L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

martedì 13 settembre 2022

La sconfitta di Kharkiv diminuisce le scelte della Russia, la obbliga a togliersi i guanti di velluto e ad usare il pugno di ferro. La morte del NUOVO NAZISMO è stata annunciata

Bertolini: “Errore di Kharkiv non è sconfitta per Russia”/ “Putin verso escalation”
Pubblicazione: 12.09.2022 - Chiara Ferrara
Il generale Marco Bertolini sottolinea che l’errore di Kharkiv non rappresenta una sconfitta per la Russia: “O Ucraina tratta o ci sarà escalation”

Il generale Bertolini a Stasera Italia

Il generale Marco Bertolini, ex comandante del Comando operativo interforze e della Folgore, sta monitorando con attenzione quanto accade tra Russia e Ucraina nella guerra iniziata con l’invasione di febbraio scorso. Il conflitto nelle scorse ore ha visto la controffensiva ucraina a Kharkiv, dove l’esercito di Mosca, che occupava la città da mesi, è stato colto di sorpresa ed è crollato. Un successo particolarmente significativo per gli ucraini, ma che non si traduce in una sconfitta per Vladimir Putin.

“Il pallino in mano lo hanno i diplomatici, non credo che da un punto di vista militare questa controffensiva possa portare a una sconfitta di Mosca”, questa è stata l’analisi effettuata in una intervista ai microfoni di Agi dal generale Marco Bertolini. “Finora la Russia ha ripiegato poche volte e perché ha impiegato poche forze, indicando la volontà di fare una guerra veloce che portasse subito a un negoziato, ma questo è saltato”. Adesso, secondo l’esperto, non c’è tuttavia più modo di rimandare la trattativa.

Bertolini: “Errore di Kharkiv non è sconfitta per Russia”. I rischi della guerra

La Russia, secondo il generale Marco Bertolini, ha infatti interesse nell’arrivare ad un negoziato. L’Ucraina da parte sua però non intende mollare e punta a riprendersi il Donetsk e il Lugansk. “La guerra contro le due repubbliche è inziata nel 2014 e, se non sono riusciti occuparle da allora, è difficile ci riescano adesso. È vero, ci sono stati gli aiuti occidentali che cambiano parecchio, ma è anche vero che le forze da mettere in campo sono sempre quelle, dato che è stata mobilitata anche la popolazione. Se si spingesse la guerra fino a un punto di non ritorno, la Russia potrebbe invece ancora procedere a una mobilitazione generale”, ha sottolineato l’esperto.

Il conflitto, in tal senso, è arrivato ad un “punto decisionale”, ovvero non decisivo ma certamente delicato. “O Volodymyr Zelensky si siede a un tavolo di negoziato da una posizione di forza per strappare delle condizioni onorevoli oppure Vladimir Putin darà il via ad una escalation”.

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