La lady di ferraglia

Nel 1990 i dirigenti della Ford che avevano acquistato la Jaguard scoprirono con orrore che gli ingegneri inglesi non sapevano disegnare correttamente un circuito elettrico, cosa che causava molto spesso la mancata accensione delle lussuose auto, con relativi figuraccia per gli orgogliosi proprietari. Oddio anche quelli della Ford dovevano imparare dalla Jaguard come fa una macchina a prendere decentemente le curve, ma insomma il fatto dei circuiti elettrici non rimase confinato nei corridoi aziendali ed uscì fuori causando un dispiacere finale alla Thatcher che proprio nel ’90 uscì di scena dopo aver distrutto l’industria inglese. In seguito la Jaguard e la Land Rover sono state acquistate dalla Tata colosso indiano dell’auto, cosa che mostra meglio di qualsiasi discorso l’inversione di ruoli che si è determinata nel corso di 70 anni. Siamo molto lontani dai tempi in cui le navi della Compagnia delle Indie ( che per la cronaca battevano una bandiera che ispirerà quella americana) cannoneggiavano i porti asiatici, sebbene sia anche vero che nel mondo anglosassone le compagnie private continuino di fatto a detenere la governance della cosa pubblica. Oggi la Cina vara in un anno più navi militari di quante ne abbia in totale la Royal Navy, eppure un ceto di burocrati britannici, spesso ignoranti al di là di ogni immaginazione, senza alcun contatto con la gente e completamente privi di idee politiche degne di queste nome, coltivano l’idea di una “global Britain”, una sorta di riedizione imperiale.
La più accanita sostenitrice di tale assurda prospettiva è
Liz Truss l’attuale ministro degli esteri che quasi certamente prenderà di posto di Johnson. Questa signora è balzata alle cronache planetarie, quando, tentando di venire a capo della questione ucraina, ha dimostrato di non sapere nemmeno dove fosse questo Paese, né dove fosse la Russia e fu
gentilmente ridicolizzata da Lavrov, quindi possiamo immaginare quale confusione ci sia nella sua testa quando cerca una riedizione dell’impero o rivendichi per la Gran Bretagna lo status di membro anziano in seno a un’anglosfera che grazie al reset continui ad avere il dominio del mondo. Naturalmente questa irragionevole per non dire aberrante ambizione che costringe Londra a mobilitare ciò che resta del Commonwealth, non tiene conto che la nuova multipolarità finirà per aggredire in pieno la posizione della Gran Bretagna come centro finanziario planetario, l’unica ragione per la quale il Paese, andato incontro a un declino produttivo mai visto in così breve tempo, è più importante della Polonia e della Romania. In realtà mentre gli Usa si rendono conto che il loro predominio, o meglio quello del ceto neocon e neoliberista che li governa, dipende dalla sottomissione degli avversari la cui stessa esistenza mette in pericolo il sistema, la Gran Bretagna che non ha più grandi possibilità militari anche se la sua intelligence è rimasta quella adatta a un vero impero, sembra vivere nella fede ingenua che questi avversari non esistano o non abbiano possibilità di opporsi alla sua azione. Così attraverso il suo sistema di intelligence cerca di mordere gli avversari alle caviglia
gestendo movimenti terroristici o mettendosi alla testa di narrazioni inconsistenti come per esempio quella del
Xinjiang che è la regione della terra investita dal maggior traffico turistico del pianeta, ma che dovrebbe essere un inferno di lager.
Tuttavia la Gran Bretagna la cui ricchezza residua deriva da tre secoli di saccheggi, non è in grado di offrire prestiti su larga scala per infrastrutture, industrie o vie di trasporto che come invece fa la Cina fa ormai da 20 anni, il che in due parole vuol dire che anche il Commonwealth è ormai un ricordo e di fatto un brutto ricordo visto che per molti decenni dalla Gran Bretagna come testa di ponte degli Usa sono venuti solo ricatti più che aiuti. E’ molto più probabile che invece della Global Britain si realizzi invece la scomparsa del Regno unito, frantumato nelle sue varie componenti. Una fuga che potrebbe cominciare in maniera evidente con lo sfascio della casa reale alla morte della regina che certo non è un evento lontano nel tempo. Così Lix Truss che già alcuni chiamano la nuova lady di ferro, benché non si sia risparmiata con i servizi di moda durante la sua ascesa e sembri più a suo agio con i capi di vestiario e che con la geografia e la storia, rischia di diventare la lady di ferraglia.
Nessun commento:
Posta un commento