L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

giovedì 22 settembre 2022

Bisogna aver paura del declino degli Stati Uniti soprattutto dei suoi colpi di coda. La guerra alla Federazione Russa e alla Cina sono spie inequivocabili. Solo chi non vuol vedere non vede!

Il crollo inesorabile degli Usa in 3 dati
di Pasquale Cicalese
14 settembre 2022

L'inflazione core Usa aumentata dal 5.9 al 6.3%. Wall Street che ieri sera perde il 5%. Ah, il vostro tanto temuto Blackrock, "padrone" di tutto, ieri ha perso il 7.5%. L'inflazione non solo porta ad aumenti del tasso Fed Fund ma alla corrosione dell'asset inflation. Blackrock, che non è altro che gestore di soldi di altri, teme che i suoi sottoscrittori mondiali ritirino i soldi.

Gli Usa, che da 60 anni campano di soldi altrui, cercano di attirare capitali, cosa che ci riesce con i fessi europei, che ci stanno perdendo da un anno e mezzo, ma altri parti del mondo, vedi la Cina, non si lasciano abbindolare. Inoltre, la mancanza di manifattura, cosa che ne scrive oggi Il sole, e il differenziale inflazionistico con la Cina, portano al massacro economico statunitense, così come quello europeo.

L'asset inflation, a cui da sempre si contrappone la "lotta di barricata" della Pboc, la banca centrale cinese, di cui parlo nel libro, si sgonfia. La conseguente distruzione di capitale fittizio, unita ad un'economia reale inesistente, modello che sta per imporsi anche da noi, porta alla perdita egemonica statunitense.

Il toro ferito dà le cornate a tutti, è pericolosissimo e c'è chi, come i maggiordomi inglesi, parlano della necessità di una guerra atomica. Ma dietro c'è lo sgonfiamento del capitale fittizio, su cui si è retta la nazione americana per 60 anni. La lotta di barricata porta la Cina a rivolgersi all'interno, essa vede il collasso dell'Occidente. E c'è poi chi vorrebbe l'autonomia differenziata, nel mentre il suo mondo di carta va a pezzi.

Paolo Bricco oggi su Il sole 24 ore: 
  • nel 1950 la quota di occupati americani nell'industria era pari al 30%, ora all'8%; 
  • la quota di commercio mondiale riferito agli Usa nel 2000 era pari al 25,3% ora al 16.9%; 
  • la quota di beni intermedi, che rispecchiano le intersezioni tra sistemi produttivi, è scesa in maniera ancora più accentuata, dal 24,5 al 16.1%; 
  • la quota di beni manifatturieri riferiti agli Usa fra il 2000 e il 2008 dal 23.2 al 15,7%. 
Non mi dilungo oltre, parlano i numeri. Questo è il paese di riferimento della classe dirigente europea, secondo la quale dovremmo prendere spunto da esso. Un declino inarrestabile. Sarei curioso di sapere quanti dell'8% degli addetti all'industria siano occupati nell'industria degli armamenti. Un paese che non produce niente, con centinaia di milioni di cittadini a cui si dà la carità e qualche decina di milioni impegnati nel Fire (immobili, finanza assicurazioni). Stiamo facendo la stessa fine. Se monta la protesta, ad ora sottaciuta, di piccoli imprenditori, di professionisti, di commercianti non l'addossate alla lamentela dei "bottegai", semplicemente loro sono la spia di quanto sta succedendo da noi da decenni.

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