L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

mercoledì 10 agosto 2022

Elon Musk = schema Ponzi all'ennesima potenza. Se potete statene lontani

Elon Musk, i giocattoli per i ricchi e il nostro futuro
martedì 9 agosto 2022

In questo libro decisamente utile, il giornalista Ashlee Vance, ci racconta la vita di un famoso americano di origine sudafricana che sta creando il nostro futuro tecnologico a vari livelli: “Elon Musk. Tesla, SpaceX e la sfida per un futuro fantastico” (Hoepli, 2017, 366 pagine, euro 25,90).


La vita di Elon Musk è sicuramente molto complessa e ogni genere di biografia risulta rischiosa. In questo caso la biografia è davvero interessante. A quanto pare Musk non è circondato dai soliti assistenti e cambia spesso gli addetti alle pubbliche relazioni. La sua opinione sul personale americano è chiara: “Penso che ci siano troppe persone intelligenti che si occupano di Internet, finanza e giurisprudenza… è uno dei motivi per cui non abbiamo visto così tanta innovazione” (p. 9). Oltretutto non sono in molti a sapere che Musk ha avuto il passaporto canadese.

Non bisogna però dimenticare che “la Silicon Valley opera sulla base di una versione distorta della realtà; e fuori dai suoi confini Musk appare spesso come una figura molto più controversa… Comprate una Tesla e dimenticatevi per un po’ del male che avete fatto al pianeta” (p. 5). Musk ha sicuramente delle buone intenzioni e non è solo un tecno-utopista e un appassionato di Ayn Rand (https://it.wikipedia.org/wiki/Ayn_Rand). Di solito “i tecno-utopisti tendono a stancare con le loro banalità: sono capaci di parlare per ore senza dire niente di concreto” come molti politici (p. 5). E “Più sconcertante ancora è il messaggio di fondo secondo cui gli umani sono difettosi e la nostra umanità è un peso fastidioso di cui a tempo debito bisognerà sbarazzarsi” (p. 6).

Lo spazio ha sicuramente molte cose da dire. Però le persone veramente intelligenti non sembrano essere molto richieste nei moduli spaziali. Staremo a vedere. Anche nel peggiore dei casi. Le guerre di vario genere sono sempre alle porte o addirittura oltre le porte. Per Musk “trasformare gli umani in colonizzatori dello spazio è la missione dichiarata della sua vita” (p. 4). In ogni caso SpaceX è stata “la prima azienda privata ad attraccare sulla ISS” (la Stazione Spaziale Internazionale; p. 235). Gli affari di Musk riguardano quindi le persone molto ricche.

Sicuramente Musk stima molto la determinazione e “apprezza le persone che insistono anche dopo aver ricevuto un no. Decine di altri giornalisti gli avevano chiesto di collaborare a biografie autorizzate ma io ero l’unico cretino irritante che aveva continuato dopo il primo rifiuto, e sembravo piacergli per questo” (p. 3). Musk sta combinando qualcosa di buono. Le Tesla sono molto particolari e molto belle, ma il business delle auto elettriche, e decisamente poco autonome, non mi sembra molto invitante. Lo spazio è decisamente più invitante e appagante.

Ashlee Vance è un famoso giornalista di tecnologia che dopo aver scritto per il “New York Times” è passato a “Bloomberg Businessweek” (www.ashleevance.com). Segnalo anche alcuni traguardi editoriali: bestseller numero 1 del New York Times (Business); primo in classifica su Amazon (sezione Business/Imprenditoria); libro dell’anno per Amazon (sezione Business e investimenti); uno dei “Migliori libri di business” per il Wall Street Journal. Inoltre segnalo alcune opinioni recenti di vario genere: https://twitter.com/ashleevance.

Nota a cura dell’autore – “Capivo il suo punto di vista, ma non intendevo permettergli di leggere il libro, per motivi professionali, personali e pratici. Musk possiede la sua versione di verità, e non è sempre la versione condivisa dal resto del mondo” (p. 2). Inoltre Elon Musk è stato un’adolescente superrazionale: “L’unica cosa sensata da fare è impegnarsi per una consapevolezza collettiva più profonda” (p. 24).

Nota istruttiva – “Le persone intelligenti a volte faticano a capire che non tutti riescono a stare al passo con loro” (Derek Proudian, investitore). Inoltre ricordo che “Uno dei più grandi ammiratori di Musk è anche uno dei suoi migliori amici: Larry Page, il cofondatore e Ad di Google” (p. 323).

Nota curiosa – Adeo Ressi dovrebbe essere il migliore amico di Musk: https://www.adeoressi.com. Qui potete trovare qualcosa di molto ricco e interessante, ma decisamente a sfavore di Elon Musk: https://www.repubblica.it/venerdi/2021/02/26/news/chi_si_nasconde_dietro_elon_musk-288596715.


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