L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

venerdì 23 settembre 2022

Esportare Recessione a chi usa il dollaro è la missione della Fed, poi arriveranno le loro multinazionali e faranno incetta di quello che di buono sarà rimasto e zumpapa zumpapa per le oligarchie statunitensi il banchetto continua. Se sopravviveranno nonostante i loro bunker antiatomici

FED in ACTION: e adesso avanti con il quarto rialzo!

Scritto il  alle 22:22 da Danilo DT

Ormai è cosa nota a tutti. La Fed ha alzato i tassi dello 0,75%, e adesso ci troviamo nella forchetta 3-3,25%, il livello più alto dal 2008. È il terzo rialzo consecutivo di questa entità. Ma attenzione, non ci fermeremo qui.

Infatti se guardiamo il nostro fido “Dot Plot” notiamo che c’è poco da ridere. Infatti possiamo vedere che la cosiddetta mediana vede il 4,4% a fine 2022, 4,60% nel 2023 e 3,9% nel 2024.

Lasciamo perdere 2023 e 2024 visto che il mondo ha tempo a finire per quelle date, ma concentriamoci solo sul 2022. E’ palese che l’analisi previsionale del Dot Plot ci riporta un forte inasprimento della situazione. Diventa quindi normale pensare al prossimo FOMC un nuovo intervento da 75bp.

Ovviamente il mercato obbligazionario ha subito reagito con un rialzo dei rendimenti, USD forte e outlook su inflazione in aumento. Tutto coerente con quanto detto da Powell a Jackson Hole, ricordate?

“Le strette della Fed causeranno un po’ di dolore, ma andranno avanti finché non si vedrà un netto calo dell’inflazione.” (J.P.)

Inutile dirlo che lo spettro della recessione resta nell’aria. Il rallentamento è evidente (le stime parlano chiarissimo, e vedi il post di ieri). Il mercato è stato avvertito da Powell. Il problema è che un aumento dei tassi comporta un restringimento del P/E delle aziende quotate . Le conseguenze sono note.

STAY TUNED!


https://intermarketandmore.finanza.com/fed-in-action-e-adesso-avanti-con-il-quarto-rialzo-95276.html

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