L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

sabato 7 maggio 2022

I NUOVI NAZISTI coccolati e vezzeggiati dal Circo mediatico occidentale



Quando l’occidente civettava col nazismo ucraino



Adesso i contractors dell’informazione, vogliono far finta che non esistano nazisti in Ucraina, che sono soltanto una sorta di miraggio per poter giustificare meglio la loro partigianeria a pagamento nei confronti del regime di Kiev, vale a dire del trompe l’oeil della Nato, ma in realtà l’occidente ha civettato a lungo con le immagini del neonazismo, con gli uomini delle formazioni del Settore Destro che di fatto controllavano l’Ucraina, con tutte le simbologie che esse esprimevano e vantavano e persino con le donne di queste formazioni arrivandone a farne oggetto di una sorta di feticismo sessual guerriero. Ora pare che nascosta nei sotterranei di Azovstal ci sia anche Vita Zaveruha, una pasionaria della croce uncinata, presente praticamente in tutte le occasioni importanti del golpe, da piazza Maidan, al massacro di Odessa di cui è stata uno dei protagonisti poi nelle stragi del Donbass. E’ diventata nota in occidente quando grazie a questa sua meritoria attività Elle France ha pensato bene di fare un servizio su di lei, come si può vedere nelle immagini di apertura del post presentandola come la la “Giovanna d’Arco ucraina” nonostante anzi probabilmente grazie alla grande abbondanza di simbologie naziste nel suo “book”. il servizio è civettuolamente intitolato 2Une guerre si particuliere”. La mitizzazione di questa specie di criminale è finita quando la Zaveruha fu arrestata nel 2015 dopo una rapina a un benzinaio attorno a Kiev con successiva sparatoria e la morte di due poliziotti. Una cosa è sparare ai russi, cosa che riempie di orgoglio la peggio stampaccia occidentale, un’altra è uccidere poliziotti: eh eh questo non si fa. Ha passato un anno e mezzo in detenzione preventiva poi la sua cauzione è stata pagata dall’uomo d’affari Alexei Tamrazov , che in precedenza aveva pagato una cauzione anche per Denis Polishchuk, sospettato dell’omicidio dello scrittore Oles Buzina. Ma da allora si è interrotto il filone fotografico che ogni tanto la ritraeva armata di tutto punto.

Nonostante fosse nuovamente libera le sue tracce hanno cominciato a perdersi: nell’estate del 2017, ovvero sei mesi dopo la scarcerazione lei e e il suo primo marito Igor Pavlov furono protagonisti di un attacco a persone transgender, ma di lei non è sentito più parlare da allora, inghiottita nelle viscere del settore destro e delle sue formazioni paramilitari che cominciavano ad essere incorporate nell’esercito. Adesso secondo notizie che è impossibile controllare sarebbe finita nei sotterranei dell’Azovstal insieme ai suoi compari di sempre. Così ci sarebbe dentro quel pozzo di misteri e di nequizie anche la Giovanna d’Arco del golpismo rendendo ancora più simbolica la resa di questo ridotto.

Ecco alcune della foto più note della Zaveruha:





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