 32,0 per cento nell'ultimo anno, quello alimentare è aumentato dell’8,8%.
Gli affitti in America che valgono quasi il 25% dell’intero indice CPI sono aumentati del 4,5%, questo lo tengono artificialmente basso, non potrebbero giustificare un’inflazione del 20%.
È anche incoraggiante che gli indici degli affitti non sembrino accelerare, sebbene l’attuale tasso di aumento sia rapido. Tassi ipotecari più elevati probabilmente rallenteranno l’aumento degli affitti.
Ma come ho detto sono dati da prendere con le pinze, facilmente manipolabili.
Tutte conseguenze dirette della pandemia, non certo della guerra.
Le tariffe aeree sono aumentate del 10,7% a marzo, del 23,6% su base annua.
I servizi medici sono aumentati dello 0,6% a marzo, i prezzi dell’abbigliamento continuano a salire, 6,8% su base annua, problemi con la catena di approvvigionamento, gli americani ma non solo ormai non producono più nulla in casa.
La buona notizia è che l’indice core, i prezzi dei beni, esclusi alimentari ed energia, sono diminuiti dello 0,4% a marzo, ancora in aumento dell’11,7% su base annua. Rappresentano il 21,8 percento del CPI.
I prezzi delle auto usate sono scesi del 3,8%, ma sono ancora in aumento del 35,3%, anno su anno. I prezzi delle auto nuove continuano a salire 0,2% a marzo, 12,5% su base annua. Questa componente ha contribuito a un sensibile rialzo generale nei mesi scorsi.
I prezzi del gas sono il fattore più importante per il salto nell’inflazione, in aumento del 18,3% a marzo, 48,0% su base annua e hanno aggiunto 1,6 punti percentuali all’inflazione su base annua.
La buona notizia è che i prezzi della benzina sono scesi ad aprile, la misura dell’inflazione che esclude la volatilità dei prezzi di cibo e carburante è decelerata su base mensile: 0,3%, contro lo 0,5% in precedenza.
Questo è ciò che stavamo aspettando e sembra potenzialmente una buona notizia!
Infatti i rendimenti ieri hanno reagito positivamente per un attimo, poi sono risaliti. Vediamo se si tratta di un doppio massimo, la fase di esaurimento, a questi livelli scontano 10 rialzi dei tassi, pura fantasia, pura illusione.
Nel frattempo l’euro è sempre più debole esposto ai colpi di sole, un moneta fragile, senza futuro.
Il resto l’abbiamo raccontato nel fine settimana in ”Guerra e Pace” non resta che attendere.
Mentre vi preparate a fare a meno dei condizionatori per la pace, bisogna essere orgogliosi per essere i secondi produttori di armi al mondo.
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