L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

lunedì 22 agosto 2022

I nodi vengono al pettine. I braccianti sono da sempre pagati una miseria e l'Immigrazione di Rimpiazzo ha potuto sopperire a questi lavori mal pagati. Il Reddito di cittadinanza ha avuto il preggio di evidenziare le storture economiche in capo all'agricoltura e non solo, stagionali docet

La mancanza di manodopera in agricoltura
Roberto Pelos |
domenica 14 Agosto 2022 - 10:22

Mancanza di mano d’opera in agricoltura in Sicilia. Le voci delle personalità operanti nel settore agricolo.

“Reperire manodopera non è semplice, non si hanno richieste di gente che si offre per lavorare, anzi andiamo diminuendo come organico perché chi percepisce il Reddito di Cittadinanza preferisce rimanere a casa”. Sono le parole di Antonio Lo Giudice, titolare di un’azienda agricola nel territorio di Gela, aderente a Coldiretti Sicilia. “Il problema fondamentalmente è questo, inutile girarci attorno. Il nostro lavoro è alla stessa stregua di qualsiasi altro impiego, solo che il nostro concorrente è lo Stato che, ripeto, col Reddito di Cittadinanza ci taglia la possibilità di avere a disposizione gli operai con conseguente diminuzione di fatturato e ovviamente ne risente anche l’indotto”.

La mancanza di manodopera è uno dei problemi che attanagliano il comparto agricolo, come ci riferisce anche un altro aderente a Coldiretti: Massimo Cassarà, titolare di un’azienda agricola a Salemi. “Il problema oggi è duplice, nel senso che, rispetto a qualche anno fa, abbiamo difficoltà a trovare sia la manodopera generica che quella specializzata – sottolinea Cassarà -. In quest’ultimo caso intendo chi sa utilizzare attrezzi come le trattrici o la vendemmiatrice. Non è un problema legato solo a condizioni come lo sfruttamento che è un reato; anche le cantine, ad esempio, hanno problemi nel trovare manodopera e parliamo di aziende che assumono con contratto collettivo nazionale, con tutte le tutele sindacali”.

Un problema che va risolto per garantire un futuro al settore

“Quest’anno – afferma Rosario Marchese Ragona, presidente regionale di Confagricoltura – abbiamo registrato forti lamentele per la mancanza di manodopera in agricoltura, anche se il problema a quanto pare riguarda un po’ tutti i settori. In agricoltura, dove molti sono i lavori manuali e mi riferisco a colture di pregio che necessitano di una quantità di lavoratori non indifferente, la mancanza si avverte enormemente. Lo attribuiamo a scelte governative come il Reddito di Cittadinanza che, applicato in maniera così indiscriminata, ha consentito a tanti di non lavorare più. Quello che abbiamo notato e di cui ci lamentiamo sono queste scelte governative particolarmente assistenziali che, invece di supportare le categorie più bisognose, attuate in modo così indiscriminato stanno danneggiando il mondo dell’imprenditoria. Il nostro augurio è, dunque, che queste scelte vengano rivedute, che il Reddito di Cittadinanza vada dato ha chi effettivamente ne ha necessità. Applicato in questo modo, se da una parte si aiutano i bisognosi, d’altra parte si indebolisce un’imprenditoria che già, con la crisi di mercato in atto, l’aumento dei costi di produzione e delle materie prime, non passa uno dei suoi momenti migliori”.

Ed è la volta di Graziano Scardino, presidente regionale della Confederazione italiana agricoltori. “Un tema fondamentale per l’agricoltura siciliana – ha dichiarato – è legato alla manodopera agricola poiché molta frutta rischia di rimanere sugli alberi a causa della carenza di manodopera, con l’avvicinarsi della stagione dell’uva – sia da tavola che da vino – e con la prossima campagna agrumicola il tema della manodopera risulterà sempre più scottante. La proposta della Cia è che si pubblichi in tempi brevi un nuovo decreto flussi per l’arrivo di manodopera extracomunitaria per la fase di raccolta ed inoltre, considerato la tempestività con cui è necessario reperire la manodopera in agricoltura, è necessario uno strumento che sostituisca i voucher che sia più dinamico e tempestivo. Che dia la possibilità alle imprese – conclude – di acquisire manodopera con celerità e tempestività, senza pregiudicare i diritti dei lavoratori”.

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