L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

sabato 27 agosto 2022

Speranza e i suoi accoliti in galera, bastava l'aspirina o altri antinfiammatori non steroide data velocemente senza aspettare il tampone farlocco

Bastava l’aspirina
Maurizio Blondet 27 Agosto 2022

 The Lancet | Infectious Diseases • 25 AGOSTO 2022 (https://doi.org/10.1016/S1473-3099(22)00433-9)

 “Home as the new frontier for the treatment of COVID-19: the case for anti-inflammatory agents”
 “La casa come nuova frontiera per la cura del COVID-19: il caso degli antifiammatori”

 “Sono state proposte diverse raccomandazioni su come trattare a casa le persone con il COVID-19 con sintomi da lievi a moderati, a partire dall’uso di farmaci antinfiammatori (FANS) (https://t.me/studiscientificivaccini/521). I principali FANS raccomandati sono gli inibitori selettivi della COX-2: (https://it.m.wikipedia.org/wiki/COX-2) l’indometacina (https://t.me/studiscientificivaccini/503), l’ibuprofene e l’aspirina (https://t.me/studiscientificivaccini/825), spesso come parte di un protocollo multifarmacologico (https://t.me/studiscientificivaccini/492).”

 “Alcune delle raccomandazioni suggeriscono il paracetamolo come terapia sicura per la gestione precoce del dolore e della febbre nelle persone con il COVID-19. Tuttavia, si dovrebbe considerare che (oltre ad essere un farmaco con capacità antinfiammatorie trascurabili) a dosi relativamente basse il paracetamolo riduce le concentrazioni plasmatiche e tissutali di glutatione (https://t.me/studiscientificivaccini/169), il che potrebbe aggravare COVID-19 (https://t.me/studiscientificivaccini/193).”

 “[…] i risultati dei nostri studi hanno consolidato le raccomandazioni del protocollo per il trattamento ambulatoriale precoce del COVID-19 […]. Queste raccomandazioni terapeutiche si basano su tre pilastri:intervenire all’esordio dei sintomi a casa;
iniziare la terapia il prima possibile dopo che il medico di famiglia è stato contattato dal paziente (senza attendere i risultati di un tampone nasofaringeo);
fare affidamento sui FANS, in particolare sugli inibitori selettivi della COX-2.”

 “Nel complesso i nostri studi e altri studi osservazionali indicano che la terapia antinfiammatoria, in particolare con i FANS, è fondamentale per la gestione dei pazienti ambulatoriali con i primi sintomi del COVID-19, poiché l’attenuazione di questi sintomi protegge dalla progressione verso una malattia più grave che alla fine potrebbero richiedere il ricovero, gravando enormemente sul sistema ospedaliero.”


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Leggetevi anche questo studio

La Spike provoca malattie tipo “mucca pazza”

 AUTHOREA – MDPI | Diseases • 16 AGOSTO 2022 (https://doi.org/10.22541/au.166069342.27133443/v1)

 “SARS-CoV-2 Spike Protein in the Pathogenesis of Prion-like Diseases”
 “LA PROTEINA SPIKE DEL SARS-CoV-2 NELLA PATOGENESI DI MALATTIE COME DA PRIONI”

”[…] descriviamo il contributo della proteina spike, attraverso le sue proprietà simili ai prioni (https://it.m.wikipedia.org/wiki/Prione), alla neuroinfiammazione e alle malattie neurodegenerative; a disturbi della coagulazione all’interno del sistema vascolare; alla soppressione della regolazione […] dell’insulino-resistenza; e ad altre complicazioni alla salute che potrebbe indurre.”

 “[…] abbiamo esaminato dall’ampia letteratura prove del fatto che la glicoproteina spike del SARS-CoV-2 sia una neurotossina e che i vaccini a mRNA siano in grado di portare la proteina spike al cervello […] aumentando il rischio di malattie neurodegenerative. […] Particolarmente preoccupante è l’evidenza che i monociti CD16+ possano continuamente produrre proteine spike per mesi dopo la vaccinazione, probabilmente attraverso la trascrizione inversa dell’mRNA nel DNA (https://t.me/studiscientificivaccini/389). […] Ad ogni richiamo aumenta il rischio di future malattie neurodegenerative.”

 “Uno studio pubblicato su Lancet (https://doi.org/10.1016/S0140-6736(22)00089-7) ha monitorato l’efficacia dei vaccini COVID-19 nel tempo. Ha mostrato che una volta trascorsi 8 mesi dalla seconda dose, la funzione immunitaria dei vaccinati era inferiore a quella delle persone non vaccinate (https://t.me/studiscientificivaccini/459). Mentre i booster possono ripristinare temporaneamente livelli più elevati di anticorpi, frequenti booster potrebbero erodere ulteriormente la funzione immunitaria innata, per un periodo di tempo indefinito, portando ad un aumento del rischio di varie infezioni e cancro.”

 “Alla luce di queste considerazioni, il rapporto rischio/beneficio dei vaccini a mRNA deve essere rivalutato. Con ogni dose arriva un flusso di proteine spike che viene rilasciato nella circolazione, aumentando ulteriormente […] il rischio di future malattie neurodegenerative.”

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L’articolo qui sopra è postati dal MDPI, acronimo di Multidisciplinary Digital Publishing Institute, è un editore di riviste scientifiche ad accesso aperto. Fondato da Shu-Kun Lin come archivio di campioni chimici, pubblica oltre 390 riviste diverse, peer-reviewed e ad accesso aperto e amplia continuamente il proprio portafoglio.

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