ALL’ONU IL PREMIER “TROMBATO” DRAGHI DIFENDE IL NAZISTA ZELENSKI. Putin si Prepara alla Terza Guerra Mondiale
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
La crisi energetica, economica e sociale non è più un problema. In fondo non lo è mai stato per il
premier sfiduciato dell’Italia Mario Draghi che dovrebbe occuparsi dell’ordinaria amministrazione e non fare sceneggiate funzionali al Nuovo Ordine Mondiale davanti a quell’inutile ente chiamato Organizzazione delle Nazioni Unite.
Invece va a gettare benzina sul fuoco proprio nel momento in cui la Russia annuncia una mobilitazione militare interna a causa del fatto che il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, leader di un regime apertamente filo-nazista
creato dalla dittatura della NATO con il sanguinario Golpe a Kiev del 2014, utilizza le armi ricevute dall’Occidente, dall’Unione Europea
e dall’Italia non solo per difendere i propri territori ma persino per aggredire quelli della Russia.
Come possa un governante occidentale legittimare l’utilizzo di terroristi islamici in un guerra è un mistero che conosce solo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, tacito sostenitore dell’impiego di tagliagole dello Stato Islamico e di
criminali ricercati di Al Qaeda nella guerra civile in Libia.
«Aiutare l’Ucraina a proteggersi non è stata soltanto la scelta corretta da compiere: è stata l’unica scelta coerente con gli ideali di giustizia e fratellanza che sono alla base della carta delle Nazioni Unite e delle risoluzioni che questa assemblea ha adottato dall’inizio del conflitto». Queste le parole presidente del consiglio Mario Draghi nel suo intervento all’Assemblea Generale Onu, secondo il resoconto di RAI News.
«Eravamo convinti di non dover più assistere a guerre di aggressione in Europa. Sogni imperiali, il militarismo, le violazioni sistematiche dei diritti civili e umani ci sembravano relegati al secolo scorso. Da febbraio abbiamo invece assistito a bombardamenti di teatri, scuole, ospedali; a violenze e soprusi nei confronti di civili, di bambini; al tentativo di soggiogare una democrazia libera e sovrana, che ha reagito con orgoglio e coraggio per difendere la propria indipendenza, la propria dignità» ha detto ancora Draghi, rivendicando come l’Italia abbia «agito senza indugi, insieme agli altri paesi dell’Unione Europea, agli alleati della Nato e del G7, a tutti i partner che come noi credono in un sistema internazionale basato sulle regole e sul multilateralismo».
Ciò è avvenuto in precedenza dell’operazione militare della Russia: 14mila morti, tra cui almeno 5mila civili (500 bambini) e 4 mila militari delle Repubbliche filtrasse di Donetsk e Lugansk, dal 2014 al 2022, ben prima dell’invasione decisa da Putin per proteggere i territori sottoposti ad un genocidio etnico.
«I referendum er l’indipendenza del Donbass sono un’ulteriore biolazione del diritto internazionale che condanniamo con fermezza» ha dichiarato il premier italiano in carica ancora per le poche settimane necessarie alla nascita del nuovo governo dopo le elezioni.
«Insieme, abbiamo risposto alle richieste del presidente Zelensky – ha precisato ancora Draghi – perché un’invasione militare pianificata per mesi e su più fronti non si ferma soltanto con le parole. Abbiamo imposto sanzioni senza precedenti alla Russia, per indebolirne l’apparato militare e convincere il presidente Putin a sedersi al tavolo dei negoziati».
In ultimo sono state usate solo parole di guerra.
«Il ministro degli Esteri dell’Ucraina, Dmytro Kuleba, ha chiesto ai Paesi occidentali di concedere quanto prima nuove forniture militari al suo Paese. In una intervista concessa ieri a “Bloomberg” da New York, dove si trova in occasione dell’annuale riunione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Kuleba ha affermato che Kiev è decisa ad ampliare le conquiste territoriali frutto della controffensiva intrapresa questo mese contro le forze russe, e negare così al presidente russo Vladimir Putin qualsiasi successo strategico. La controffensiva intrapresa dalle forze armate ucraine rappresenta secondo il ministro “un chiaro messaggio a chiunque che aiutare l’Ucraina con le armi ha senso e funziona, perché possiamo sconfiggere il presidente Putin e il suo esercito nel nostro territorio”, ha dichiarato Kuleba» secondo quanto
riportato dall’agenzia Nova News, sponsorizzata
dall’industria bellica italiana Leonardo.
E gli Italiani potranno ringraziare il “trombato” Draghi per aver inasprito le tensioni davanti all’ONU.
Perciò l’Italia, a causa dei molteplici missili nucleari USA che ha nelle basi NATO, potrebbe diventare uno dei primi bersagli di un’eventuale rappresaglia russa, come già evidenziato
in un precedente reportage.
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