L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

domenica 14 agosto 2022

Sostenere il potere vero istituzionalizzato con le regalie, questo è il VOSTRO Mario Draghi

Mario Draghi, prima di andarsene un regalo alle banche di cui non ha parlato nessuno
-12 Agosto 2022

Il premier dimissionario di Mario Draghi ha deciso i fare un regalo alle banche prima di andarsene. Approfondiamo insieme la questione di cui nessuno ha parlato.

Nessuno ha parlato di un regalo che il premier dimissionario Mario Draghi ha deciso di fare un regalo agli Istituti di Credito. Prima di andarsene, infatti, ha deciso di approvare un particolare provvedimento.


L’esecutivo, infatti, ha deciso di approvare la modifica elativa allo statuto di Bankitalia. Tal modifica riguarda l’aspetto relativo al limite massimo di quote detenibili dalle banche. In particolare, si tratta di un aumento del 5 per cento, di contro al 3 prima previsto, relativamente alle quote che ciascun socio può detenere. In poche parole, mentre prima era possibile detenere non oltre 9mila quote, con la modifica il limite sale a 15mila. Va detto che la soglia al 3 per cento fu stabilita da Letta nel 2014 con un’operazione che suscito forti polemiche. Essa infatti consentì agli istituti di credito italiani di procedere alla vendita delle loro quote a prezzi superiori al fine di maturare profitti più sostanziosi. Insomma, anche il Governo Letta decise di concedere un regalo molto apprezzato alle banche.


Alla luce di quanto appena detto, dunque, è chiaro che anche la modifica approvata dal Premier Draghi, si inserisca nell’ottica di fare una concessione alle Banche prima lasciare il Parlamento. Nello specifico, l’aumento in questione va a premiare i soci che hanno mantenuto quote in eccesso in base a quello che era il limite stabilito nel 2014 da Letta. Tra questi ci sono, l’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri con 14mial e 800 quote come anche Unicredit con 15mila. Tra questi c’è anche Intesa San Paolo con 14.736 quote e ICCREA Banca S.p.A. con 9.367 a cui vanno ad aggiungersi la Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti con 14.800 e la Cassa Nazionale Previdenza Assistenza Dottori Commercialisti 11 mila. Alla luce di quanto appena detto, dunque, Mario Draghi molto probabilmente ha voluto fare gli interessi delle banche rivelando ancora una volta la sua propensione da banchiere che difatti ha espresso mettendo in atto un intervento a favore degli Istituti di Credito.

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