L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

martedì 3 maggio 2022

L'odio ancora cova e trasborda dalle loro bocche di un'influenza atipica si sono ammantati per creare Paura&Terrore e annientare in tutte i modi l'indignazione, il pensiero critico

NON SI DIMENTICHI
Maurizio Blondet 2 Maggio 2022

di Uriel Crua

Non si dimentichi l’orrore della finzione più vera della Storia. Milioni di persone arrestate dentro casa, picchiate per una passeggiata, multate, offese.

Non si dimentichino mai i diritti conculcati, quello alla Vita massacrato, al lavoro massacrato, alla dignità massacrato.

Non si dimentichi mai che hanno tolto il volto e la pace ai bambini, che li hanno rovinati per sempre. Per sempre. Con beneplacito dei loro genitori, che avrebbero dovuto proteggerli da ogni angheria. Non si dimentichi quanto i genitori sono stati vigliacchi, molli, asserviti persino quando il Potere ha ficcato le mani in bocca al sangue del loro sangue. Vergogna.

Non si dimentichino le migliaia di morti, le centinaia di migliaia di vite rovinate dalla somministrazione coattiva e verminosa di un prodotto mortifero e velenoso. Non si dimentichi il cinismo del Potere e nemmeno – però – la mostruosa reiterazione dei servi – dagli insegnanti alle forze dell’ordine al barista al vicino di casa. Non si dimentichi mai quanto il Popolo è stato capace di bruttura e cattiveria.

Si viva della pace interiore, ma col fuoco della memoria sempre acceso a illuminare la colpa dei servi.

Io non me lo scorderò mai. Io non lo accetterò mai.

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