L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

giovedì 12 maggio 2022

Centinaia di paracadutisti statunitensi in Norvegia

Norvegia, "appena atterrati": cosa ci fanno i soldati americani in Norvegia, altissima tensione


11 maggio 2022

Alcuni aerei degli Stati Uniti sono atterrati nell'area settentrionale della Norvegia. Uno spostamento che non è passato inosservato, dato che è direttamente collegato al conflitto in corso in Ucraina: la Nato sta infatti rafforzando la presenza di sue truppe ai confini con il Paese invaso dai russi. E non stupiscono quindi le dichiarazioni provenienti dal Regno Unito, che in giornata si è detto pronto a difendere militarmente Svezia e Finlandia in caso di attacco da parte di Mosca.

Nel frattempo centinaia di paracadutisti dell’esercito americano stanno approdando in Norvegia: fanno parte della divisione Alaska e si eserciteranno insieme all’esercito norvegese. “Anche se non disponiamo di una forza di combattimento con paracadute come questa, è un esercizio importante per la Norvegia”, ha dichiarato Eirik Skomedal, portavoce dell’esercito norvegese. “Quando centinaia di persone arrivano con il paracadute - ha aggiunto - è necessario che la catena di comando in Norvegia impari a gestire e controllare la ricezione di un tale dispiegamento di forze”.

L’esercitazione è iniziata con il dispiegamento dei paracadutisti americani in Norvegia settentrionale e nei prossimi giorni proseguirà sul campo insieme alle divisioni norvegesi. Intanto l’Ucraina sta facendo buon uso delle armi che lo scorso 20 aprile erano state annunciate dal ministero della Difesa norvegese: si tratta di circa un centinaio di missili Mistral e di un piccolo numero di unità di lancio. Grazie ai missili Mistral i resistenti hanno affermato di aver abbattuto una ventina di droni nemici.

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