A colpi di vaccino: 1000 atleti colpiti e 595 morti

Qualche giorno fa è morta improvvisamente per arresto cardiaco la nuotatrice Maria Sofia Paparo che avrebbe compiuto i 28 questa settimana e che avrebbe dovuto sposarsi entro l’anno: è l’ennesimo caso di atleti che nell’ultimo anno sono crollati in campo o sono morti con una escalation di casi mai visti a memoria d’uomo. Secondo la casistica, stilata da One America News 769 persone sono crollate tra marzo 2021 e marzo 2022 a causa di problemi cardiaci nel mezzo di una competizione atletica. Ma questo elenco è abbastanza incompleto perché altri osservatori hanno numeri più alti: l’ elenco di goodsciencing.com comprende 910 atleti professionisti e atleti dilettanti di cui 595 sono morti: tutti questi eventi sono testimoniati dalle cronache dei media sportivi, e sono incontestabili anche se non vengono collegati alle vaccinazioni e se i social spesso cancellano queste notizie. Non si spiega però come mai nell’anno delle campagne vaccinali ci sia stato un aumento stratosferico di casi il cui numero supera quello di analoghi casi verificatisi nel corso di 30 anni.
Si tratta di persone giovani con una media di 23 anni, certamente ben controllate dal punto fisico e decisamente in forma: sebbene talvolta lo sforzo fisico possa mettere in luce problemi in precedenza silenti, questo non può giustificare il fatto che poche decine di casi l’anno, diventino improvvisamente un migliaio. La stampa maistream dà notizia di questi eventi, ma senza mai ipotizzare un ruolo dei vaccini e anzi qualche camice bianco in vena di prestarsi alle campagne di disinformazione vorrebbe dare a intendere che potrebbero essere le stesse malattie virali a provocare queste sindromi misteriose Tuttavia si tratta di sciocchezze assolute e per alcuni motivi:
- questa strage di atleti non c’è stata nel 2020 quando c’era il covid, ma non c’erano i vaccini, quindi si è pregati almeno di non dire fesserie.
- la curva dell’aumento di questi casi segue quasi esattamente quello delle vaccinazioni nelle persone più giovani.
- le più frequenti reazioni avverse ai preparati genici sono appunto le infiammazioni del muscolo cardiaco, molto più frequenti nelle persone di giovane età e spesso silenti, salvo poi manifestarsi durante uno sforzo particolarmente intenso.
- Questi eventi non si verificano tra gli atleti vaccinati contro il Covid con preparati classici a virus attenuato, facendo comprendere che proprio la tecnologia a mRna a provocare gli effetti letali.
- Nessuno degli studenti atleti vaccinati gareggia fino al proprio livello precedente; tutti vanno peggio rispetto al 2020
- Nessuno degli studenti atleti vaccinati può sopportare lo stesso ritmo di allenamento come prima della puntura
- Il recupero dallo sforzo richiede più tempo negli atleti vaccinati rispetto ai non vaccinatiti.
- Dopo le iniezioni, la maggior parte o tutti gli studenti atleti vaccinati hanno parlato di una o più delle seguenti reazioni dopo la vaccinazione:
- dolore al petto;
- vertigini;
- eccessiva sensibilità alla luce:
- sentirsi in procinto di svenire;
- fiato corto.
Del resto le cronache sono piene di atleti che gettano la spugna durante una qualche gara perché non ce la fanno. C’è da sperare che questo effetto si attenui col tempo, ma la folle volontà di una politica completamente impazzita e comunque al soldo di Big Pharma, di vaccinare ancora e ancora, quarta, quinta, sesta dose del tutto inutilmente ma anche di introdurre sieri genici pure per altre malattie banali come l’influenza potrebbe addirittura aumentare e di molto queste sindromi.
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