L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

giovedì 15 settembre 2022

Olanda patria della speculazione sul gas e PARADISO FISCALE. Le regole in Euroimbecilandia sono solo contro la gente comune

Olanda è un paradiso fiscali. La UE ne è piena.
Maurizio Blondet 14 Settembre 2022

Un lettore:

Ieri ho fatto un po’ di ricerca, in tema di fabbisogno energetico e
delle maggiori società italiane, quindi ENI ed ENEL, ho riscontrato
una situazione non cristallina in merito alle sedi legali-fiscali di
entrambe.

Qui in effetti andrebbe approfondito bene il tema, magari con
un’indagine giornalistica ben fatta, perché a discapito di quanto
dichiarato nei rispettivi siti internet, e cioè che la sede legale è
in Italia, a ben guardarci dentro entrambe le strutture hanno delle
“consociate” con sede legale in Olanda, consociate che guarda caso
hanno come oggetto sociale la gestione finanziaria e fiscale delle
attività dei rispettivi gruppi…

Ora, se le leggi europee consentono la concorrenza fiscale interna al
sistema ed in questo caso l’Olanda ed il Lussemburgo hanno la “golden
share” europea, credo giusto che le varie multinazionali giochino le
loro carte ad armi pari, (bisogna però aprire un capitolo in tema di
concorrenza di sistema), però la domanda è un’altra, è giusto che vi
possa essere concorrenza fiscale in seno agli Stati membri della
comunità europea a discapito dei paesi di provenienza delle singole
multinazionali?

Ed ancora, è giusto che i cittadini italiani subiscano i costi per
servizi che di fatto sono “fondamentali, obbligatori e strategici”
forniti da società più o meno controllate e partecipate, direttamente
o indirettamente che sia, dallo stato italiano e che queste, in
rispetto delle normative europee, consolidino gli utili di bilancio
pagando (meglio non pagando) le tasse in Olanda invece che in Italia?

Non è questo forse un super dumping fiscale a danno degli italiani e
delle casse dello stato italiano?

Ho trovato in merito quest’articolo su panorama del 2020…. andato
sottotraccia!
Un saluto
DB


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