L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

mercoledì 17 agosto 2022

Non solo voto ma organizzazione e opposizione delle/nelle piazze e altro ancora

UNA NUOVA DIREZIONE – Assisi 26/28 agosto
Forum dei movimenti di Resistenza Costituzionale
di Gaia Fusai


Forum dei movimenti di Resistenza Costituzionale

ASSISI 26-27-28 AGOSTO

(per informazioni: forumassisi@gmail.com – per prenotazioni: info@fontemaggio.it)

Una tornata elettorale tanto improvvisa, quanto non risolutiva, si avvicina ed impone riflessioni profonde ed adeguate alla gravità della situazione.

Molte tra le giovani forze del dissenso, nella loro articolazione più poliedrica e diversificata, hanno purtroppo ceduto alla seduzione solipsistica della frenesia elettorale, nella miope prospettiva che un tavolo da gioco così truccato possa sortire effetti diversi da quelli attesi.

All’azione eversiva del Governo, che tutto ha predisposto perché le voci del dissenso non trovassero spazio di espressione, si è combinata la cieca inadeguatezza di molte delle nuove realtà di partito, protesa più all’ascolto di singoli protagonismi, che all’attenta costruzione di un ampio movimento popolare, sociale e politico.

I numerosi appelli, ma insieme ad essi ogni attività voluta, organizzata e promossa dal Fronte del Dissenso prima, ed insieme ai Movimenti di Resistenza Costituzionale poi, hanno rinforzato in queste organizzazioni, la consapevolezza che solo un orizzonte di lotta plurale e coordinato, autenticamente in grado di generare la più ampia coalizione, possa davvero dare vita a quella opposizione sociale e politica di cui le numerose piazze di questi ultimi anni, hanno dimostrato di aver bisogno, desiderio e necessità.

Non è questo il momento di accentuare le divisioni.

Il contrario.

E’ questo il momento di rilanciare con più forza e convinzione di prima, il progetto di costruzione di quel fronte di lotta unitario e plurale, attraverso l’analisi e la discussione, l’ approfondimento e lo studio delle proposte che su così tanti temi impegna le nostre energie e che deve orientare la vera politica.

Per questa ragione, come forza costituente dei Movimenti di Resistenza Costituzionale, abbiamo sostenuto e promosso con convinzione il Forum politico che si terrà ad Assisi l’ultimo fine settimana di agosto, e parteciperemo con determinazione al confronto e all’ approfondimento, per comprendere, insieme e meglio, come orientare i nostri comuni e futuri sforzi, affinché le proposte si possano tradurre in azioni di lotta adeguate, condivise, strutturate. In una parola, efficaci.

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