L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

venerdì 12 agosto 2022

In Cina sale l'inflazione da qui la necessità di bloccare il paese con la foglia di fico dell'influenza covid. Rallentare la circolazione della moneta. Gli investimenti pubblici saranno diretti a sostenere il comparto immobiliare in grande sofferenza

Cina, perché la Banca centrale non inonderà l'economia di liquidità
di Silvia Valente
10/08/2022 16:28

Secondo la Banca popolare cinese, sono necessari sostegni pubblici per far riprendere l'economia e i consumi, oltre a procedure semplificate per attrarre gli investitori esteri 

La People's Bank of China intensificherà il sostegno all'economia, confermando le misure già esistenti, ma senza "inondarla di eccessiva liquidità". Lo mette in evidenza il report di politica monetaria del secondo trimestre, che fotografa tutti gli indicatori macroeconomici del Dragone. Sul fronte invece dell'inflazione, il dato di luglio è ai massimi da due anni. Nel dettaglio l'indice dei prezzi al consumo è aumentato del 2,7% a livello annuale a luglio, rispetto all'incremento del 2,5% a giugno.

Pil in crescita solo dello 0,4%

L'economia cinese è cresciuta nel secondo trimestre 2022 soltanto dello 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2021, rendendo difficile il raggiungimento dell'obiettivo annuale fissato dal governo del +5,5% che infatti i leader del governo hanno implicitamente sacrificato sull’altare della rigorosa politica no-Covid.

L'inflazione potrebbe inoltre toccare il 3% nella seconda metà del 2022, soprattutto a causa dell'impennata dei prezzi della carne di maiale. Eppure l’Istituto centrale ritiene ancora possibile raggiunge l'obiettivo annuale.

Le soluzioni scelte dalla Banca popolare cinese

Cosa farà dunque la Banca centrale cinese? Servono, come sopraccennato, interventi pubblici sia per risolvere l'impennata della disoccupazione giovanile sia per stabilizzare il settore dei servizi. Allo stesso modo bisognerà intervenire per sollevare i redditi delle famiglie e i bilanci dagli stress attuali che hanno frenato la ripresa dei consumi interni.

Nel report la PboC ha dichiarato che nel breve periodo finalizzerà gli interventi nel settore immobiliare non per stimolare l'economia nazionale ma per sostenere la domanda di case. Infine intende diversificare la gamma di prodotti di investimento disponibili e semplificare le procedure per gli investitori esteri, che vogliono entrare nel mercato finanziario cinese.



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