Riassunto del film. Mia traduzione, da una recensione presa dal web
11 settembre 2022
(Riassunto del film. Mia traduzione, da una recensione presa dal web)
Oggi, newsletter di svago che parla di un film. Questa è la traduzione che ho fatto diversi anni fa di un articolo trovato sul web, che mi chiesero di tradurre. L'esoterismo è un argomento molto importante, pertinente all’economia, ma di cui non mi occupo. La trama del film tocca molti aspetti che abbiamo purtroppo osservato.
Condivido questa newsletter perché è comunque una lettura piacevole… con i brividi.
Buona lettura.
THE CABIN IN THE WOOD
S
I critici cinematografici già lo considerano un film rivoluzionario che cambierà le regole del gioco. The Cabin In The Woods, che tradotto significa la casetta nel bosco, è un film che contiene molti elementi dei classici film horror, ma aggiunge anche nuovi, interessanti elementi al prodotto finale.
Fa continuamente riferimento al genere horror, lodandone alcuni aspetti e, allo stesso tempo, punzecchia ironicamente i molti cliché che si trovano in questo genere di film. La trama principale l’abbiamo già sentita un sacco di volte, dato parla di zombie che corrono dietro a teenager talmente imbranati che quasi si è portati a desiderare che muoiano.
Ma c'è dell'altro nella storia, a parte la gente fatta a pezzi. Parla di un élite di potenti che supervisiona un gigantesco rituale di sangue utilizzando tecniche di controllo mentale e di controllo tecnologico a distanza
In fondo, The Cabin In The Woods, è una metafora della nostra società, così capillarmente controllata e sotto il dominio di forze nascoste ed oscure. Il film è stato scritto con la collaborazione di Joss Whedon, l’autore di Doll House (la casa delle bambole), una serie TV che affrontava il concetto del controllo mentale in modo alquanto ovvio.
A prima vista, i protagonisti del film sono molto stereotipati, quasi al limite dell’assurdo.
Ci sono il buffone, la puttanella, il fattone, l’intellettuale e la timida verginella.
Questi ragazzi sono stati scelti così volutamente. Devono rappresentare i tipici protagonisti noiosi che solitamente siamo abituati a vedere nei film horror, ma, via, via che la storia si sviluppa, ci accorgiamo che essi sono gli anche gli archetipi di una tipologia umana appositamente selezionata e manipolata da questa élite per portare a compimento un rituale.
Gli eroi (o le vittime) del film sono in qualche modo uni-dimensionali.. Presto ci accorgiamo che sono stati manipolati per diventare così.
Andando avanti con il film, molti degli aspetti chiave del funzionamento dell’élite occulta e del suo modus operandi vengono descritti con molto realismo: mega rituali trasmessi per via mediatica, società segrete occulte, controllo mentale, controllo con high tech e così via. Alla fine del film, ci si accorge che questi teenager spaventati e confusi, che corrono, scappano e cadono in trappola, sono/siamo noi; le masse di gente.
Ma guardiamo nel dettagli gli elementi del film e analizziamone il loro pieno significato.
L’organizzazione senza nome
All'inizio del film, vediamo cinque amici che montano su di un furgoncino e si dirigono verso una casetta nel bosco (che è il titolo del film) dove contano di dedicarsi ai loro passatempi preferiti ovvero alcool, e divertimento sguaiato. L’allegra combriccola non sa però, che quel fine settimana apparentemente di festa, sarà invece un grande rituale sacrificale condotto da un’organizzazione internazionale di alto livello.
Nel film non viene mai fatto il suo nome, ma questa organizzazione responsabile dei sacrifici di sangue pare avere molte risorse e collaboratori. E possibile ricondurre questa organizzazione con l’élite occulta del Nuovo Ordine Mondiale e le sue strutture segrete? Si, è possibile.
Basta guardare al centro di comando e si vede che non si tratta di una piccola operazione clandestina, ma di una sofisticata organizzazione che usa quella tecnologia di tracciamento militare che è disponibile solo ai massimi livelli governativi.
Lo scopo di questa organizzazione è quello di creare mega rituali ad alto profilo attraverso l’uccisione di molte persone in vari paesi del mondo, così da appagare le forze oscure infernali. Questi rituali sono resi possibili con la manipolazione mentale di alcuni individui per fargli compiere determinate azioni, rendendo queste persone protagonisti involontari di rituali occulti. Rituali di questo tipo, intrisi di sangue e di elementi simbolici accadono veramente nella vita reale, dove tutto è incentrato al fine di ottenere i massimi benefici dalla potenza magica.
Anche se questo è un argomento molto oscuro e tabù, alcuni ricercatori dell’occulto, hanno dimostrato che certi importanti eventi mediatici altro non sono che mega rituali messi in atto al fine di ottenere specifici obiettivi occulti. Da Jack lo Squartatore fino ad arrivare alla strage successa durante il film Batman, molti di questi omicidi sono preparati in modo da marchiare la società con appositi simboli.
“Sicuramente molti assassini seriali non sono altro che persone che agiscono individualmente rispondendo a potenti impulsi psicotici che li spingono ad aggredire e ad uccidere. Ma in molti altri casi, si tratta di una sorta di culto protetto dal Governo USA e dai mass media con forti legami anche con la polizia. Questi omicidi non sono altro che rituali ben coreografati, perpetrati prima su livelli piccoli e segreti, fra gli stessi iniziati, con lo scopo di programmarne altri su scala più ampia, così da trasmetterli elettronicamente attraverso i media. Alla fine, ciò che abbiamo davanti è un rituale altamente simbolico che viene trasmesso e visionato alla TV da milioni di persone. Una messa satanica dove l’intera nazione diventa la chiesa del maligno e dove la gente viene paganizzata, brutalizzata e svilita in questa fase alchemica detta Nigredo.
L’adepto francese Antonin Artaud, ideatore della teoria del Teatro della Crudeltà, con la sua potenza trasformativa e fondamento d’ispirazione per la Tv dei nostri giorni, basata su morte e sesso, ebbe a dire questo circa la Mentalità di Gruppo: a parte l’insignificante magia dei singoli stregoni di campagna, ci sono magie globali dove la coscienza collettiva viene convocata a partecipare periodicamente ecco come si evocano forze strane fino ad arrivare alla volta celeste, fino alla cupola nera che si compone soprattutto, della velenosa aggressività delle menti malvagie della maggior parte delle persone; la formidabile oppressione tentacolare civile che appare senza maschera.
Il sistema di controllare l’umanità con parole esoteriche e simboli codificati in una rappresentazione pubblica, un evento mediatico o un rituale, è uno dei modi più incomprensibili per le persone normali.
Ecco perché gli iniziati alle società segrete si riferiscono alla maggior parte della gente con gli appellativi di parco buoi, o i profani, i gentili e i goym (animali dalle sembianze umane) . Penso che siamo allevati scrisse Charles Fort riferendosi all'umanità. Lo stesso Fort suggerì l'idea che fu proprio l’umanità a creare il dogma del materialismo, per proteggersi dalla guerra psicologica enfatizzata dalla coincidenza e dal simbolismo rituale.
Michael A. Hoffman, Società Segrete e Guerra Psicologica.
Anche se la citazione di Hoffman qui sopra è stata scritta più di 20 anni fa, descrive perfettamente la trama del film The Cabin in The Woods che a sua volta descrive questi mega rituali in modo diretto anche se caricaturale. Facendo questo, il film rivela il modo di funzionamento dell’élite e con l’artificio della fiction, lo spiattella in modo aperto e diretto, facendo credere alla gente che tanto: è solo un film! Anche se il film è pieno di satira e di sciocchezza, il concetto di fondo è più vero di quanto si riesca a credere.
L’organizzazione segreta attua questi rituali in vari posti del mondo; alcuni riescono, altri no. Alcuni devono sembrare incidenti e quelli che riescono, vengono subito pubblicizzati in tutto il mondo.
Questa élite è molto forte, ma obbedisce alle forze oscure dette Gli Antichi e Gli Dei. I tecnici che supervisionano i rituali sono membri di una fratellanza occulta e il loro lavoro è quello di assicurarsi che i rituali siano completati.
Dopo la morte della prima vittima vediamo che uno dei tecnici recita un arcana preghiera, per poi baciare un medaglione con l'effige magica della società segreta. Così come nella vita reale, alcune operazioni che possano sembrare motivate dalla scienza e dal pragmatismo, sono in realtà motivate da oscure e occulte ragioni.
Ecco che così, il ramo americano di questa organizzazione, riesce a manipolare questi cinque ragazzi, tutti americani, convincendoli ad andare a trascorrere un fine settimana nella casetta nei boschi. La casetta si trova in un ambiente artificiale totalmente controllato dai burattinai. Infatti, la casetta e i suoi dintorni sono un grande studio televisivo equipaggiato di telecamere, microfoni, sostanze stupefacenti per controllare gli attori, porte scorrevoli ed effetti luminosi controllati a distanza .
Quando i ragazzi si dirigono con il furgone verso la casetta, si vede che stanno andando verso una zona virtuale creata e totalmente controllata dall'organizzazione. Dentro questa zona, i teenager diventano le marionette appese ai fili dell'alta tecnologia dei loro burattinai.
Gli Agnelli Sacrificali
Appena arrivano alla casetta, i teenager impersonano prontamente gli archetipi stabiliti affinché il rituale possa essere completato con le modalità gradite agli dei.
C'è quindi bisogno che esso segua delle regole precise e che tutto venga accuratamente ripreso dalle telecamere . Gli dei richiedono il sacrificio di cinque archetipi specifici per questo dramma rituale: la puttana, l’atleta, il buffone, l’intellettuale e la vergine.
La Puttana
Nel tempio della fratellanza sono mostrate delle tavolette di pietra ognuna delle quali rappresenta l'archetipo che bisogna sacrificare.
Fin dall'inizio del film il personaggio di Jules Louden interpreta il ruolo di bomba sexy sempre arrapata.
Durante la sua (breve) permanenza nella capanna, lei esprime continuamente il suo desiderio di fare sesso e di ballare come una spogliarellista. Ci accorgiamo però, che Jules non è veramente se stessa : l’hanno drogata e programmata mentalmente per farla diventare la proverbiale mignotta. Guardando da vicino, un osservatore astuto si accorge che le sue caratteristiche assomigliano molto a quelle delle schiave del controllo mentale sessuale denominate Sex Kittens.
La prima scena enfatizza il fatto che Jules si è ossigenata i capelli. Nel linguaggio del controllo mentale, i capelli biondi significano una programmazione di tipo Beta Kittens-Merylin Monroe.
Si vede poi che i burattinai le hanno aggiunto alla tintura per i capelli, delle sostanze chimiche che riducono il suo stato di coscienza e che le aumentano la libido.
Ecco che Jules non è quindi una troia, ma lo diventa a causa di droghe e di manipolazione, allo stesso modo in cui le élite creano le Beta Kittens trasformando ragazze normali (basta pensare a molte donne famose che diventano sessualmente volgari anche se avevano iniziato come normali) Nella casetta, Jules mostra l’atteggiamento tipico di una schiava MK, vittima di programmazione Beta.
“Beta si riferisce alla programmazione sessuale (schiave). Questa programmazione elimina tutte le precedenti restrizioni morali e stimola l’istinto primitivo, privo delle inibizioni. Gatte alterate vengono fuori a questo livello.”
Ron Patton, Progetto Monarch.
L’esempio più evidente di comportamento da gattina Beta Kitten lo abbiamo quando Jules viene sfidata a “farlo” con la testa imbalsamata di un lupo che si trova montata a trofeo sulla parete della casetta. Lei si indugia in una lunga e morbosa scena sessuale con la testa del lupo mentre viene osservata dai suoi amici. La scena termina con Jules che dice: grazie alla testa del lupo, confermando che le droghe le hanno tolto tutte le inibizioni.
Jules prova piacere a copulare con il lupo perché è stata programmata per questo tipo di cose. Le bestialità sono solo una delle tante oscenità che le Beta Kittens devono fare quando i loro manovratori glielo ordinano.
I burattinai fanno in modo che sia Jules ad essere sacrificata per prima dato che, essendo una troia, è perciò corrotta. Il sacrificio deve accadere in una maniera specifica così da soddisfare una serie di requisiti oscuri. Jules deve morire durante un coito e, per la precisione, deve morire appena prima dell’orgasmo. I princìpi magici sanciscono che le persone raggiungono la massima forza vitale proprio nel momento che precede l’orgasmo. Sacrificare una persona in quel momento specifico assicura così la massima potenza al rituale.
I tecnici monitorano Jules molto da vicino, mentre fa sesso con il buffone, sperando che si tolga la maglietta. Uno dei tecnici si trova a dover spiegare il rituale ad un esterno, che non capisce perché ella DEVE necessariamente spogliarsi; noi non siamo i soli a guardare. Dobbiamo far si che i clienti siano soddisfatti, capisci quale è la posta in gioco qui!. In altre parole, il rituale deve essere grafico ed ampiamente trasmesso per poter essere considerato un successo, qualcosa da vedere dal vivo senza neanche accorgersene.
Dopo qualche minuto di preliminari, che eccita i teenager (e gli spettatori), Jules viene attaccata da uno zombie proprio mentre sta per godere. La strana combinazione tra atto sessuale e morte è caratteristica dei rituali di magia nera ed è un ingrediente primario degli snuff movies che circolano clandestinamente tra le élite dei potenti. Per farla breve, la morte di Jules è stata pianificata seguendo i canoni di funzionamento delle élite.
Il simpaticone
Come in tutti i film dove ci sono i teenager, c’è sempre un soggetto simpatico e un po’ fatto a dare un tocco di comicità. Sempre con uno spinello in mano, il personaggio di nome Marty Mikalski interpreta quel ruolo.
E curioso notare come lo scemo di turno è anche colui che è un complottista.
Dentro il furgoncino, Marty spiega agli altri come la società sia altamente monitorata attraverso le telecamere ed i chip messi nel cervello dei bambini. Dice che bisogna sfuggire dallo schema per salvarsi dalla pazzia. Ovviamente, dice tutte queste cose mentre si sta arrotolando una canna, trasmettendo agli spettatori del film il seguente messaggio subliminale: solo i drogatelli paranoici sono contrari al controllo delle telecamere e dei chip. Come se non bastasse, Marty mostra a Jules la canna finita e le dice: farò in modo che tu veda le cose come me, come voler dire che essere accorto di certe cose significa essere drogato.
Come già discutevo nei miei articoli sul film Contagion e 2012, i complottisti o tutti coloro che non hanno una visione standardizzata delle cose, sono sempre rappresentati come folli senza credibilità. Anche Marty assolve a questo ruolo. Mentre dice cose molto credibili come quando parla di telecontrollo e di microchip, sembra che sia uno scemo a dire queste cose e ciò, ovviamente, svilisce il valore delle sue argomentazioni.
Ma il buffone sembra aver ragione su di un sacco di cose e cerca di convincere i suoi amici del fatto che essi si trovino al centro di un complotto. Come sempre accade, nessuno gli crede finché non è troppo tardi, perché, in fin dei conti, lui non è altro che il buffone.
Vedremo in seguito come questi diventerà un improbabile eroe (mentre distrugge il mondo).
La Vergine
In molte delle culture dove si praticano i sacrifici umani, le vergini sono considerate offerte di prima qualità grazie al fatto che sono pure, pulite, non corrotte e innocenti. Non sono state contaminate dagli uomini e dal mondo e per questo motivo le si percepiscono come sacre e spiritualmente alla massima potenza. Il personaggio chiamato Dana Polk deve interpretare quel ruolo durante il rituale anche se non è veramente una vergine (apparentemente non ci sono rimaste molte teenager vergini ai giorni d’oggi).
Anche se all'apparenza sembra essere la più debole e la più vulnerabile delle vittime, la vergine si dimostrerà essere una specie di eroe.
Per poter completare il rituale, Dana doveva sopravvivere a tutti i suoi amici e la sua morte era un optional. La cosa più importante è che ella doveva soffrire dato che i burattinai hanno bisogno di catturare le immagini di dolore di punizione con le telecamere. Un feticcio della forza oscura che sta dietro gli Illuminati nella vita reale. Infatti, il rituale del film The Cabin in The Woods, segue uno specifico protocollo che è simile ai veri rituali delle élite. Ecco alcuni di essi:
Regole del Rituale:
La maggior parte dei mega-rituali seguono le regole precise dettagliate nel film. Queste regole servano a dare più potenza al rituale evitando agli uomini potenti di incappare negli gli effetti negativi di un cattivo karma. (secondo la loro interpretazione).
1a Regola: Annunciare preventivamente cosa dovrà accadere.
Mentre si stanno dirigendo verso la casetta nel bosco, i ragazzi incontrano un tipo disgustoso chiamato Harbinger (presagio) che li avverte in modo abbastanza esplicito che saranno ammazzati. Nonostante l’avvertimento, gli amici proseguono risoluti.
Come abbiamo già visto in precedenti articoli su questo sito, i mega-rituali sono spesso preceduti da degli indizi trasmessi dai mass media che preparano le vittime (e il mondo) a ciò che sta per accadere. Se dopo essere stati avvertiti, le vittime proseguono comunque nei loro intenti, i burattinai sono liberati dalle loro responsabilità carmiche. Durante il film, uno dei tecnici dice:
“Devono essere loro a decidere. Altrimenti il sistema non funziona. L’Harbringer, quel vecchiaccio schifoso che praticamente fa vedere un cartello con su scritto: morirete! Perché l'abbiamo messo lì? Il Sistema. Sono loro che scelgono di ignorarlo. Loro scelgono cosa accadrà nella cantina. E vero, noi maneggiamo il sistema finché possiamo, ma alla fine, se loro non trasgrediscono, non possono essere puniti!”
Questo concetto lo si osserva spesso anche nella vita reale, quando le vittime dei sacrifici rituali si mettono da sole in situazioni specifiche anche se preventivamente manipolate a farlo. (ES. le vittime MK che muoiono di overdose).
In una delle stanze della casetta c’è un quadro che raffigura un agnello che viene smembrato da ogni sorta di crudeli creature. Ecco un altro sottile segnale di avvertimento per le vittime. Comunque, dato che i ragazzi non hanno idea di ciò che succede, semplicemente, lo ignorano. Questo fatto lo si può paragonare agli annunci del Nuovo Ordine Mondiale che le élite fanno in piena mostra nei posti pubblici, ad esempio sui murales all’aeroporto internazionale di Denver.
2a Regola: Le vittime devono sigillare il proprio destino
Anche se tutto l’ambiente è strettamente controllato e manipolato dai burattinai, le vittime sono comunque lasciate libere di poter scegliere.
Leggendo alcune frasi criptiche in latino su di un libro che trovano, i cinque amici evocano gli zombie che cercheranno in tutti i modi di ucciderli. Dato che sono stati i ragazzi ad evocare i propri assassini, i burattinai si liberano dalle loro responsabilità carmiche.
E vero che questi concetti possano sembrare estremamente oscuri, ma essi sono chiaramente esplicitati e comunicati in tutto il film. Essi sono un riflesso del modus operandi dell’élite occulta (Illuminati), dove niente è ovvio e tutto è manovrato da dietro le quinte con lo scopo di ottenere un risultato specifico.
Anticamente, i sacrifici di sangue venivano fatti alla luce del sole così che tutti sapessero cosa stava accadendo (non è che idealizzo quei tempi), ma oggi, tutto è fatto con l’inganno, ponendo l’enfasi sull'agonia e la sofferenza. Roba che viene trattata solo coloro dediti alle arti nere.
Quando si accorge di cosa sta succedendo, Marty, (il buffone che si fa le canne), dice:
“un sacrificio rituale? Grande! Si lega qualcuno ad un macigno, si prende una spada lavorata, delle tuniche. Non è poi così complicato!
E la vergine gli risponde:
“E semplice, non gli basta vederci morti, vogliono che veniamo puniti.
Chi Vince Alla Fine?
La fine del film è molto espressiva, ma anche molto sconvolgente. Per poter completare il rituale, Marty deve morire prima della vergine. Se ciò non accade, gli Antichi déi Malvagi si solleveranno ed uccideranno tutte le persone sulla terra. Quando viene chiesto a Marty di suicidarsi per salvare il mondo, lui si rifiuta, perché sa già che sarà ucciso comunque dagli Dei malvagi.
Dana e Marty si accendono una canna e aspettano l’arrivo degli Dei.
È giunto il momento di concedere una possibilità a qualcun’altro. Giganti dèi Malvagi.
Poi, una mano gigantesca emerge dal sottosuolo, uccide tutti e finisce con l’afferrare anche quelli che stavano guardando il film. Ed ecco come finisce il film.. con un dio malvagio che afferra lo spettatore.
Chi è il vincitore nel film? Il dio malvagio, ovvero Satana in persona.
Così alla fine il solo vincitore nel film è un gigantesco dio malvagio che sale su dall'inferno. Un dio che si può rapportare al Satana delle religioni abramitiche. Dana e Marty, gli eroi della nostra storia, hanno volutamente permesso al dio malvagio di sollevarsi e di prendersi la terra. Gli eroi hanno guastato il finale del film rendendolo il peggiore possibile.
Il finale ha comunque un profondo significato simbolico e ci dice molto circa coloro che stanno dietro le quinte. Pensandoci bene, i burattinai erano buoni o cattivi? Erano dei sadici bastardi che organizzavano un rituale occulto, ma erano anche coloro che stavano cercando di salvare il mondo dalla furia distruttrice degli Dei malvagi Mmmmm
In Conclusione
The Cabin In The Woods è un successone per gli amanti dell'horror in quanto è fatto studiando a fondo questo genere cinematografico. Comunque, sorvolando questi ovvi commenti, la storia del film nasconde un altro strato d’interpretazione: rivela il funzionamento occulto della setta degli Illuminati ed il modo con cui quest’ultimi riescono a mantenersi al potere sfruttando la mentalità di gruppo imprimendo sulla gente i simboli derivanti dai sacrifici rituali. L’Organizzazione nel film, usa una strana mistura di moderna tecnologia abbinata ad antichi rituali occulti per portare avanti i suoi piani Anche se la storia è puramente fiction, essa rivela (in un modo strano) come veramente funziona l’élite occulta.
Detto questo, possiamo dunque equiparare gli ignari teenager del film alle ignare masse umane della realtà? Possiamo rapportare il livello di sorveglianza presente nella capanna del film al livello di sorveglianza a cui siamo sottoposti ed osservati continuamente nella società di oggi?
Non è che le nostre percezioni sono modificate di proposito con il controllo mentale, i mass media e gli psicofarmaci per farci cadere in trappola? Non è che ci stanno rimbecillendo di proposito affinché, come i ragazzi del film, facciamo quello che vuole l’élite ma scegliendolo noi?
Il film The Cabin In The Woods è forse l’equivalente del personaggio chiamato Harbringer che nel film mette in guardia le ignare persone avvertendole del grave pericolo a cui vanno incontro?
Come dice Marty: non vedi ciò che non vuoi vedere.
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