L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

sabato 9 aprile 2022

Kiev con l’appoggio degli Usa a star preparando una provocazione con armi chimiche fornite direttamente da Washington. Basta enunciare una cazz.ta e questa diventa realtà per i creduloni non pensanti

La guerra di Pirandello



Poiché la vera arma dell’occidente, anzi dell’anglosfera è la capacità di imporre informazioni -narrazioni senza alcun contatto con la realtà, è interessante notare che questo porta a un cortocircuito logico per cui le affermazioni fatte diventano la prova delle stesse e che insomma assistiamo a una guerra di Pirandello. Nei giorni scorsi ad esempio i media americani hanno citato l'”intelligence” statunitense per avvertire che la Russia si stava preparando a usare armi chimiche in Ucraina e anche il presidente Joe Biden ha ripetuto questi avvertimenti. Tale affermazione rivela una sfacciataggine senza confini visto che i trattati “internazionali ” proibiscono le armi chimiche e tutti le hanno distrutte salvo, comme d’habitude, gli Stati Uniti che orgogliosamente le detengono alla faccia del resto del mondo. Ma una settimana dopo, cioè l’altro ieri tre funzionari statunitensi dell’intelligenze hanno rivelato a NBC News che non ci sono prove che la Russia abbia portato armi chimiche vicino all’Ucraina. Hanno detto che gli Stati Uniti hanno rilasciato le informazioni per dissuadere la Russia dall’usare le armi vietate. Il che francamente pare proprio una cazzata. E nasconde il fatto che sia proprio Kiev con l’appoggio degli Usa a star preparando una provocazione con armi chimiche fornite direttamente da Washington.

Questo è solo uno degli esempi possibili dell’uso spregiudicato di informazioni peraltro incontrollabili e databili ad libitum (vedi foto satellitari di Bucha) per confondere l’opinione pubblica e “per mandare in confusione lo stesso Putin”. Secondo gli stessi funzionari che hanno svelato l’inconsistenza delle voci sulle armi chimiche il rilascio di informazioni false, coordinato dal Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, è stato senza precedenti per numero e per intensità tanto che le agenzie di intelligence hanno dovuto spostare molto personale a lavorare sul processo di declassificazione, cancellando le informazioni in modo che non tradissero fonti e metodi. Le balle che hanno costruito in un mese e mezzo le conosciamo tutti: la Cina sta aiutando la Russia,( balla lanciata a suo stesso dire dall’intelligence Usa proprio per evitare che questo avvenisse), i generali e i consiglieri mentono a Putin, l’esercito russo è privo di carburante e munizioni, gli ucraini stanno vincendo, sono morti 30 mila russi. Questo oltre ad attribuire regolarmente le stragi dei amici nazisti alla Russia e a censurare tutti i filmati e le foto nei quali i camerati ucraini compaiono con le loro croci uncinate.

La giustificazione per questa serie continuata di menzogne è che diffondere una falsa notizia evita che si verifichi realmente, il che è una totale idiozia: in realtà questa panoplia di balle unita alla severa censura di qualsiasi notizia vera, serve “a cambiare la percezione della guerra nel mondo” e più in generale semplicemente a confondere i desideri con la realtà in che serve non solo a condizionare le opinioni pubbliche, ma anche a creare un alibi per chi è in posizione di comando. Essa però rivela anche una caratteristiche dell’informazione in tempi di post democrazia, ovvero la sua natura tautologica e autoreferente che si applica peraltro ad ogni ambito: ossia le affermazioni fatte vengono provate semplicemente dal fatto che esse sono state enunciate, mentre è impossibile chiedere delle prove perché esse sono coperte da segreto. E’ in fondo la stessa cosa che è accaduta con la pandemia: Fauci ha citato le affermazioni di Anthony Fauci a sostegno delle proprie affermazioni, come Pfizer cita se stessa per dire che i vaccini funzionano o climatisti dell’Onu, a differenza di quelli seri, citano i propri studi a dimostrazione dei propri studi. L’onere della prova non esiste praticamente più perché essa viene richiesta esclusivamente allo stesso colpevole che nel frattempo ha provveduto a corrompere i controllori o a tagliere loro visibilità sui media. In questo modo, come ha detto uno dei funzionari dei servizi americani, le “rivelazioni” non hanno nemmeno bisogno di essere intelligenti, basta dire che, nel caso della guerra, che Putin ha fatto ciò che potrebbe eventualmente fare o nel caso della pandemia che i vaccini fanno quello che potrebbero idealmente fare, ma che non fanno danneggiando invece la gente.

Così è se vi pare.

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